Nessuna traccia del deputato dc Mille uomini cercano il rapito di Silvana Mazzocchi

Nessuna traccia del deputato dc Mille uomini cercano il rapito Il sequestro in Sardegna dell'on. Pietro Riccio Nessuna traccia del deputato dc Mille uomini cercano il rapito I banditi non hanno telefonato alla famiglia per il riscatto - " E' ancora presto per il contatto ", assicurano gli inquirenti - Battute in corso in un raggio di 80 chilometri al nostro inviato speciale) per mettere a punto le indagizioni Non parlano aspettano f scelta qll td? C (Dal nostro inviato speciale) Oristano, 16 novembre. Giornata di angosciosa attesa in casa dell'onorevole Pietro Riccio, «Pietrino» per gli amici dell'Oristanese, parlamentare alla prima legislatura. L'avvocato Riccio, 54 anni e 5 figli, è stato rapito da 48 ore, ma il telefono continua a tacere. Dai rapitori nessun segno. Perfino la telefonata arrivata ieri mattina («E' un sequestro», aveva detto una voce in perfetto italiano), sembra ormai frutto di un equivoco. Nello studio del penalista Riccio, aveva risposto alla chiamata il suo segretario Onida e ora si pensa che abbia capito male, che quel «E' un sequestro» potesse essere in realtà solo una domanda. «E' troppo presto ancora per i contatti», assicurano gl'inquirenti. Alla polizia, il questore Italo Meloni (un puro sardo della Barbagia, un «duro», come egli si autodefinisce) nega. «Non mi risulta che vi siano state telefonate», insiste. «Noi stiamo facendo il possibile, da ieri notte non facciamo che tenere riunioni per mettere a punto le indagini — aggiunge —; abbiamo impegnato più di mille uomini e battiamo un raggio di 80 chilometri con poliziotti, carabinieri e pattuglie stradali. Uno spiegamento di forze mai visto in Sardegna». Pietro Riccio è il primo parlamentare rapito. Il questore è nervoso, teso. «Ora — ricomincia — si dice che le strade dell'Oristanese non sono ben sorvegliate. Oggi c'erano le elezioni in quattro piccoli centri della zona e gli uomini politici, in questi ultimi giorni, hanno viaggiato. Non hanno richiesto la nostra scorta, ma le pattuglie c'erano, eccome. Certo non potevano essere ovunque», conclude polemico. Ieri, il presidente della Camera, Sandro Pertini, ha visitato, insieme agli onorevoli Piccoli e Cossiga, i figli e la moglie del rapito. Poi sono ripartiti per Roma. Da allora, la casa è rimasta chiusa per tutti. I Riccio non hanno chiesto il silenzio della stampa, non hanno rilasciato dichiara¬ io i0 ai. i o e— e oacomi n a aae aili a ia, r ea, a¬ zioni. Non parlano, aspettano e basta. Antonello Pala, il giovane funzionario democristiano che si trovava alla guida dell'auto di Riccio, una «Citroen Maserati» blu, al momento del sequestro, non ha detto molto. «Ha paura, è sconvolto», assicurano tutti. E oggi sembra persino che si sia allontanato da Oristano. Domani però Pala verrà interrogato ancora dagli inquirenti e, forse, potrebbero venir fuori utili particolari. Si discute sul percorso fatto dall'onorevole Riccio per tornare ad Oristano da Asuni (un paese di mille elettori, dove il parlamentare si era recato ad una riunione preelettorale del suo partito). La notte di venerdì, la «Citroen» ripercorreva la strada scelta all'andata. Poco dopo aver imboccato un tratto di strada ghiaiosa, c'è stato l'agguato, 10 sbarramento di massi, il sequestro. Sul posto sono state trovate le tracce di una cena. I rapitori, evidentemente, 11 aspettavano. «Perché — si chiedono ora gli inquirenti — rl fu scelta quella strada? Come facevano i rapitori a sapere che l'auto, con Riccio a bordo, sarebbe transitata di lì?». Vi sono altre due vie possibili per Oristano: una più lunga di qualche chilometro, tutta asfaltata, e un'altra, più breve, ma con un tratto di strada inghiaiata. L'unico elemento accertato finora è la matrice del rapimento. Esclusa quella politica (nell'auto di Riccio è stata rinvenuta infatti la sua borsa piena di documenti), restano la vendetta e l'estorsione. Gli inquirenti scelgono quest'ultima pista e attribuiscono il sequestro alle bande del Nuorese. L'avvocato Riccio è un uomo facoltoso. In 20 anni di professione, ha difeso personaggi famosi: è conosciuto dalla malavita locale come valente penalista e rispettato, anche se temuto. Così la considerazione più ovvia è che i rapitori, per aver osato tanto, devono essere «poco rispettosi delle regole vigenti». Riccio scherzava spesso sulla possibilità, che, un giorno, potesse essere rapito. Girava disarmato, viaggiava sempre senza scorta. Questa sera, si è svolta un'altra riunione tra carabinieri e polizia, presieduta dal dr. Ferdinando Li Donni. «C'è troppa omertà — ha detto il capo della Criminalpol — la gente deve capire che finché non si decide a collaborare, non si riuscirà mai a sconfiggere la criminalità». Appariva desolato. In effetti gli elementi in mano agli inquirenti sono ancora pochi. Si batte la zona dove è stata ritrovata l'auto, ma piove, i cani poliziotto non possono essere impiegati e, dato il fortissimo vento, gli elicotteri sono rimasti fermi tutta la giornata. E il «Supramonte» è pieno di rifugi sicuri e di gente muta anche quando vede. Tra i latitanti più pericolosi quattro nomi, tutti di personaggi difesi dall'avvocato Riccio ed ergastolani, ora evasi. Bachisio Manca, fuggito da Pianosa lo scorso agosto; Giovanni Santo Poddu, evaso da Oristano nel maggio '72; Giambattista Meloni e Costantino Putzolu, condannati per omicidio e ora in libertà. Silvana Mazzocchi

Luoghi citati: Asuni, Oristano, Roma, Sardegna