Bonn: l'unione democristiana minacciata da una "frattura" di Tito Sansa

Bonn: l'unione democristiana minacciata da una "frattura" Un nuovo partito ispirato da Strauss? (Dal nostro corrispondente) Bonn. 16 novembre. La scena politica tedesca sta assumendo aspetti che i giornali definiscono « drammatici ». Mentre la socialdemocrazia esce compatta e solidale dal congresso di Mannheim, conclusosi ieri, con il tacito accordo di seppellire le lotte intestine fino a dopo le elezioni dell'anno prossimo, i partiti dell'opposizione (il democristiano di Helmut Kohl e il cristiano-sociale di Franz Josef Strauss) hanno aperto una feroce lotta fratricida che minaccia di scaturire in una aperta frattura. L'alleanza trentennale tra democristiani e cristiano-sociali è messa in pericolo dall'iniziativa di alcuni sostenitori del bavarese Strauss di estendere al di fuori dei confini della Regione i pro¬ tendo che con un quarto partito aumentano le probabilità di battere l'attuale coalizione di governo (perché molti elettori di destra verrebbero attirati da Strauss e molti elettori moderati di centro abbandonerebbero i liberali e tornerebbero a votare per Helmut Kohl) essi ritengono che l'espansione dei cristiano-sociali su tutta la Germania costituisca un pericolo. La verità non pronunciata è che i democristiani temono soprattutto Franz Josef Strauss. In caso di comune vittoria, l'energico e abile uomo politico bavarese (che già ora, pur essendo in minoranza, tira a piacimento le fila della politica dell'opposizione) non avrebbe difficoltà a sopraffare Helmut Kohl, assai stimato per la sua integrità e il suo paternalismo, ma senza esperienza internazionale e piuttosto provinciale. La lotta fratricida nell'Unione democristiana è appena agli inizi. Osservatori politici a Bonn la considerano pericolosa per il futuro dell'opposizione, perché l'elettorato tedesco non ama le divergenze, ma posizioni chiaramente definite e solidarietà, magari un po' di autoritarismo. I socialdemocratici a Mannheim lo hanno capito, e — sepolte le asce di guerra — si sono presentati compatti dietro al loro amato, ma autoritario Helmut Schmidt. E questi, abilmente, ha infilato un cuneo nella rivalità tra i due partiti cristiani, additando Strauss come il vero pericolo, il nemico da sconfiggere. In una settimana la situazione sì è capovolta: lunedì scorso i favori dell'opinione pubblica erano per l'opposizione, di colpo sono per i socialdemocratici che hanno affermato una linea. Tito Sansa Bonn: l'unione democristiana minacciata da una "frattura" pri « tentacoli » (così un settimanale). Finora, rispettosi di un antico accordo, i democristiani svolgevano la loro attività in tutte le regioni della Germania Federale, esclusa la Baviera, concedendo ai cristiano-sociali il monopolio delle destre conservatrici nella regione prealpina. Ma un gruppo di straussiani ha fondato fuori della regione un « quarto partito » di simpatizzanti, che considerano il democristiano Helmut Kohl troppo debole e indeciso. A sentire gli straussiani, il « quarto partito » dovrebbe soltanto portare più voti alla Unione dei partiti democristiani e permettere di sconfiggere l'alleanza laica socialdemocratico - liberale, che governa a Bonn. Ma i democristiani non sono di questo avviso: pur ammet-

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