Moro oggi chiede un aiuto a Wilson

Moro oggi chiede un aiuto a Wilson Innocenti - Ley land Moro oggi chiede un aiuto a Wilson (Dal nostro inviato speciale) Milano, 30 novembre. Moro e Wilson si incontrano domani a Roma per il vertice Cee. Un'ottima occasione per esaminare insieme il problema della Ley land-Innocenti e dei suoi 4500 posti di lavoro in pericolo. Dal colloquio tra i due capi di governo sortirà qualcosa di positivo? Sono in pochi a crederlo. Il governo di Londra ha detto, in più occasioni, che gli affari della British-Leyland sono di stretta competenza della società. Il premier inglese, tuttavia, ha la possibilità di intervenire nei piani della Casa automobilistica che è stata di recente nazionalizzata. Wilson potrebbe sollecitare i dirigenti della British a entrare in un'eventuale operazione con la Fìat e l'Alfa Romeo. In un primo tempo il presidente Percy Plani sembrava volesse partecipare al progetto con una quota del venticinque per cento. In seguito questa disponibilità è svanita. I I sondaggi per trovare una soluzione accettabile che salvi la fabbrica di Lambrate proseguono in varie direzioni. Domani sera, al più tardi martedì, i ministri Toros (Lavoro) e Donat-Cattin (Industria) si incontreranno con i segretari della Federazione lavoratori metalmeccanici per comunicare l'esito delle varie trattative. Si continua a lavorare sulla ipotesi della Firn. Tre fogli di appunti, consegnati a Toros, in cui si suggerisce un intervento congiunto Fiat-Alfa Romeo-Finanziaria statale Gepi. Gli impianti dovrebbero essere riconvertiti per produrre furgoncini e pullmini (fino a 8-10 posti), minibus (da 20-25 posti) e carpenteria per l'edilizia (quest'ultima attività darebbe lavoro a qualche centinaio di operai). La Fiat ha detto di essere disponibile a prendere in considerazione il piano ed ha chiesto tempo (almeno due settimane). Il presidente dell'Alfa, Cortesi, ha risposto di no. «Una situazione paradossale», dicono alla Firn. «L'industria privata accetta di discutere, mentre quella a partecipazione statale punta i piedi. Il governo deve dare i mezzi all'Alfa per un intervento su basi economicamente sane». E' intanto divenuto ufficiale l'interessamento della Casa giapponese Honda. Dopo una lunga serie di conferme e smentite, da Tokio è arrivata la notizia che la società è in trattative con il governo italiano per rilevare lo stabili mento milanese. La Honda vorrebbe montare a Lambrate circa trentamila vetture di piccola cilindrata all'anno: la i «Honda 360». una «due più due» di dimensioni forse più ridotte della Cinquecento. Perché l'industria automobilistica nipponica (22 mila dipendenti; fatturato superio- Roberto Bellato (Continua a pagina 2 in seconda colonna) II presidente Moro

Persone citate: Cortesi, Donat-cattin, Moro, Percy Plani, Roberto Bellato, Toros

Luoghi citati: Londra, Milano, Roma, Tokio