Beirut: nuova tregua ma ancora sparatorie

Beirut: nuova tregua ma ancora sparatorie Fragile accordo tra le fazioni Beirut: nuova tregua ma ancora sparatorie Beirut, 2 novembre. Dalla mezzanotte, una nuova tregua, la dodicesima della serie, è in atto fra musulmani e cristiani, che in lotta da sette mesi sconvolgono il Libano. A farsene garante è stato il primo ministro libanese Hashid Karaml, che trenta minuti dopo la mezzanotte ha annunciato la raggiunta intesa tra i capi della guerriglia palestinese (sempre più impegnata in questa guerra civile) in rappresentanza della comunità musulmana e gli esponenti del partito di destra della Falange, punto di forza dei combattenti cristianomaroniti. Come già avvenuto nel passato il « cessate il fuoco » è stato accolto dalla popolazione con scetticismo e le prime ore sembrano aver dato ragione ai pessimisti. Nonostante Karaml abbia parlato di rimozione di tutti i posti di blocco e delle fortificazioni, di ritiro degli armati dalle zone-calde di Beirut e di riapertura delle maggiori autostrade, a partire dalle 9 di stamane i combattimenti sono proseguiti anche se con intensità ridotta rispetto a ieri, In base all'accordo raggiunto tra Karami, musulmani e cristiano-maroniti, la vita dovrebbe riprendere sin da domani a Beirut il suo corso normale. Dovrebbero venir riaperti i mercati, gli uffici e le istituzioni governative mentre è previsto il ritorno dei profughi alle loro case e lo scambio dei prigionieri da una parte e dell'altra. (Ass. Press)

Persone citate: Karami

Luoghi citati: Beirut, Libano