Queste le pagelle

Queste le pagelle Queste le pagelle CASTELLINI — Il «giaguaro» per scaldarsi ha dovuto persino inventare Qualche intervento teatrale; per il resto l'attacco del Milan non l'ha certo impegnato (molto più lavoro ha avuto Albertosi, che ha tolto dalla porta due palle gol; niente da fare invece per Castellini sulla botta di Maldera). SANTIN — Aveva l'avversario potenzialmente più difficile, un Chiarugi al rientro, sempre più fumo che arrosto, temibile per le sue scene (ma Ciacci, stavolta ottimo, non ha mal abboccato). Anticipandolo quasi sempre. Nello ha comunque ridotto i rischi al minimo. SALVADORI — Ha dovuto correre per tutto il campo dietro ad un Bigon mobile anche se non molto incisivo, ed ha appoggiato l'attacco meno del solito. Puntuale, però, per il cross vincente su Graziani. PATRIZIO SALA — Stavolta si è fatto conoscere a San Siro, dopo essersi sentito tremare le gambe l'anno scorso quando vi giocò con il Monza. Aveva di fronte Scala, uno del rossoneri più vivi, ma l'ha domato alla distanza, offrendosi come sempre in appoggio ad ogni offensiva. MOZZINI — Una sola distrazione che poteva costare cara, in apertura di partita, quando ha lasciato libero Villa davanti alla porta, poi una gara Impeccabile (di testa, a'fanticipo, nei disimpegni). CAPORALE — Sulla linea delle ultime partite, ovvero ottimo. Puntuale e preciso sull'avversario smarcato, pronto all'intervento in seconda battuta. E' ormal uno dei punti di forza della squadra. CLAUDIO SALA — Un primo tempo da manuale del calcio. con «tackles» vincenti d'ogni tipo e decisi inserimenti in avanti (in uno dei quali ha mancato di un soffio — bravo Albertosi — il raddoppio) ed una ripresa meno appariscente, con via libera a Maldera (il migliore degli avversari è toccato a lui) sul gol rossonero. Nel finale, però, è stato lui a trascinare il Torino al successo. PECCI — Non ha sbagliato un passaggio, un intervento, anche se come dinamismo è parso meno sciolto che nel derby. Ha II passo da fondista, però, nel finale la sua presenza si è sentita nel cucire e ricucire le manovre a centrocampo. GRAZIANI — Lui ed il gemello Pulici sono forse stati «abbandonati» più del solito in qualche fase della gara dal centrocampisti, e ne hanno sofferto, ma per prrte loro sono raramente riusciti a difendere la palla in attesa dell'arrivo dei compagni. Si è riscattato con il gol, un gol che potrà pesare sulla classifica finale. ZACCARELLI — In dubbio durante la settimana, è stata l'arma vincente di Radice non solo per il magnifico gol dell'uno a zero messo a segno, ma per la gagiiardia (Bearzot, avevi ragione!) con la quale ha contrato e mosso sotto un panzer come Benetti. Una partita capolavoro, forse la migliore (per qualità e continuità d'azione) in maglia granata. PULICI — Ha trovato un forte Bet, deciso, ha sofferto e pasticciato come spesso gli accade quando non sente sul collo il fiato dei suoi tifosi. Nessun appunto, certo, sul piano dell'impegno perché ha lottato su ogni pallone, ma qualcosa di meglio come sostanza poteva farlo, b. p.