Consigli di quartiere come si intende farli

Consigli di quartiere come si intende farli Allo studio in Municipio Consigli di quartiere come si intende farli I motivi per cui si è respinto il criterio dello "spontaneismo" e si deve dare riconoscimento istituzionale ai nuovi organi Oggi si riunirà la commissione consiliare al decentramento convocata dall'assessore Valente. All'ordine del giorno sono l'esame delle dichiarazioni programmatiche della nuova giunta e le modalità d'esame del bilancio da parte dei Comitati di quartiere. L'incontro è in preparazione a quello del giorno 9, cui parteciperà anche il Coordinamento dei comitati. L'argomento più delicato della discussione è rappresentato dalla proposta di elezione dei quattro Consigli di quartiere sperimentali (uno dei punti qualificanti della nuova giunta). Il Comune non accetta la formula del «tutto e subito» dei quartieri, ma è propenso a graduare nel tempo il riconoscimento di questi organismi cui verrà delegata parte del potere di governo della città. Si giustifica dicendo che in questo settore mancano esperienze ed è necessario un periodo di rodaggio nella ricerca della via migliore. Le elezioni, sostengono inoltre i quartieri, significano un nuovo sperpero di denaro pubblico oltre che una Istituzionalizzazione dei Consigli che verrebbero cosi inseriti nell'apparato burocratico. Vi è il timore che possano diventare «riserva» dei professionisti della politica. Nei giorni scorsi abbiamo accennato a queste prese di posizione dei quartieri, vediamo ora quali motivi adduce la pubbli- ca amministrazione delle sue scelte. a sostegno Per quanto riguarda le elezioni, 11 Comune ritiene che soltanto in questo modo si può garantire la rappresentatività evitando che In uno stesso quartiere vi sia un moltipllcarsi di gruppi spontanei e Impedendo che, una volta concesso 11 riconoscimento, 11 Consiglio eletto possa essere destituito da altri gruppi. Il sistema adottato per le votazioni, aperte a tutti i cittadini che abbiano compiuto 1 18 anni, schiuderà un altro Importante capitolo. Non si sa ancora con quale criterio dovranno svolgersi, né quale sarà la minima percentuale di votanti per far si che il procedimento sia valido. SI dovrà inoltre stabilire il modo per costituire la lista del candidati e con quale sistema verranno eletti. Si potrebbe rivelare vantaggioso il sistema maggioritario, con l'Investitura del primo eletto, che presiederà l'assemblea pubblica permanente. O ancora, il Consiglio di quartiere sarà un collegio ristretto cui spetterà di prendere le decisioni in nome dell'assemblea del cittadini? A quest'ultimo punto si collega il timore che il Consiglio di quartiere possa diventare uno sterile anzi dannoso duplicato del Consiglio comunale. Ma, replica il Comune, ogni settore della città è fortemente caratterizzato da particolari problemi che ne riflettono le condizioni di vita e le esigenze. Ogni Consiglio sarà quindi nettamente caratterizzato e non ripeterà né la composizione né la molteplicità di interessi rappresentati nel massimo organismo municipale. Quanto alla Istituzionalizzazione, cui sono favorevoli tutte le correnti politiche, non è possibile evitarla. Si potrebbe giocare sul termini per stabilire quale estensione debba avere questo concetto ma, anche considerando la definizione più lata, quando il quartiere diventa Ente locale con poteri decentrati, elezioni o no, sarà creatore di atti con efficacia giuridica. Non è ammissibile dal punto di vista dell'organizzazione statale, un centro consultivo o decisionale, estraneo all'organizzazione statale ma con poteri tali da ln'luire sulle decisioni di organi previsti dalla Costituzione.