Ginevra: nuova seduta per il negoziato militare

Ginevra: nuova seduta per il negoziato militare Ginevra: nuova seduta per il negoziato militare Un certo ottimismo dopo l'ultima riunione, in cui s'è parlato di "tappa importante" - Ritiro d'Israele in cambio del riconoscimento? (Nostro servizio particolare) Ginevra, 3 gennaio. Gli esperti militari israeliani ed egiziani, incaricati dalla conferenza sul Medio Oriente di negoziare il disimpegno degli eserciti nella zona del Canale di Suez, mantengono un rigoroso riserbo sull'andamento dei loro lavori al palazzo dell'Onu di Ginevra. I generali Mordekai Gur e Taha el Magdub — il primo è capo della delegazione ebraica e il secondo dirige i militari egiziani — non hanno ritenuto opportuno commentare il comunicato diffuso la scorsa notte, al termine della lunghissima riunione segreta di ieri, precisando tuttavia che guardano con una certa fiducia alla seduta di domani che, salvo cambiamenti dell'ultima ora, si aprirà alle 4 del pomeriggio. In mancanza di notizie di fonte ufficiale, gli osservatori affluiti nella città del Lemano si servono, per le loro valutazoni delle trattative tra militari israeliani ed arabi, di informazioni attinte all'Orni. In linea di massima prevale un cauto ottimismo, in quanto il contenuto del comunicato della scorsa notte lascia supporre che le due parti siano riuscite a superare una serie di difficili ostacoli, gettando in tal modo le basi essenziali per la progettata separazione delle forze in campo. Il comunicato diceva che «un'impor¬ tante teppa è stata registrata in quanto le due parti hanno proseguito i reciproci scambi di vedute». Non è certo facile interpretare — affermano i commentatori — il significato di tali parole, ma indubbiamente esse tendono ad un certo ottimismo, altrimenti non sarebbe stato usato il termine di «un'importante tappa». In circoli vicini alle due delegazioni si suppone che gli esperti israeliani ed egiziani siano riusciti a mettersi d'accordo su un punto fondamentale, ossia sul principio del ritiro dei soldati ebraici sulla sponda orientale del Canale. Piuttosto contraddittorie, invece, le voci sulla contropartita richiesta dal generale Gur. A Ginevra manca, almeno per ora, la conferma ufficiale delle notizie secondo cui il governo di Gerusalemme insisterebbe sulla necessità di una trasformazione in una specie di corpo di polizia dell'armata egiziana accerchiata nel deserto del Sinai. Oltre a rivendicazioni di carattere strategico, Israele intenderebbe subordinare il suo ritiro dalla riva occidentale del Canale a precise esigenze politiche ossia al suo riconoscimento da parte del governo del Cairo. Trattandosi di un problema di natura politica, la sua soluzione non rientra tuttavia nelle competenze dei militari riuniti a Ginevra. 1. f.

Persone citate: Mordekai Gur, Taha El Magdub

Luoghi citati: Gerusalemme, Ginevra, Israele, Medio Oriente, Suez