Crescono proteste e malumori dei medici di Franco Giliberto

Crescono proteste e malumori dei medici Crescono proteste e malumori dei medici (Segue dalla 1' pagina) no, e perciò non si possono mettere a disposizione letti, locali e attrezzature per la clientela privata dei medici; come pretendere allora che questi ultimi rinuncino alla libera professione, rispettando una norma che la legge prevedeva operante solo a determinate condizioni? ». Tattica — La norma di legge è stata ieri considerata « anticostituzionale, illegitti¬ ma e pertanto impugnabile a iniziativa di singoli o di gruppi » anche dal sindacato più progressista dei medici, l'Anaao (Associazione nazionale aiuti e assistenti ospedalieri). Il consiglio direttivo dell'associazione ritiene che « il disposto si traduce in un atto socialmente e tecnicamente irresponsabile, che pone immediatamente in crisi la struttura pubblica, la quale non può caricarsi di ulteriori compiti assistenziali quando il sovraccarico di degenti ha dequalificato paurosamente la assistenza erogata negli ospedali». L'Anaao romana ha comunque invitato i propri iscritti a sospendere temporaneamente le prestazioni nelle case di cura private, per dimostrare « l'impossibilità reale di rispettare la legge in mancanza della riforma sanitaria e degli adempimenti cui erano tenute le singole amministrazioni ospedaliere». Contrasto — In sottile disaccordo con il suo collega on. Foschi, il sottosegretario alla Sanità on. Pinto ha rilasciato una dichiarazione che sottolinea come le Regioni, in questa aggrovigliata vicenda, non abbiano possibilità di rilasciare permessi speciali a certi medici, legiferando in deroga a una legge dello Stato. La puntualizzazione è giunta dopo che era stata fatta balenare la possibilità di esaminare « caso per caso » le necessità delle varie regioni in materia di assistenza ospedaliera e di concedere, per il bene dei malati, convenzioni, particolari fra case di cura private e ospedali quando un'esigenza sociale lo imponesse. « Su questo problema non può che esprìmersi il Parlamento — ha detto l'on. Pinto — tanto più che esistono due proposte di legge per una proroga del termine del 1" gennaio fino all'entrata in vigore della riforma sanitaria. Si impone la discussione di una delle due proposte, in modo che ogni forza politica possa esprimere la propria posizione, per garantire ai cittadini la prosecuzione di un'adeguata assistenza ». Allora l'aut aut ai medici ospedalieri non va preso troppo sul serio? Ci sono dubbi anche fra i parlamentari e gli uomini di governo? Tutto rimarrà come prima e i 55 mila letti delle case di cura private continueranno a ottenere le prestazioni dei medici a tempo definito che già se ne occupano garantendo una presenza sanitaria pari all'80 per cento dei necessari organici? Gli umori, le proteste, le dispute giuridiche e sindacali e i pareri sono tanti (e così diversi per sfumature e sostanza) da lasciare perplessi. Perché la situazione si decanti, bisognerà aspettare l'anno nuovo. Franco Giliberto