Una multa che dovremmo pagare tutti di Luciano Curino

Una multa che dovremmo pagare tutti Una multa che dovremmo pagare tutti Quel pezzo di carta, per strada All'albo pretorio del municipio di Omegna è stata affissa un'ordinanza del sindaco di Genova, che ha condannato a pagare duemila lire di multa (più 350 lire di spese) il signor Marco Falconelli di 25 anni « responsabile di aver contravvenuto all'articolo 2 del regolamento di polizia urbana gettando a terra, in via Buranello, un pezzetto di carta untuosa ». // reato è stato commesso lo scorso settembre a Genova, la multa ha raggiunto il signor Falconelli a Omegna, dove risiede. Possibile che il sindaco di una grande città, con ben altri problemi sul tavolo, si metta a perseguire un signore die ha buttato sul marciapiede un pezzo di carta, untuosa o no? Grazie al cielo è possibile. Purtroppo non sono molti i sindaci come quello di Genova, e si vede come sono ridotte le città. E' stato detto che « la città è un luogo dove gli uomini si riuniscono per vivere la buona vita ». Ma che buona vita si può vivere in strade indecenti e piazze che sono luoghi di scarico? L'articolo 2 del regolamento di polizia urbana è semplice¬ mente un principio del vivere civile. Eppure, nessun articolo è più violato di questo, e niente nelle città è più inutile dei cestelli per i rifiuti messi qua e là. Il vero guaio non è tanto la sporcizia in sé, ma il fatto che il cittadino finisce con l'abituarsi ad essa. Ci furono dapprima proteste, ma inutili, e subentrò la rassegnazione, ora c'è indifferenza. Persa o corrotta una certa sensibilità, non si fa più caso allo sporco che cresce ovunque, e il cumulo di immondizia all'angolo di una strada è visto come se facesse parte del paesaggio urbano. La multa caduta addosso al signor Falconelli di Omegna na'sce da una infrazione della scorso settembre. E' stato quattro mesi fa che un vigile genovese lo ha sorpreso a gettare un pezzetto di carta in via Buranello. Ci si ricordi di quei giorni. Era l'immediato « post colera », in quell'epoca si era impressionati e traumatizzati. Non si comprava più pesce temendo che arrivasse da acque sporche. Il crudo realismo con cui venivano descritti certi quartieri delle zone colpite dal colera — le strade traboccanti di immondizia e i topi e gli scarafaggi — aveva spaventato, e tutti (ora non più indifferenti 0 rassegnati) ci eravamo guardati attorno. E per qualche tempo ci eravamo accorti che anche le nostre città non erano affatto pulite. Giorni d'esame di coscienza e di buoni propositi. Per qualche settimana i cestini per 1 rifiuti erano serviti, e parecchi vigili avevano applicato lo « articolo due ». Per qualche settimana. Poi tutto è ritornato come prima. A ricordarci quei giorni e quei buoni propositi c'è ora la multa affissa all'albo pretorio del municipio di Omegna. C'è il signor Falconelli, probabilmente sbalordito, forse anche risentito, e lo si può capire. Chi al suo posto non direbbe: « Per un pezzo di carta gettato per terra. Distrattamente, senza pensarci. Chi non lo ha mai fatto? Basta guardare come sono ridotte le strade »? Ha ragione. Quelle duemila lire di multa (più 350 lire di spesa) toccano a tutti. Anche per aver buttato solo un biglietto del tram o del cinema. Luciano Curino

Persone citate: Falconelli

Luoghi citati: Genova, Omegna