L'Interpol sulle tracce di chi ordina furti di opere d'arte in tutta Europa

L'Interpol sulle tracce di chi ordina furti di opere d'arte in tutta Europa Dopo il recupero dei quadri rubati a Milano L'Interpol sulle tracce di chi ordina furti di opere d'arte in tutta Europa (Dal nostro corrispondente) Milano, 2 novembre. Potranno avere notevoli sviluppi, secondo gli investigatori, le indagini che hanno portato al recupero di ventisei dei trentotto quadri rubati nel maggio scorso nella Galleria d'arte moderna di Villa Palestro. Gli inquirenti hanno detto di avere buone speranze di entrare in possesso delle tele che ancora mancano. I ventisei dipinti recuperati, il cui valore si aggira sui tre miliardi di lire (ci sono, fra le tele, opere di Fattori, De Nittis, un Von Gogh, un Gauguìn) saranno presto restituiti alla galleria milanese. Quindici sono stati trovati in seguito a due perquisizioni in altrettante abitazioni di un facoltoso commerciante umbro, Settimio Bianchi, 69 anni; una a Sellano (Perugia) ed una a Foligno. Alcuni erano nascosti in un involucro di legno, altri in una valigia. Contemporaneamente a questo ritrovamento un'altra fruttuosa operazione di polizia veniva condotta a Duisburg in Germania dove sono state fermate tre persone e recuperati undici quadri. I brillanti risultati sono stati ottenuti grazie ad un'attiva collaborazione tra la Criminalpol, l'Interpol, la polizia della Germania federale e le questure di Milano, Roma e Perugia. Gli inquirenti proseguono le indagini perché sono convinti che i fermati non siano che le pedine di un'organizzazione molto più vasta di trasfugatori e trafficanti di opere d'arte che svolgono la loro attività criminosa in tutta Europa; contano di poter giungere presto ai capi ed ai mandanti dei clamorosi furti. II primo dei «colpi» alla Galleria d'arte moderna di Milano fu compiuto il 17 febbraio scorso. Tre banditi con il volto mascherato entrarono in piena notte nei locali e dopo aver incappucciato e imbavagliato i due guardiani, che avevano appena disinnescato il sistema d'allarme, scelsero accuratamente ventotto tele e se ne impossessarono. Si allontanarono usando una lunga scala dì alluminio con la quale erano entrati. Uno dei guardiani, Giuseppe Patruno, riusciva poco dopo a liberarsi del cappuccio e dava l'allarme. Successivamente questi dipinti furono ritrovati dalla polizia e riconsegnati al museo. Ma i mandanti del furto non volevano evidentemente rinunciarvi e un paio di mesi dopo i ladri ritentarono il colpo. Questa volta però scattò l'allarme e la razzia andò in fumo. Non per questo i ladri si scoraggiarono: due settimane dopo, il 15 maggio, tentarono un nuovo «colpo» ed ebbero successo: rubarono trentotto tele. c. b.

Persone citate: De Nittis, Fattori, Giuseppe Patruno, Gogh, Settimio Bianchi