Chioggia: stop all'Alessandria

Chioggia: stop all'Alessandria Chioggia: stop all'Alessandria (Nostro servizio particolare) Chioggia, 7 dicembre. L'impressione che dà l'Alessandria è di un gigante a confronto con degli gnomi: subito incute timore riverenziale e paura poi, a prenderne le misure, la confidenza viene tacile e spontanea, allora si scopre che il temibile avversario è una pasta di santo, pure simpatico. Insomma, il mostro che dovrebbe essere solido e granitico rivela la sua struttura d'argilla. Trema oppure balla, ma la musica la suonano gli altri. « Possibile — chiedono alla fine della partita — che una squadra cosi blasonata debba farsi infilare tanto ingenuamente? ». La risposta sincera viene proprio da mister Viviani: « Cari amici, il blasone si stingj anche nelle famiglie più nobili: o si cambia o si rattoppa. L'Alessandria ha "preferito" questo secondo metodo ». A volere interpretare la sconfitta, a riesaminarne i motivi si corre il rischio di ripetere cose note. L'Alessandria soffre il ritmo della C; non ci si è ancora abituata e stenterà anche in futuro a tenere le dovute distanze da certe squadrette, che hanno nella velocità e nella foga le loro uniche, ma evidentemente anche efficaci armi di difesa. Oggi, a Chioggia, mancava una prima stella come Dolso. Onestamente la sua assenza è di quelle che pesano e infatti si è fatta parecchio sentire. Col passare dei minuti sembrava eh; lo spettro di Dolso girovagasse per il campo: chi si trovava in possesso di palla cercava inutilmente un riferimento preciso, un soccorso puntuale per sbrigare situazioni sempre più caotiche. Tutto inutile: lì c'erano solo generosi cursori (Vanara) o larve (Giani). L'inizio, manco a dirlo, è dell'Alessandria: gioco essenziale, aperture sapienti sulle ali, fiondate improvvise per Baisi e Frigerio, il migliore per determinazione e mobilità. Al contrario il Clodia balbetta calcio, si rinchiude nella propria metà campo, sembra grato agli avversari di non voler infierire con troppa crudeltà. Al 14' l'arbitro annulla giustamente un gol di Basili. In area di rigore Borghi alleggerisce invitando Zanier con un rasoterra innocuo, il portiere si fa incontro ma il pallone gli rotola in mezzo alle gambe. Recupera Basili che nell'accompagnar e in rete carica violentemente Di Brino. 65': a porta vuota Baisi manca la deviazione su crosso dal fondo di Reja. Al 67' il Clodiasottomarìna passa in vantaggio: sulla destra Monarl batte il calcio d'angolo a mezz'altezza, davanti a Zanier, Basili in tuffo insacca rasoterra. Tre minuti dopo l'azlone-bts: ancora Monari batte sulla destra il calcio d'angolo, Tassara smarcato al limite dell'area allunga per Skoglund che al volo infila sotto la traversa. All'Alessandria non rimane nemmeno la forza di tentare una reazione, piuttosto si innervosisce e colle- j ziona tre ammonizioni. All'89' ' Baisi si fa espellere per proteste. Franco Mognon Clodia: Rado; Lomonte, Visentin; Tassara, Biasio, Varnier; Basili, Flora (Canduzzi dal 46'), Pin, Monari, Skoglund. Alessandria: Zanier; Di Brino, Maggioni; Reja, Colombo, Borghi; Giani, Plllon (Manilio dal 68'), Baisi, Vanara, Frigerio. Arbitro: Ballerini.

Luoghi citati: Alessandria, Chioggia