Giagnoni., brindisi con Pulici

Giagnoni., brindisi con Pulici Riunione con qualche rimpianto ieri sera del trainer sardo Giagnoni., brindisi con Pulici L'allenatore fra tanti ricordi granata e rossoneri ed il desiderio di partire per Cagliari (Dal nostro corrispondente) Milano, 14 dicembre. Questa è una intervista nata in casa Giagnoni in piazzale Lotto, sbocconcellando panettone e bevendo un bianco aspro in una tavolata di fedelissimi granata comprendente anche Paolino Pulici e signora. E' un Giagnoni abbastanza frizzante preso dal grosso dilemma se parlare bene del Torino o male del Milan per cui finisce con l'optare per il Cagliari e piangerne la sfortuna. Si unisce anche al coro dei tifosi granata, capeggiati da Aldo Rivella e moglie, un gruppo che si infittisce sempre più per cui la signora Fatima è costretta a tirare fuori altri panettoni e a tagliare pane e prosciutto crudo. Sembra una festa in famiglia. Manca soltanto la tombola. Arrivano Michele Bisceglie, i coniugi Venezia e poi Salussiola. Francescon, Buronzo, Filippo e tanti altri ancora compresi i figli di Giagnoni, Ilio e Daniela, più alti ormai del padre e felici a loro volta per l'exploit del Torino a San Siro dopo 21 anni di ma¬ gre. Dice Giagnoni: « Gioco a parie, quello che mi ha entusiasmato nel Torino è la sua mentalità vincente; in altri tempi sarebbe venuto a San Siro e dopo il pareggio dei rossoneri avrebbe dato due mandati alla serratura. No, stavolta è andato all'attacco, ha voluto vincere e c'è riuscito meritatamente. Non direi che si è esposto molto, lo aveva fatto con maggiori pericoli sette giorni prima nel derby. Sull'I a 0, è stato molto controllato. sull'I a 1 ha reagito con forza al contrario del Milan che sul piano fisico non c'era più. Sul piano del gioco, invece, i rossoneri non c'erano sin dall'inizio. E' la prima volta che vedo il Milan in campionato, l'avevo lasciato uopo la gara con l'Everton, ebbene, non mi è sembrato molto soddisfacente, ci sono tante cose che non quadrano. Meglio voltare pagina. Non sono come Rocco, non mi piace fare polemiche ». « Oggi San Siro — ha continuato Giagnoni — mi ha accolto con simpatia ma io non sapevo cosa fare. Il mio destino a quanto pare è quello di essere in eterno conflitto con me stesso. Ore col Torino, ora col Milan, ma oggi avrei voluto essere a Cagliari. Purtroppo Gigi ha sbagliato un rigore: peccato, lo sono un bastian contrario: vorrei potere allenare la squadra sarda anche se non sono capace di fare i miracoli come credono i miei conterranei. Naturalmente in proposito il discorso si chiuderà se non mi verrà concessa la necessaria deroga: non sono il tipo da cercare sotterfugi per evitare gli ostacoli. O sono autorizzato oppure resto a Milano, ma vi assicuro che vorrei dare una mano al "mio" Cagliari ». Torniamo al Torino, alla grande sfida lanciata dai granata ai campioni d'Italia. Giagnoni salta fuori con una similitudine divertente. « La Juventus — dice — ha la pancia piena, ha mangiato troppo, il Torino è più convinto perché ha fame, crede in quello che fa, vuole mangiare bene. Ha fatto sacrifici assieme ai suoi tifosi per tanti anni, ha patito delusioni, è stato più forte delle avver¬ sità ed ora ha la pelle corazzata. Nella Juventus c'è troppa gente che si è abituata a vincere, che si culla nelle cose facili: i granata hanno infilato la strada giusta, stanno ottenendo grosse soddisfazioni, spero che ne raccolgano di maggiori, anche se conosco bene l'ambiente e so che è pericoloso. Il fatto nuovo è rappresentato da questo successo dopo 21 anni: non è coincidenza che sia stato ottenuto con una diversa mentalità. Attenzione però perché anche il Napoli ha tanta fame... Milano sta pagando gli errori degli ultimi anni, e ancora oggi non è in grado di capire un certo tipo di discorso. Torino, frustrata per tanti anni, sta prendendosi clamorose rivincite prima grazie alla fuveiitus ed ora coi granata. Milano deve cambiare strada: all'inizio avevo impostato il mio lavoro con un piano preciso ma non mi hanno capito. Anche col Torino avevo fatto un certo discorso senza essere compreso. Vedo che ora lo stanno facendo ». Giorgio Gandolfi Milano. Radice "guida" i granata: per II trainer del Torino è stata una delle più belle vittorie