In un'infensa atmosfera di commozione l'estremo addio alle vittime di Caselle

In un'infensa atmosfera di commozione l'estremo addio alle vittime di Caselle Ieri mattina i funerali nella cappella del Cimitero In un'infensa atmosfera di commozione l'estremo addio alle vittime di Caselle Il Cardinale ha celebrato il rito alla presenza dei parenti e delle autorità civili e militari Nel tardo pomeriggio due aerei hanno portato ventinove salme in Sardegna, Sicilia, Roma Sandro Cotza, Giancarlo Vecchi, Elisia Mells, Bei-torlo Gainbarau, Stefano Setsu... I nomi sono In stampatello su rettangoli di cartone bianco Incollati alle bare. Qualche foglio porta cancellature: l'Identificazione delle vittime del « Fokker » esploso a Caselle è stata difficile. Ora stanno assieme per l'ultima volta nella camera- mortuaria del CI- miteni. Tra qualche ora, saranno trasferiti a Caselle e si divideranno. Chi in Sardegna ed in Sicilia, chi a Roma, in Emilia, altrove. Erano partiti da Torino la vigilia di Natale per trascorrere una breve parentesi di serenità nella loro terra. Qualcuno mancava da anni ed aveva approfittato del « lungo ponte » delle fabbriche. Perché si trattava in maggioranza di operai, mogli e figli di operai, e quando si emigra le occasioni per mantenere 1 legami diventano rare. Pochi avevano volato prima di quel giorno. Sandro Cotza, ad esemplo, attendeva con impazienza di salire sul «Fokker». Ne parlava da tre mesi con 1 compagni di scuola. Altri avrebbero preferito non prendere l'aereo. Non per paura, ma per motivi economici. Però con il treno, o con 11 treno e 11 traghetto secondo le provenienze, si perde un giorno. Ventiquatt'ore sottratte agli incontri che stanno a cuore contro una notte in più tra mura amiche. Cosi a Capodanno, giungendo da diversi punti d'Italia, si erano trovati tutti a Bologna. Quaranta minuti e sarebbero scesi a Torino. Non si erano mai visti, ma era come se si conoscessero. Le stesse valige, le stesse sporte, piene di frutta e di dolci; le bambole, le fotografie, 1 ricordi. L'aereo è sbucato all'improvviso dalle nubi basse di un cielo cattivo. La morte li ha colti cosi, il fuoco ha fatto lo scempio. Erano trentotto più quattro membri dell'equipaggio; solo quattro i sopravvissuti. Ora li', pietà ha trasformato quest'angolo di Cimitero. I feretri con le povere membra martoriate sono avvolti in un abbraccio di cespi di rose, garofani, gigli. Ci sono corone appoggiate ai muri della cappella. Donne avvolte In scialli neri. Da qualche -angolo giunge un singhiozzo soffocato. Davanti al cancello vigili urbani e poliziotti permettono 11 passaggio solo al parenti. Gruppi di persone sostano sul marciapiede, s'infittiscono. Sono le 8, manca mezz'ora all'inizio della cerimonia. Laggiù verso Superga 1 primi raggi di sole riescono a filtrare tra 1 cumuli. Giunge un gruppo di studenti, ragazzi e ragazze della se¬ conda e terza B, Scuola Media La gran se. Sono compagni di scuola di Tiziana e Sandro Cotza scomparsi nella sciagura con la sorella Rosalba ed il padre Etisie.; la madre Eliana ed 11 fratello Pietro lottano con la morte al Centro grandi ustionati. Gli studenti depongono narcisi e viole sulle piccole bare. La cappella del Cimitero a due passi dalla camera ardente non può contenere tutti I feretri. Se ne scelgono cinque, di Giuseppina e Patrizia Trovato, Antonio Guasto, Rosy e Luigi Isoni. Officia il cardinale Pellegrino. Sono presenti 11 sindaco Picco, il sottosegretario Mascladri, i presidenti della giunta e del consiglio regionale Oberto e Vlglione, 11 prefetto Salerno, il comandante della Regione militare Nord-Ovest, gen. Comuccl, il generale dei Carabinieri, Dalla Chiesa, altre autorità. All'ingresso 1 gonfaloni della Provincia e del Comuni di Torino e Caselle. Folla sul sagrato. I parenti sono stretti attorno alle bare. Una donna si fa largo. Domanda: « Dov'è? E' questo? ». Qualcuno le fa un cenno di assenso; lei si aggrappa al feretro. Leggono l'Epistola ai Romani, un passo del Vangelo dove si ricorda Cristo morto e risorto. Parla mons. Pellegrino. Dice che di fronte alla sciagura si prova « un senso di smarrimento e di costernazione profondi ». Ma Invita alla riflessione. La morte rimane « sempre un mistero, specie se improvvisa come in questa circostanza », ma « se il mistero può avere qualche luce, essa viene dalla contemplazione di Cristo ». E ricorda San Paolo 11 quale invita alla speranza che sostiene 11 dolore. « In Paradiso vi conducano gli angeli ». Un coro di suore intona l'Alleluia. Poi la benedizione. Ventinove feretri sono caricati su un pullman, sei rimangono a Torino (quelli della famiglia Breckhelmer e di Luigi Isoni), altri tre della famiglia Lo Voi avevano raggiunto Roma venerdì. Nel pomeriggio, su un « DC 9 » dell'Alltalla, avvengono le partenze. I corpi del comandante Domenico Romeo, del copilota Giulio Montanari e dell'assistente di volo Bruno Chi ti sono trasferiti a Roma a tarda sera su un apparecchio dell'Ita via. Ora è tutto finito. Rimangono gli inquietanti interrogativi a cui si deve rispondere perché la cerimonia di Ieri non resti una manifestazione esteriore di cordoglio. Ci telefonano da Cagliari: Carmelo Testa, 47 anni, parente stretto della famiglia RugghiCotza che ha perso quattro suol membri nella sciagura aerea di Caselle, è morto improvvisamente ieri mattina per collasso cardiocircolatorio mentre si trovava In un negozio delia periferia. Le salme di quattordici delie 17 vittime di origine sarda decedute nella sciagura aerea di Caselle sono giunte a Cagliari con un aereo dell'Alltalla in volo speciale. Il velivolo è poi ripartito alla volta di Catania dove sono dirette le salme delle vittime siciliane perite nel disastro aereo. Preghiere e lacrime dei parenti stretti per l'ultima volta intorno alle bare in Camposanto