In divisa solo per la partita di calcio 79 vigili di Palermo sotto inchiesta

In divisa solo per la partita di calcio 79 vigili di Palermo sotto inchiesta Addetti alla viabilità che lasciano incustoditi i semafori In divisa solo per la partita di calcio 79 vigili di Palermo sotto inchiesta E' il primo passo per risanare il Corpo delle guardie (800 addetti) che per anni è vissuto di clientelismo - Alcuni lasciavano addirittura il posto per svolgere un secondo lavoro - Braccio di ferro in comune (Dal nostro corrispondente) Palermo, 7 dicembre. Lo scandalo dei vigili urbani « imboscati » e protetti da raccomandazioni politiche è sfociato in un'inchiesta giudiziaria. Così 79 vigili-fantasma sono stati incriminati per omissione di atti d'ufficio. Alcuni dovranno anche rispondere del reato di abbandono di posto. La decisione di processare parte degli 800 vigili palermitani è del sostituto procuratore della Repubblica Gaetano Messineo. Esaminati i risultati delle indagini che aveva affidato ai primi d'ottobre alla polizia stradale, ha cominciato colpendo i vigili che per anni hanno lasciato incustoditi 79 dei circa 85 semafori del centro cittadino. L'iniziativa della procura della Repubblica, che prelude ad altre, s'innesta in una più ampia azione avviata in settembre dall'assessore al traffico, il democristiano Fran¬ co Carollo, appunto per mettere un po' di ordine nel caotico corpo dei vigili urbani. Appena eletto, il dott. Carollo cominciò un braccio di ferro, senza esclusione di colpi, con gli altri amministratori, compreso il sindaco Giacomo Marchello suo compagno di partito (ma non di «corrente»), che pare avesse dodici vigili a sua disposizione. Spinti dalle pressioni di vigili, di loro parenti, di «amici» (più o meno grandi elettori), non tutti avevano visto di buon grado i propositi dell'assessore. D'altra parte, con sua grande sorpresa, controllando i registri Carollo scoprì che solo 14 vigili sugli 800 del corpo svolgevano un regolare servizio nel « reparto viabilità ». E gli altri? Ufficialmente erano destinati ad altri compiti: l'anagrafe, lavori pubblici, sanità, scuole. In realtà stavano tranquillamente a casa o erano addirittura impiegati presso ditte private. Uno scandalo. Assunti dopo concorsi formali (in pratica le graduatorie erano state stilate da mesi) sulla base di questa o quella « segnalazione », fino all'avvento dell'assessore Carollo i vigili erano riuniti in una solida corporazione. Si mettevano volentieri in divisa la domenica, per gl'incontri calcistici alla «Favorita». Ecco dunque la stangata dell'assessore e le rinnovate accuse dei giornali. L'inchiesta della polizia stradale è stata molto severa. Vi sono antiche ruggini, a Palermo, tra vigili e «Polstrada» perché una volta, una decina d'anni fa, un agente fu multato, pare senza avere commesso una vera e propria infrazione. L'indomani un paio di pattuglie di agenti fecero una «sorpresa» nel parcheggio dove i vigili in servizio lasciavano le loro auto: le trovarono quasi tutte con il «bollo» di circolazione scaduto. E piovvero multe. Naturalmente la farsa tragicomica dei vigili accresce il discredito che avvolge il comune di Palermo. Antonio R avida

Persone citate: Carollo, Gaetano Messineo, Giacomo Marchello

Luoghi citati: Palermo