Zaccarelli, dal test con Ferrini al "gol capolavoro" di San Siro
Zaccarelli, dal test con Ferrini al "gol capolavoro" di San Siro Zaccarelli, dal test con Ferrini al "gol capolavoro" di San Siro (Dal nostro inviato speciale) Milano. 14 dicembre. La sua caviglia destra è un arcobaleno: vi figurano tutte le tonalità di rosso — dal rosa tenue al vermiglione acceso —, anche per colpa delle mille misture che Bruno Colla gli ha spalmato sopra in questi giorni. Brilla addirittura, ma mai quanto gli occhi di Renato Zaccarelli, che sono gli occhi di uno che, oggi, ha avuto tutto dalla vita. « E pensare che ieri sera non mi sarei sentito di giurarci! — commenta con sincerità —. La caviglia mi faceva un male insopportabile, ma non volevo perdere San Siro per nessuna ragione al mondo. Così, ho stretto i denti ed ho addirittura segnato un gol ». Un gol che rischia di diventare storico e che provoca subito un commento di uno che sull'argomento è ferratissimo, Paolino Pulici: • Scrivetelo, scrivetelo, è il più bel gol che io abbia mai visto segnare In tutta la mia carriera. E si che ho visto giocare tutti i più grandi campioni: ma quello che ha fatto oggi Zaccarelli supera qualsiasi commento. Un gioiello E Pianeti! conclude: « Gli ho detto di metterci tutta la grinta che metto io negli affari: mi ha dato retta Bravo ragazzo ». // « bravo ragazo » assume un aspetto confuso, questi consensi questo entusiasmo finiscono per imbarazzarlo, persino arrossisce. Poi ' Zac » si decide a raccontare quella che per lui è ordinaria amministrazione e per gli altri una autentica prodezza. « Ho ricevuto la palla, Chiarugi mi ha inseguito e si è fatto II vuoto davanti a me: mi ci sono buttato dentro, Turone ha abboccato alla finta ed ho visto la porta aperta. A quel punto, sono stati bravissimi Pulici e Graziani nel fare una gran confusione a "forbice", portando via gli avversari. Ho tirato a colpo sicuro ed è andata bene ». // prologo, per Zaccarelli, era stato piuttosto confuso. « Stamattina, mi sono svegliato — comincia con il tono di uno che racconti una famosa e struggente canzone della guerra partigiana — e la caviglia doleva un po' meno. Proviamo, mi sono detto: sullo spiazzo davanti all'albergo ho giocherellato col pallone. Pioveva e mi sono rifugiato sotto la pensilina di un distributore di benzina, con Ferrini che mi faceva da spalla, mi costringeva a dei "tackles" selvaggi per vedere se la caviglia resisteva. Ha resistito a Ferrini, segno che potevo tranquillamente andare in campo. Ho parlato con Radice, completamente rinfrancato, e tutto è andato bene. Sul campo non ho avuto troppe difficoltà, è stato come un viaggio in Kenia, divertente da morire ». — Però, la caviglia ha preso un'altra bella botta... « Se è per questo, ne ha prese un paio, non una soltanto. Evidentemente, per farmi segnare bisogna che mi colpiscano alle caviglie. Sono addirittura d'accordo, a patto che tutto finisca sempre così. Lo sapete che era dal derby dell'anno scorso che non andavo più In porta? Una pecca che doveva essere annullata ». Gigi Radice si inserisce per puntualizzare: « Maccarelli ha giocato una gran partita, ma teniamo anche conto che era In condizioni fisiche piuttosto menomate. Giuro che nessuno se ne era accorto ». Nello stanzone, intanto, si alzano — come spesso succede In questi tempi — le solite grida inneggianti allo scudetto. Un'atmosfera cui è difficile sfuggire, nonostante tutta la buona volontà. Zaccarelli, comunque, intende puntualizzare: • Certo, non possiamo più nasconderci, adesso che abbiamo battuto Napoli, Inter, Juve e Milan. Però; preferiamo non parlar troppo di scudetto, la strada è ancora lunga e difficile. Vincere contro il Milan a San biro è una grande soddisfazione ed lo avrei dato l'anima piuttosto che mancarla, ma non bisogna montarsi la testa. Domenica abbiamo II Como In casa e non sarà uno scherzo. Se viene a Torino uno squadrone farà la sua partita, invece una provinciale può fare le barricate e renderci la vita difficile. Ne so qualche cosa perché ho giocato nel Verona ed ogni trasferta impegnativa era un'avventura. Andiamo quindi avanti tranquilli con questo ritmo e staremo a vedere: di scudetto parleremo dopo ». E' un bel programma, no? Beppe Bracco
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