BORSE ECONOMIA E FINANZA di Renato Proni

BORSE ECONOMIA E FINANZA Fondo regionale grave la crisi Cee Il colloquio a Londra tra Home e il sottosegretario -tedesco Apel è fallito - Ogni decisione è stata rinviata al 14 gennaio CDal nostro corrispondente) Bruxelles, 4 gennaio. Il colloquio di ieri a Londra tra il ministro degli Esteri inglese Douglas Home ed il sottosegretario agli Esteri tedesco Hans Apel è fallito e la crisi della Cee sul Fondo regionale si è aggravata. Il nuovo presidente di turno del Consiglio dei ministri della Comunità, Walter Scheel, responsabile della politica estera tedesca, sta quindi consultandosi con i suoi colleghi per rinviare al 14 gennaio il prossimo Consiglio, che deve prendere ima decisione sull'entità del Fondo regionale e la sua spartizione. L'orologio della Comunità resterà quindi fermo alla mezzanotte del 31 dicembre 1973 sino al 14 gen- naio, se non oltre, per rispettare gli accordi dei vertici di Parigi e Copenaghen che prevedono l'istituzione del Fondo regionale entro il primo gennaio 1974. Tra il 18 dicembre e oggi, i ministri della Cee si sono incontrati e si sono telefonati nel tentativo di raggiungere un accordo, ma evidentemente sono necessarie altre consultazioni prima di tenere un altro Consiglio dei ministri per evitare che esso fallisca clamorosamente come l'ultimo, con relativo strascico di recriminazioni e di accuse. L'accordo di base è tra la Repubblica Federale Tedesca, che propone un Fondo regionale con la dotazione di soli 400 miliardi di lire per tre anni, e il Regno Unito che, sostenuto dall'Italia e dall'Irlanda, vuole un fondo di 1800 miliardi di lire tra il 1974 e il 1976, o almeno di 1400 miliardi di lire per lo stesso periodo, come propone la Commissione europea. Il divario fra le somme proposte è molto ampio e la Germania ha ribadito che non è disposta ad approvare un Fondo cospicuo per le regioni depresse europee, al quale dovrebbe contribuire nella misura del 28 per cento, senza trarre praticamente alcun beneficio. Il governo di Londra, all'ultimo Consiglio di Bruxelles, ha quindi posto il veto alla costituzione del Comitato per l'energia comunitario deciso al recente vertice europeo di Copenaghen per superare le difficoltà nel settore petrolifero. L'Europa quindi è senza una politica energetica oltre che senza un Fondo regionale, in un momento particolarmente delicato. La spaccatura è molto seria. I Paesi che maggiormente beneficeranno del Fondo regionale. Gran Bretagna, Italia e Irlanda, sono decisi a bloccare ogni avanzamento della Comunità, fino a che la Germania non avrà ceduto sull'entità del Fondo regionale. L'Italia, secondo il progetto della Commissione europea, dovrebbe incassare circa 490 miliardi di lire in tre anni dalla Cee come incentivi alle sue zone depresse. La Germania vuole anche limitare al Regno Unito, all'Italia e all'Irlanda i benefici del Fondo, eliminando così la Francia che riceverebbe circa quanto dovrebbe pagare, risparmiando in tal modo una grossa somma. Renato Proni

Persone citate: Apel, Douglas Home, Hans Apel, Walter Scheel