Risi corre senza l'iscrizione Vince, poi viene squalificato

Risi corre senza l'iscrizione Vince, poi viene squalificato Risi corre senza l'iscrizione Vince, poi viene squalificato Nella maratona romana - Polemiche fra i concorrenti e gli organizzatori della gara (Dal nostro corrispondente) Roma, 28 dicembre. Sole, cielo azzurro, temperatura mite. Gli ingredienti meteorologici hanno propiziato un successo di partecipanti senza precedenti alia maratona di S. Silvestro. Alla partenza dal Colosseo, fissata per le ore 10, una eterogenea carovana di oltre 4 mila persone ha affrontato In allegria il percorso di km 42,195 transitando In luoghi fra l più suggestivi della capitale: Fori imperiali, piazza Venezia, S. Paolo, Appia Antica, Porta S. Sebastiano, Terme di Caracalla. La maggior parte sapeva di non poter arrivare al traguardo finale. Ma rispolverando la massima di De Coubertin (• importante non è vincere ma partecipare ») sono stati messi da parte i propositi agonistici per lasciare libero sfogo ai muscoli sollecitati al limite della resistenza. C'erano bambini, donne, adulti di mezza età, anziani, giovanotti smaniosi di mettersi in evidenza, cani e anche atleti di fama con in testa l'intramontabile Pamich. Fra le tante note di coloro si è inserito un episodio commovente che ha avuto per protagonisti i paraplegici della squadra olimpionica i quali hanno corso con le loro carrozzelle fino al primo traguardo degli otto chilometri. Tre cani hanno seguito I loro allenatisslmi padroni, arrendendosi alla fatica al secondo traguardo intermedio dei 22 km. La « corsa ecologica », come è stata definita la manifestazione organizzata dal Cus Roma, ha avuto però uno strascico polemico che ne ha guastato in parte il clima riproponendo antichi discorsi di fondo sullo sport in Italia. Umberto Risi, i compagni della Società sportiva Arca, e numerosi altri atleti, si sono rifiutati di pagare la quota d'iscrizione (500 lire per gli affiliati alla Fidai e 1000 per i non tesserati), correndo senza numero. « In nessun Paese che tiene In giusta considerazione l'evoluzione dello sport — à stata la tesi del contestatori — sì paga per partecipare ad una gara. Noi non vogliamo soldi ma neppure tirarli fuori di tasca anche se si tratta di una cifra modesta. Difendiamo soltanto un principio ». E' una teoria non del tutto campata in aria controbattuta dagli organizzatori con le spese da affrontare per allestire la corsa. Sta di fatto che la protesta è costata cara a Risi il quale, giunto primo al traguardo delle Terme di Caracalla, ha visto il suo nome depennato dall'elenco dei classificati. La stessa sorte è toccata a Nello Amendola transitato in testa al traguardo dei chilometri 22,600. Le discussioni sono state assai vivaci. L'organizzazione si è trovata ad affrontare e risolvere un caso inedito dibattendosi fra incertezze che hanno ritardato la premiazione. Alla fine è stato deciso di prendere in considerazione soltanto 1 partecipanti muniti di numero. Mario Bianchini La classifica ufficiale: Traguardo finale (km. 42,195): 1. Maurizio Poeta 2 ore 34'48"; 2. Gerardo Vaiani Lisi 2.36'55"; 3. Benito Tulli 2.41 '08"; 4. Mario Boninl 2.41'09"; 5. Evaristo Vasciarelli 2.41'39". Secondo traguardo (km. 22,600): 1. Giorgio Redensi 1 ora 17'44"; 2. Michele leva 1.18'02"; 3. Walter Anghelli 1.18'20": 4. Vittorio Mele 1.20'28"; 5. Mario Nieddu 1.21'42". Primo traguardo (8 chilometri): 1. Maurizio Simonetti 27'24": 2. Eraldo Scovazzi 27'35"; 3. Vincenzo Rubeo 28'22"; 4. Roberto Serpi 28'30"; 5. Carlo Favilli 28'34". Roma. Umberto Risi, il vincitore polemico, e un gruppo di ragazze (Telefoto Ansa)

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