Sveglia, Rivera di Giovanni Arpino
Sveglia, Rivera Partito Cruyff, ora c'è Rep Sveglia, Rivera IDal nostro inviato speciale) Milano, 8 gennaio. Sbarcano i « tulipani » a San Siro, con la celebre maglia dell'Ajax pluricampione. E' un intermezzo Internazionale a metà strada tra turismo e agonismo, una « supercoppa » eurovisiva che obbedisce molto ai canoni .^mmerciali e un po' meno (lo riconoscono gli stessi protagonisti) alle necessità dello sport. Gran tempo è passato da quando il Milan Infilò bellamente l'Ajax a Madrid in una finale di Coppa Campioni. Ricordiamo ancora le ingenuità del ragazzi raccolti intorno a Cruyff, baldanzosi e ignari della propria forza, e i contropiedi di un Prati, di un Hamrin, di un Sormani (questi due ultimi vispi come ragazzini «Incentivati») che spazzavano il campo andando in gol. Da allora la squadra di Rocco non è più quella, lo stesso Ajax, perduti Cruyff e il suo allenatore Kovacs, è stato messo da parte clamorosamente in Coppa Campioni '73-74, e vive mietendo facili raccolti di gol sui terreni casalinghi. La partita può essere bella, e non solo per le memorie, che in calcio (giocato) contano zero. E' da vedere come sta reagendo il Milan, sempre felice a livello Internazionale, sono da controllare alcuni olandesi, che potremmo trovarci di fronte in Germania tra giugno e luglio. Intorno a Rep, la squadra nordica sa ancora far gioco, sa battersi su moduli ormai « memorizzati », e si diverte a produrre football al di là di ogni evasione vacanziera. In due mercoledì, cioè oggi e nel « ritorno » del 16 gennaio, i clubs disputeranno centottanta minuti di gioco credibile. O almeno ce lo auguriamo. Rocco ha i suoi problemi, che talora rimpiccioliscono per quanto riguarda uno Schnellinger o un Turone da impiegare, talora aumentano, se si pensa ad un Rivera centravanti arretrato ma in realtà seconda « punta » di un Milan che non può vivere del solo Chiarugi, cosi restio a gettarsi in aree dure. Degli olandesi si sa tutto, almeno da tre anni. Bisogna misurarne la salute e anche un desiderio di rivincita sul piano europeo, dopo lo scacco subito in Bulgaria. Un pensierino maligno: gli amici milanesi avranno gusto per questa partita, loro che piangono la fine del calcio, l'avvento dei brocchi, appena un'Inter svela la sua mancanza di gioco? Ricordando Cruyff, guardiamo Rivera. Ci serve tutto, se appena vuole. Giovanni Arpino Rivera avrà il a nove >
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