Al Comune di Aosta bilancio approvato la giunta si dimette
Al Comune di Aosta bilancio approvato la giunta si dimette Al Comune di Aosta bilancio approvato la giunta si dimette (Dal nostro corrispondente) Aosta, 29 dicembre. Il consiglio comunale di Aosta ha approvato questa sera il bilancio per l'anno finanziario 1976. Il sindaco, Oddone Bongiovanni, comunista, e la giunta minoritaria, composta da comunisti e democratici popolari, si sono ufficialmente impegnati a rassegnare le dimissioni. Tutto si è svolto secondo gli accordi presi, anche se con qualche intoppo per via di alcuni contrasti sulla procedura da seguire: i democristiani hanno preteso formali garanzie sulle dimissioni. Il prossimo atto, stando all'intesa tra le diverse forze politiche, prevede le elezioni di una nuova giunta, formata da tutti i partiti e movimenti rappresentati in consiglio, ad eccezione del msi-destra nazionale. Il nuovo esecutivo, seguendo i punti dell'accordo raggiunto nei giorni scorsi, ma ancora suscettibile di perfezionamenti (è stata annunciata una riunione per il 3 gennaio prossimo) dovrà essere composto da una rappresentanza per ciascuna delle forze politiche: de (7 seggi), pei (13), psi (7), pri (1), psdi (1), dp (6) e confederazioni dei tre movimenti regionalisti (3 seggi). L'assessorato eccedente, secondo questo criterio di ripartizione, dovrebbe essere dato alla democrazia cristiana, mentre la carica di sindaco verrebbe assegnata nuovamente all'ing. Bongiovanni, sia per la sua qualità di «consigliere anziano», sia per le « garanzie antifasciste che egli offre ». Attorno a questa soluzione politico-amministrativa non sono mancati e non mancano tuttora interrogativi, perplessità, sorpresa, disappunto: alla votazione sul bilancio si sono astenuti tre consiglieri democristiani, Bionaz, Chiofalo e la signora Bonin. (Mancava il consigliere missino). Se il comune di Aosta, nella prossima seduta fissata all'8 gennaio, riuscirà a darsi l'annunciata « giunta assembleare », sarà il primo capoluogo di regione italiano ad avere adottato, anche se per « motivi contingenti », un esecutivo che comprenda tutti i partiti dell'arco costituzionale rappresentati in consiglio. Non può mancare un riferimento a una « storica" intesa » tra democristiani e comunisti; ma la de valdostana (che nel '70 subì una scissione a sinistra dalla quale nacquero i democratici popolari) è stata ben esplicita. « Questa svolta è un tentativo di dare una giunta con una base ampia, la più possibile, al comune, in modo di poter gestire l'amministrazione — ha precisato nel suo intervento il capogruppo democristiano Zanin —. g. g.
Persone citate: Bionaz, Bongiovanni, Bonin, Chiofalo, Oddone Bongiovanni, Zanin
Luoghi citati: Aosta
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