La vittoria di Nones poi lo sfaldamento In Austria si comincia la ricostruzione

La vittoria di Nones poi lo sfaldamento In Austria si comincia la ricostruzione La vittoria di Nones poi lo sfaldamento In Austria si comincia la ricostruzione La medaglia d'oro di Franco Nones a Grenoble, dominatore nella 30 chilometri e primo 'mediterraneo' a spezzare il dispotismo scandinavo e sovietico in questa disciplina, destò entusiasmi troppo presto sollocati, diede speranze che non trovarono realizzazione Polemiche in seno alla squadra, malcontenti, delusioni, incomprensioni, impedirono al fondo azzurro di sfruttare appieno questo successo dal punto di vista della propaganda e del reclutamento, e favorirono con I loro veleni il sorgere dì una crisi per molti aspetti inspiegabile. La vittoria di Nones, così come I pla7zamenll De Florian. Stella. Manlroi e le imprese di De Dorigo, furono stimolo potente per una manciata di giovani che spingevano dal basso, ma non riuscirono a mutare certi rapporti interni alla squadra, rapporti di armonia e rispetto reciproco, che in fondo costituiscono il SLgieto di ogni successo collettivo. Le naturali rivalità fra gli uomini, anziché In gara, si manifestavano soprattutto nella vita privata, e in anacronistiche e pericolose disparità di trattamento che portavano gli anziani a considerare I giovani, secondo una prassi tipica della vita militare, come «reclute' il cui solo compito era quello di servire e tacere. Logico che una situazione del genere, hsieme a mille altri elementi più difficilmente identificabili, portasse al rovesci dei Vysoke Tatry e di Sapporo. DI fronte a questi preoccupanti, pesanti sìntomi di crisi, I responsabili del fondo azzurro tentarono ben presto soluzioni programmate. GII uomini c'erano, atleti validi e preparati che dopo Nones avevano latto del fondo la loro vita: Kostner, Chlocchettl, Biondini, Favre, il Primus recuperato dopo la grave malattia. SI trattava solo di ridare loro responsabilità e consapevolezza, fiducia e tranquillità. Una ricostruzione essenzialmente psicologica, Insomma e la creazione di un ambiente senza Invidie, dove la rivalità ago¬ nistica fosse tramite primo dì una crescita qualitativa. L'abilità organizzativa di Mario Azità e il lavoro paziente di Umberto Macor hanno portato durante la scorsa stagione ai primi risultati di rilievo: Il sesto posto dì Ulrico Kostner nella 15 chilometri delle preollmplche dì Seefeld e II sensazionale secondo di Roberto Prlmus nella 50 chilometri dì Latri, sono Indici sicuri di una crisi che sta scomparendo, di una situazione che necessita di ulteriori sviluppi, ma che si presenta già positivamente definita nelle sue ilnac* generali. Il processo di ristrutturazione del nostro fondo si è iniziato ma non concluso. Ora abbiamo la squadra, sei uomini che offrono valide garanzie, abbiamo le idee e abbiamo anche il «pool-: quello che manca è la base allargata, la partecipazione di massa, la possibilità immediata di ricambio. Alle spalle cioè della formazione azzurra c'è un vuoto che soltanto a conclusione del processo, potrà essere colmato. Nel fare un rapporto con lo sci alpino, la situazione dal punto di vista organizzativo è ferma alla prima vittoria di Thoeni, quando non c'erano ancora Gros e De Chiesa, Stricker e Bieler, Plank e Radici, e quando la definizione di «valanga azzurZS' era solo un'utopia. rio -uesto punto di vista, dunque, le OUmplandl dì Innsbnir.k sono momeniu d'impur'anza vlta'e: diventano nel contempo verifica del lavoro svolto, possibilità e stimolo per quello ancora da svolgere. Un nodo da cui può dipendere il futuro organizzativo del fondo azzurro, un obiettivo da nor mancare. E' chiaro che nessuno, neppure li responsabile della o»s- sata gestione animato da un serto rancore, pretenda dalla squadra Italiana una medaglia olimpica. GII avversari, scandinavi, so vietici e tedeschi Est in testa, non lasciano sulla carta possibilità alcuna, tanto superiore è la loro preparazione specifica e la loro mentalità vincente, e poi tutti, centroeuropei, alpini e americani hanno compiuto progressi. Agli azzurri si chiedono serietà, consapevolezza e prove decorose che convincano a continuare i.el cammino Intrapreso e non a gettare In un canto programmi, sogni e speranze. Alla luce dei risultati della .morsa stagione, e dopo le prime duci gare di quest'anno, esiste nel :lau italiano un clima di fondata fiducia. GII anziani, Kostner e Chiocchetti soprattutto, sono in forma smagliante, tanto dal punto di vista atletico che morale, mentre altri, Primus e Favre, hanno riacquistato In pieno la propria integrità tisica e saranno quindi in grado di rendere al massimo. Biondini punterà come al solito sullo esperienza e sulla regolarità, Capitanio sulla freschezza giovanile e sulla potenza atletica. Quest'anno, In vista degl'Impegni olimpici, la squadra si è allenata con Impegno e serietà irò vando vnche condizioni favorevolial Tonale prima e a Cogne gol. gli atleti hanno avuto la possiblità di prepararsi sulla neve in maniera specifica con parecchio anticipo rispetto agli anni scotìi, mentre l'equilìbrio dei valori ha permesso nelle gare di apertura a Selva di Val Gardena e PasseRolle, una competitività che può portare solo ad ottimi risultati. La settimana prossima, a Castelrotto, I nostri rappresentanti sono chiamati al primo, importante test internazionale. Non sono ancora le Olimpiadi, certo, ma la presenza del migliori assi scandinavi darà un quadro già sufficientemente chiaro della situazione. Il futuro del fondo azzurro è Incomtn ciato. Carlo Coscia

Luoghi citati: Austria, Castelrotto, Cogne, Selva Di Val Gardena