Disponibili per il '75 400 reni artificiali

Disponibili per il '75 400 reni artificiali Regione, problemi da risolvere Disponibili per il '75 400 reni artificiali Nel '76 si potranno curare 811 malati contro una previsione di 751 - La suddivisione per provincia - Il programma predisposto dall'assessorato alla Sanità è un anticipo del piano ospedaliero La programmazione ospedaliera sta prendendo, sia pure lentamente, una fisionomia. Il progetto per l'Istituzione dei centri di pronto soccorso è quasi ultimato, ora la commissione di studio per la nefrologia sta elaborando II plano per affrontare decisamente il problema della dialisi. Da una relazione consegnata all'assessore Armella e riferita al mese di luglio, risulta che le attrezzature esistenti in Piemonte consencono oggi II trattamento di 255 malati. Ma sono 296 I piemontesi che hanno bisogno di sottoporsl una' o più volte alla settimana al lavaggio del sangue, quindi 41 devono rivolgersi a Centri di altre regioni sottoponendosi a viaggi faticosi. Ma anche di quelli che ottengono Il posto di cura in Piemonte, soltanto 212 lo hanno nella provincia di residenza, gli altri debbono andare altrove. Per esempio, sempre secondo la statistica del mese di luglio, la provincia di Novara ha un unico centro di emodialisi presso l'ospedale di Borgomanero, con 14 reni che consentono il trattamento di 28 persone. Ma soltanto 19 uricemici della provincia hanno trovato posto, altri 8 arrivano da fuori. E dei 174 malati della provincia di Torino, ben 52, cioè circa un terzo, devono sottoporsl al trattamento fuori provincia. Dove? Qualcuno deve fare viaggi anche di centinaia di chilometri per trovare un centro che lo possa accogliere assicurandogli continuità di cura. Dei 122 trattati nella provincia, 63 lo sono alle Molinello dove esistono 25 reni artificiali compresi gli 8 del nuovo ambulatorio di corso Vittorio; 24 all'ospedale Martini (che ha 12 reni), 4 a Castellamonte (2 reni) e, Infine, 14 a domicilio. Il problema non è nuovo ai nostri lettori e proprio con il loro concorso «Specchio dei tempi» ha potuto offrire un cospicuo contributo finanziario agli ospedali per l'istituzione di nuovi centri di emodialisi o l'ampliamento di quelli esistenti. La consistenza attuale e la dislocazione dei centri in Piemonte è indicata dalla cartina: il numero superiore è quello del reni, l'inferiore indica i pazienti trattabili. In alcuni casi si cominciano a fare 1 doppi turni che consentono ovviamente un maggiore sfruttamento delle attrezzature: se non il raddoppio (quindi 4 pazienti per rene), almeno il 70 per cento In più. Ma si tratta anche, come abbiamo più volte pubblicato su questo giornale, di addestrare il personale necessario. E anche questo sarà un problema al quale pensare nell'ambito della programmazione ospedaliera e della riforma sanitaria. I malati di uricemia cronica aumentano In media, secondo le statistiche mediche, di 50 per milione di abitanti ogni anno. • Ciò significa — dice l'assessore Armella — che pur calcolando una riduzione annua del 10 per cento per tasso di mortalità, entro II luglio '74 così come per ogni anno sucesslvo è prevedibile un aumento di domanda di 279 pazienti per II Piemonte, di cui 112 In Torino e provincia. Pertanto, In sede di programmazione ospedaliera, partendo dal 296 malati da trattare secondo la consistenza del luglio '73, sono da prevedere 464 casi l'anno prossimo, 614 nel 1975 e 751 nel 1976 : Quali sono I programmi per star dietro a questo aumento? Entro il 1974: apertura di sei nuovi Centri dialisi, di cui 2 a Torino, 2 nella cintura e due nel resto del Piemonte con una cinquantina di reni e quindi possi billtà di ospitare cento malati; ani pliamento di sei centri già eslsten ti in ospedali piemontesi con ospi- talità di 50 nuovi malati; istituzione di doppi turni (al 70 per cento) per un totale di 82 malati curabill, intensificazione del trattamento domiciliare con recupero di dieci posti, Sarebbero così disponibili In totale, compresi I 255 già esistenti, 497 posti per una previsione di 464 malati. Entro II luglio 1975 I posti dovrebbero salire a 652 di fronte ad una previsione di 614 malati da trattare; entro il luglio 1976 811 contro una previsione di 751 malati. Cioè il minimo indispensabile tenendo conto anche della possibilità di blocco per guasti. Dove nasceranno i nuovi Centri di emodialisi e quale consistenza avranno? La commissione non ha ancora preso una decisione definitiva. Ad ogni modo entro il luglio dell'anno prossimo Torino e provincia dovrebbero avere complessivamente posti per 262 malati di fronte al 133 attuali, nel '75 per 341 e nel '76 per 432 con una prevedibile richiesta di 400 posti. Provìncia di Novara. Oggi ha una disponibilità di 28 posti che dovrebbero salire a 56 nel luglio '74, 78 l'anno dopo e 93 nel luglio '76. Provincia di Vercelli. Oggi può sottoporre a emodialisi 22 persone, saranno 41 l'anno prossimo, 61 nel 1975 e 69 nel luglio '76. Provincia di Alessandria. I 32 posti attuali dovrebbero salire a 43 nel luglio '74, 66 l'anno dopo e 86 l'anno dopo ancora. Provincia di Cuneo. La possibilità di trattamento dovrebbe essere di 104 persone nel 1976 di fronte alle 40 attuali. Provincia di Aetl. Per ora non ha Centro di emodialisi, I suol quattro malati vanno a farsi curare altrove. Dovrebbe impiantarlo l'anno prossimo con 8 reni per 16 persone aumentabili, con i doppi turni, a 27 l'anno sucessivo. 'Ma oltre al potenziamento e all'istituzione di nuovi centri — dice la commissione — bisogneià prevedere interventi a monte dell'uremia con l'Istituzione di presidi per lo studio precoce e la cura tempestiva delle nefropatie; e a valle con un rapido Inizio e sviluppo del trapianto renale ». Domenico Garbarìno pazienti curabili

Persone citate: Armella, Domenico Garbarìno