Milanesi e romane si riscattano di Maurizio Caravella
Milanesi e romane si riscattano Milanesi e romane si riscattano A pjr&nz& M Milan s'impone con un guizzo di Chiarugi e sfiora il bersaglio altre due volte - Errori a ripetizione dei viola in un incontro che provoca sbadigli - Rissa finale sugli spalti con quattro tifosi contusi (Dal nostro inviato speciale) Firenze, 21 dicembre. Rivera, che già non amava le staffette ai tempi di Valcareggi, decide di restarsene in panchina, fuori dalla mischia, e II Milan senza di lui vince. CI riesce perché nel calcio ha sempre ragione chi sbaglia di meno e la Fiorentina, oggi, sbaglia proprio tutto, meritandosi uno zero in condotta: accetta di lasciarsi invischiare, dopo un'inutile fiammata iniziale, in un gioco a ritmo di valzer che provoca sbadigli; poi subisce il gol e si sveglia di colpo, attacca furiosamente, ma con il paraocchi, senza un minimo di logica; e allora I rossoneri sfiorano il bersaglio almeno altre due volte In contropiede, perché davanti a loro trovano Il vuoto. Contro una Fiorentina così testardamente impegnata a sbagliare tutto, la presenza di Rivere probabilmente non avrebbe cambiato nulla: oggi bastava chinarsi a raccogliere ciò che i viola seminavano con generosità. Ma Gian ni, saggiamente, ha preferito restarsene fra le quinte. Trapattoni avrebbe voluto mandarlo in cam po verso la metà della ripresa, anche perché Anquillettl zoppicava ma Rivera avrebbe avuto molte da perdere e ben poco da guadagnare: i rossoneri erano in vantaggio, se avessero condotto ir porto la vittoria, nessuno avrebbe certo dato il merito a lui; se inve ce fossero stati raggiunti, di chi sarebbe stata la colpa? Chiarugi correva, si smarcava, facendo fare brutte figure a Galdiolo. Ma gli altri lo guardavano quasi stupiti, come per dirgli che non era proprio II caso di spremersi tanto, perché contro una Fiorentina cosi lo zero a zero era sicuro, bastava non stuzzicarla troppo. Benetti, stranamente, pareva sotto l'effetto di un sonnifero; Cationi e Bigon sembravano poco convinti, Gorin contro Roggi vinceva un duello e ne perdeva almeno tre. Ogni tanto, qualche fiammata, che però si spegneva subito. Fino al gol di Chiarugi, una partita senza pepe. Soltanto all'inizio, un paio di occasioni da gol: al 9' cross di Casarsa, tiro di Bresciani da pochi passi, respinta di piede di Albertosl (un vero capolavoro d'intuito). Due minuti dopo, ottimo intervento di Superchl su un tentativo di Turone, inseritosi all'improvviso in avanti. Al 13", su cross di Speggiorin, Casarsa e Bresciani falliscono entrambi l'Intervento. Nel secondo tempo, la partita riprende con lo stesso ritmo calmo e compassato, ma al 66' Chia¬ rugi segna: cross di Scala, Callonl alza II pallone, l'ex viola precede di un soffio Superchi e mette In rete. La Fiorentina reagisce subito, con molta rabbia, ma senza un minimo di coordinazione. Ed è proprio nel finale che il Milan, approfittando del caos nelle file viola — tra le quali il solo Pellegrini riesce a mantenere la calma, — sfiora in contropiede II gol altre due volte: all'82' con Calloni (respinta del portiere) e cinque minuti dopo con Chiarugi (Superchi è addirittura nel cerchio del centrocampo, con tutta la squadra in avanti, e per poco non viene superato in velocità dall'ex viola). Per la Fiorentina, una sola oc¬ casione, all'83': Antognoni scende sulla destra, effettua un cross, Casarsa tira, Albertosi si esibisce in un'altra parata-capolavoro. Due minuti dopo il pallone picchia sul braccio di Turone, i viola chiedono il rigore, ma si tratta chiaramente di un fallo involontario e l'arbitro giustamente non lo concede. La partita finisce e sugli spalti scoppiano risse: due persone vengono fermate, quattro finiscono all'ospedale, dove però sono dimesse quasi subito. La polizia sequestra pistole lanciarazzo, mazze ed anche qualche pugno di ferro. Maurizio Caravella
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