Cinque medici giudicati in tribunale per certificati di malattie inesistenti di Sauro Manca

Cinque medici giudicati in tribunale per certificati di malattie inesistenti Il processo ha preso le mosse da una denuncia dell'Inam Cinque medici giudicati in tribunale per certificati di malattie inesistenti Saranno giudicati come correi i "malati" che sono ritenuti gli istigatori - Un certificato, redatto in data 21 agosto 1974, risulta dal timbro postale essere stato spedito alle 17 del giorno precedente - I datori di lavoro, danneggiati, si costituiranno parte civile Cinque medici convenzionati con l'Inani sono stati rinviati a giudizio, al termine di un'istruttoria sommaria condotta dal sostituto procuratore della Repubblica dott. Francesco Marzachi, perché hanno rilasciato con troppa leggerezza dei certificati con i quali giustificavano l'assenza di alcune persone dal posto di lavoro. Nel loro comportamento il magistrato ha ravvisato i reati di falso ideologico commesso da pubblico ufficiale in un certificato, e di truffa in danno dello stesso istituto assicurativo, nonché di cinque datori di lavoro. E' ormai noto che molti medici, per compiacenza o per aumentare il giro della clientela personale, rilasciano certificati attestanti malattie inesistenti a. dipendenti di ditte i quali ne approfittano per rimanersene a casa a fare altri lavori. E' recente il caso del sanitario che ha attestato la malattia di un giovane che invece si trovava chiuso in carcere e non voleva farlo sapere al suo datore di lavoro. L'assenteismo (anche se diminuito negli ultimi mesi) è già stato denunciato pubblicamente dagli industriali che si trovano in difficoltà con la produzione e la concorrenza estera. Finora si è verificato soltanto qualche caso sporadico di un medico comparso davanti al pretore. Questa volta si tratta di un gruppo di sanitari che saranno giudicati dal tribunale. Il processo si svolgerà quanto prima, non appena il presidente della sezione avrà fissato il calendario delle udienze. Gli imputati principali sono il dott. Michele D'Avirro, 65 anni, residente a Castel San Nicolò; il dott. Luigi Perletto, 50 anni, via Malta 6; il dott. Giorgio Perucatti, 52 anni, piazza Statuto 5; il dott. Guido Ferretti, 31 anni, Collegno, viale XXIV Maggio 43; la dott. Carla Spertini Pernigotti, 57 anni, via Susa 32. Con loro saranno giudicati, per concorso negli stessi reati di cui sono ritenuti «istigatori»: Giuseppe Passalacqua, 60 anni, via Marco Polo 37; Antonietta Del Caldo, 25 anni, piazza Fontanesi 12; Maria Monticelli, 21 anni, via Barrili 19; Assunta Radogna, 23 anni, Collegno, corso Francia 23; Maria Lemma in De Feo, 29 anni, via Pozzo Strada 6; suo marito Michele, 29 anni. Secondo la tesi dei difensori avv. Ricci, Righini, Verazzo, Guidetti Serra é" prof. Dal Piaz questi dipendenti soffrivano di disturbi difficili da diagnosticare, e per ottenere gli esiti di esami occorre spesso dei mesi. Non è facile stabilire se un paziente è in grado di svolgere la sua attività. Molto dipende anche dalla qualità del lavoro che uno svolge e dall'ambiente. Dal canto suo il dott. Marzachì ha stabilito che certi reati sono provati inequivocabilmente. II dott. Passalacqua ha rilasciato dei certificati che portano le date del 21 e del 27 agosto. Il primo è stato spedito a mezzo posta alle ore 17 del giorno prima. E' quindi palese la « falsità materiale » commes¬ sa dal sanitario il quale si giustifica asserendo di aver sbagliato la data inavvertitamente. Le ditte che sarebbero rimaste danneggiate intendono costituirsi parte civile come del resto l'Inani. Sono quelle di Marino Saponti, di Pierluigi Trambusti, di Sabina Camera, di Giancarlo Carpaneto e di Dario Longobardo. Oltre alle ore di lavoro perdute per i datori di lavoro, si profila anche la truffa ai danni dell'Inani che ha pagato le medicine prescritte nelle ricette mutualistiche. I fatti risalgono tutti quanti all'estate dello scorso anno ed è stata proprio l'Inani a far promuovere l'inchiesta. Sauro Manca

Luoghi citati: Collegno, San Nicolò