Fiat: un breve rinvio chiesto dai sindacati

Fiat: un breve rinvio chiesto dai sindacati La trattativa aziendale Fiat: un breve rinvio chiesto dai sindacati Per tenere assemblee tra i lavoratori - "No" a un incontro "a tre" azienda-sindacati-governo (Nostro servizio particolare) Roma, 5 gennaio. '' La Federazione lavoratori metalmeccanici (che raggruppa Cgil, Cisl, Uil) ha proposto alla Fiat di riprendere le trattative per la vertenza aziendale il 15-16-17 gennaio a Torino. Rispetto alla data prevedibile dell'8 gennaio, ci sarà dunque un rinvio di sette giorni. La Firn, secondo quanto risulta, si proporrebbe di utilizzare questa settimana per fare svolgere assemblee di lavoratori che culmineranno con la riunione del Coordinamento nazionale Fiat, convocato a Torino lunedì 14 gennaio «per concretizzare una serie di iniziative a carattere generale». Verso la fine di gennaio ci potrebbe dunque essere una ripresa degli scioperi proclamati dai metalmeccanici della Cgil, Cisl, Uil per i 200 mila lavoratori della Fiat-Om-Autobianchi interessati alla vertenza. Il negoziato sulla «piattaforma Fiat» è cominciato il 19 novembre, appena una settimana dopo che i sindacati avevano presentato le loro richieste all'azienda. Nel mese di novembre i giorni di trattativa sono stati sei (19-20-2127-28-29 novembre). Su proposta della Cgil, Cisl, Uil si è poi avuta una settimana d'intervallo all'inizio di dicembre, utilizzata per «incontri di carattere tecnico» sul problema degli «assorbimenti» il 5 e il 7 dicembre. La discussione sui temi generali è ripresa l'il e 12 dicembre e l'ultima sessione, prima della fine dell'anno, è stata quella del 19 e 20 dicembre. Al 15 gennaio — quando le parti torneranno a sedersi al tavolo della trattativa — saranno dunque circa due mesi che il negoziato è in corso a Torino. La Federazione lavoratori metalmeccanici, a conclusione di una riunione della segreteria nazionale, oltre a proporre la data per la ripresa dei colloqui, ha emesso un comunicato sulla «vertenza Fiat» nel quale si afferma, tra l'altro, che «le incertezze proprie della situazione, l'inadeguata e non tempestiva azione del governo, hanno offerto ampi spazi alle manovre padronali e delle forze reazionarie». «L'uso che la Fiat e gli altri gruppi industriali cercano di fare della crisi — prosegue il testo — ha assunto aspetti chiaramente strumentali nei confronti dei lavoratori, tendenti a un utilizzo della crisi come occasione per il recupero di margini di manovra tali da far pagare ai lavoratori i costi della ristrutturazione industriale». Il comunicato sindacale afferma che «tale politica è destinata al fallimento» perché «la classe operaia e il movimento democratico saranno chiamati alla lotta» per costringere gli imprenditori «a compiere scelte diverse da quelle del passato, mutando radicalmente il vecchio meccanismo di sviluppo». «E' in questo quadro — continua il comunicato — che la validità della piattaforma Fiat rimane integra, anzi rafforzata: investimenti nel Mezzogiorno, contribuzione industriale per i servizi sociali, modifica della organizzazione del lavoro, miglioramenti salariali, diventano il momento di una strategia generale capace di collegare la lotta per il cambiamento della condì zione operaia nella fabbrica a quella della società». Al governo i metalmeccanici della Cgil, Cisl, Uil chiedono di «prendere decisioni efficaci sulle questioni riguardanti: i prezzi politici per alcuni generi di largo consumo, gli investimenti nei settori pubblici, l'agricoltura, l'energia, la politica fiscale, i redditi bassi». Partendo da questo quadro generale la Federazione lavoratori metalmeccanici «ritiene possibile avviare un serrato e concreto confronto con la Fiat la quale, per ciò che le compete, deve fugare in termini definitivi le ombre che ancora gravano al tavolo della trattativa». I sindacalisti giudicano del tutto insufficienti le offerte finora fatte dalla Fiat, ribadiscono che non accetteranno mai incontri triangolari (Fiat-sindacati-governo) e affermano che il «tavolo torinese» è valido (cioè non ritengono necessario spostare la trattativa a Roma). Su questi tre punti il testo della Federazione lavoratori metalmeccanici dice: «La Fiat sa che le proposte fino ad oggi avanzate nel merito della piattaforma non possono costituire una base per una possibile mediazione per i loro contenuti sia qualitativi che quantitativi. La Fiat sa bene che la Firn non è disponibile, né ora né mai, ad accettare un confronto triangolare Fiat - governo - sindacati, che ha il solo scopo di un ritorno a nostalgie del passato quali gli accorti concertati, la tregua sociale e la politica dei redditi ». Sergio Devecchi

Persone citate: Sergio Devecchi

Luoghi citati: Roma, Torino