Il ritorno di Vavassori

Il ritorno di Vavassori Il ritorno di Vavassori (Dal nostro inviato speciale) Milano, 21 dicembre. (b.p.) Un commovente ritorno, praticamente un secondo esordio in serie A oggi a San Siro per Giovanni Vavassori, il ventitreenne difensore del Napoli che pareva perso per il calcio dopo il grave infortunio al ginocchio occorsogli il 3 marzo del '74 a Marassi, in uno scontro con Maraschi. Un incìdente di gioco fortuito come tanti, ma dalle conseguenze pesanti: mesi e mesi di cure, tre interventi chirurgici, viaggi dal professor Trillat a Lione, un alternarsi di speranze e di scoramenti, di apparizioni sul campo di allenamento presto interrotte per II gonfiare dell'articolazione. C'è già chi l'aveva dimenticato, cosi quando oggi si è visto un biondino dalla pelata più che accennata «scaldarsi» vicino alla panchina del Napoli, qualcuno si è chiesto chi fosse il numero 13 che Vinicio stava per mandare in campo, e che è entrato al 30' della ripresa al posto dello zoppicante Bruscolotti. Era Vavassori, 22 mesi dopo. «Emozione? Non ne ho avuto il tempo — risponde —, ero preso dal clima della partita e mi è parso naturale che il signor Vinicio ad un certo punto mi mandasse in campo visto che gli serviva un difensore. Certamente il primo intervento mi ha dato una sensazione particolare. Gli applausi del pubblico mi hanno fatto coraggio, purtroppo Facchetti mi ha rovinato la festa con quel gol In extremis. A questo prezzo, avrei preferito rinviare il rientro. Ero alla terza partita in panchina, una più, una meno non importava». Che fosse pronto a giocare, Vinicio non dubitava. Da come era entrato in «tackle» su Braglia mettendolo k.o. in allenamento (di qui il motivo dell'assenza della «punta» oggi a San Siro) si era visto che Vavassori era nuovamente lui, non aveva più paura nel «mettere II piede».

Persone citate: Braglia, Bruscolotti, Facchetti, Giovanni Vavassori, Maraschi, Vavassori

Luoghi citati: Lione, Milano