Malfatti contestato
Malfatti contestato Per 2 nomine Malfatti contestato Una dura reazione di professori universitari e sindacati (Dalia redazione romana) Roma, 9 novembre. Professori e assistenti universitari di Rome, accusano il ministro della Pubblica Istruzione Malfatti (de) di eccesso di potere e di comportamento illegittimo. I sindacati confederali scendono anche loro in campo contro Malfatti, sostenendo che si è comportato in maniera autoritaria e « clientelare ». Tutto questo subbuglio è stato provocato perché Malfatti ha nominato titolari di cattedra nella facoltà di Medicina di Roma due docenti, malgrado non avessero i requisiti richiesti. Questo affermano il rettore Vaccararo e il preside della Facoltà di Medicina, Cimmino. Il ministro Malfatti non ha ritirato le due nomine. I professori universitari, che vedono lesa l'autonomia della Università, protestano. I due docenti in causa sono il dottor Sirio Lentini, molto legato agli ambienti repubblicani, e il dottor Anacleto Cirinei. Il ministro Malfatti ha assegnato «d entrambi una cattedra, richiamandosi alla legge del 1973, detta dei « provvedimenti urgenti per l'Università ». L'articolo di legge utilizzato permette di inquadrare nel ruolo di professori univer sitari gli aggregati clinici in servizio. I professori universitari contestano che i due medici possono essere considerati aggregati in servizio, e lo hanno comunicato a Malfatti. Ma non è successo nulla. Quando Cirinei e Lentini, nello scorso settembre, appena ricevuta la nomina da Malfatti, si sono presentati al primo consiglio della facoltà di Medicina per prendere il loro posto, gli oltre cento professori presenti si sono alzati e se ne sono andati, non riconoscendo ai due il titolo di professori di ruolo II professor Lentini, uno dei «contestati», contrattacca dicendo che il tribunale amministrativo regionale, al quale lui e Cimino hanno presentato ricorso contro il giudizio negativo della facoltà di Medicina, ha riconosciuto infondata la base della protesta della facoltà: che i due medici non potevano essere considerati «aggregati in servizio». Lentini accusa, a sua volta, la facoltà di Medicina di aver tirato alle lunghe le procedure necessarie per assegnargli la cattedra, «con motivi pretestuosi» per quasi due anni. Anche il tribunale amministrativo ha riconosciuto l'illegittimità «dei provvedimenti dilatori della facoltà». Malfatti è intervenuto per concludere la vicenda: «Come era suo dovere», dice Lentini. 11 preside della facoltà di Medicina, Cimino, replica ricordando come una prima volta (gennaio 1974) fu risposto negativamente a Cirinei e Lentini «in considerazione della grave carenza di strutture della facoltà». Dopo che il tribunale amministrativo respinse questo giudizio, il consiglio di facoltà di Medicina chiese al rettorato la documentazione che attestasse la posizione dei due aspiranti professori. Risultò, dice Cimino, che i due docenti avevano insegnato solo come liberi docenti. «Non essendo aggregati clinici in attività di servizio alla data di entrata in vigore dei provvedimenti urgenti — sentenziò il consiglio di facoltà — non avevano titolo all'inquadramento ». Il parere fu trasmesso al ministro, il quale nominò ugualmente i due professori. r. r. Il ministro Malfatti
Luoghi citati: Roma
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