Risposero con 9 colpi di rasoio air invito di andare più adagio

Risposero con 9 colpi di rasoio air invito di andare più adagio In tribunale un episodio di malcostume Risposero con 9 colpi di rasoio air invito di andare più adagio Gli imputati sono due fratelli - Secondo l'accusa, sfrecciarono in velocità davanti a un giovane che fece loro cenno di rallentare - Indispettiti, scesero e lo accoltellarono - Sostengono: "Non siamo noi" Un grave episodio di malcostume automobilistico è all'esame dei giudici della terza sezione del Tribunale (pres. Iannlbslli, p.m; Marzachl, cane. Casatelll). Due fratelli sono accusati di aver aggredito e ferito con nove rasoiate un giovane che aveva avuto 11 «torto» di far loro cenno con la mano di andare più piano in macchina. Gli imputati sono Antonio e Michele Rignanese, di 24 e 25 anni, che devono rispondere di lesioni. Con loro è accusato di rissa anche la vittima, Luigi Asinari, 24 anni, di Nichelino, che si è costituito parte civile contro i due fratelli, con l'assistenza degli avvocati Mazzola e Merlone. I Rignanese sono difesi dagli avv. Altara, Dal Plaz e Gillo. Il fatto risale al 18 giugno '72. «Quel giorno — ha ricordato in aula l'Asinari — mi ero recato alla periferia dì Udirne con mìo padre e le famiglie dei miei due cognati. Abbiamo mangiato sui prati, poi, verso le 20, abbiamo deciso di rincasare. Ho raccolto i cestini delle provviste e ho cominciato a caricarli in macchina: stavo attraversando la strada, quando è giunta una "Giulia" che mi è sfrecciata davanti a tutta velocità. Spaventato, ho fatto cenno al guidatore di rallentare. L'auto, su cui viaggiavano due uomini, ha proseguito la corsa, ma pochi minuti dopo è tornata indietro e ne sono scesi i fratelli Rignanese». «Uno impugnava il cric dell'auto — ha proseguito Luigi Asinari — l'altro un rasoio. Ho avuto paura, sono accorsi l miei parenti. Non ricordo con esattezza che cosa è successo dopo. Ho cercato di difendermi, ma uno mi ha colpito alla schiena». Secondo il giudice istruttore che rinviò a giudizio i tre, l'Asinari si sarebbe scagliato per primo contro i fratelli, scatenando cosi la furiosa rissa. Ma il giovane — che rimase in ospedale più di due mesi — sostiene di essere stato aggredito. I due Rignanese — catturati quasi un anno dopo, e da allora detenuti — respingono le accuse. «Non ne sappiamo nulla — hanno detto Ieri in Tribunale —; mai visto l'Asinari. Quel giorno avevamo imprestato la Giulia ad alcuni amici, poco tempo dopo l'abbiamo venduta perché non andava bene». Ma l'Asinari non ha dubbi che siano stati loro ad accoltellarlo, perché 11 vide bene in faccia. I parenti, dal canto loro, si affrettarono a prendere 11 numero di targa della Giulia, quando videro Luigi cadere insanguinato. Il processo riprenderà il 22 gennaio, con la requisitoria del pubblico ministero. I fratelli Antonio e Michele Rignanese in tribunale

Luoghi citati: Nichelino