Un gruppo di deputati richiede la "incriminazione,, di Isabelita di Livio Zanotti
Un gruppo di deputati richiede la "incriminazione,, di Isabelita In Argentina si sfascia il movimento peronista Un gruppo di deputati richiede la "incriminazione,, di Isabelita (Dal nostro corrispondente) Buenos Aires, 27 dicembre. L'apparato politico del giustizialismo sta cadendo in pezzi, e sulle sue rovine sembra destinata a crollare anche la presidenza di Isabel Perón. « Senza una rinuncia non arriviamo neppure a marzo. La compagna Isabel può salvare l'unità nazionale s del partito con le sue dimissioni. La storia patria le offre esempi luminosi. Evita scelse di sacrificarsi », pròclama il deputato peronista dissidente Luis Sobrino Aranda. Ed esprime un sentimento assai diffuso. Quanto resiste dell'ordine costituzionale — e non è gran cosa — si regge sulla consapevolezza, comune alla maggioranza dei partiti e delle forze armate, che il Paese potrebbe soccombere ad un nuovo golpe fatto con i carri armati in piazza. Sullo scadere del 1975, ad un anno e mezzo tondo dalla ascesa della vedova del generale Perón alla suprema magistratura dello Stato, è tutto qui il trasparente diaframma che separa l'Argentina dal caos. A spingerla nel baratro potrebbe essere adesso la decisione del capo dello Stato di intervenire nel governo della provincia di Buenos Aires, cacciarne il governatore. Victorio Calabro, e nominare in sua vece un commissario prefettizio. Il provvedimento del potere esecutivo nazionale troverebbe giustificazioni nelle frequenti incursioni della guerriglia. In realtà, si tratta di un ennesimo episodio, forse l'epilogo, dello scontro interno al sindacalismo peronista, colonna portante del « Movimiento » Incoraggiati da tali dissidi quest'oggi i dodici deputati della «Forza federalista popolare», un raggruppamento di centro-destra non numeroso ma di qualche influenza, guidato dall'ex ministro del generale Lanusse, Francisco Manrique, hanno presentato alla Camera una richiesta di « giudizio politico » contro la presidentessa della Repubblica. Nel documento, i deputati di Manrique accusano la signora Perón di «ignorare l'ordine di prelazione delle leggi», di avere abusato nella nomina di commissari prefettizi, di « ripetuti attentati contro la libertà di stampa », di « avere attribuito eccessive prerogative al Ministero della Previdenza Sociale », di aver con sentito e favorito la crescita « di un potere corporativo ». E' difficile che, malgrado tutto, l'iniziativa dei federalisti popolari passi; ma è un altro segno della disgregazione della base parlamentare sulla quale fino ad oggi si è retto il governo peronista. Il proseguimento delle indagini parlamentare e giudiziaria sulle malversazioni commesse nella gestione dei fondi del Ministero della Previdenza sociale durante il periodo in cui ne era titolare José Lopez Rega, potrebbe — ed è questa l'opinione prevalente stamane nel Congresso — aggiungere il tassello che manca al coinvolgimento dello stesso Capo dello Stato nei reati presumibilmente commessi. La guerriglia, clamorosamente intervenuta martedì scorso con un'azione in grande stile e ad appena pochi minuti dal centro della capi¬ tale, è tornata ad agire stanotte. Malgrado la grave sconfitta subita nei combattimenti di Monte Chingolo, l'Esercito Rivoluzionario del Popolo di Mario Roberto Santucho ha evidentemente inteso ribadire la propria capacità offensiva a poche ore di distanza dalla battaglia campale sostenuta contro l'esercito e l'aviazione. La crisi argentina appare sempre più vicina al momento della rottura. Lo rende evidente il moltiplicarsi delle iniziative dell' opposizione contro il governo di, Isabel Perón e della guerriglia contro le forze armate, evidentemente individuate com.e il vero nemico nel momento in cui il governo peronista sembra già spacciato. Parados¬ salmente, V offensiva guerriglìera, che ha come obiettivo principale quello di accelerare la crisi dello Stato, ha finora ottenuto solamente di frenare l'avanzata su di esso dei poteri militari, consape vole di non poter affrontare in una sola volta l'azione rivoluzionaria dei gruppi armati dell'estrema sinistra, il diffuso malessere sindacale, alimentato dall'inflazione, e l'inevitabile risentimento peronista di fronte all'eventuale: aperto rovesciamento di Isabel Perón. Sarà il fronte dei partiti rappresentati nel Con gresso a decidere con il proprio atteggiamento la risoluzione ormai non più procrastinabile dei militari. Livio Zanotti
Persone citate: Calabro, Francisco Manrique, Isabel Perón, José Lopez, Luis Sobrino Aranda, Mario Roberto Santucho, Rega
Luoghi citati: Argentina, Buenos Aires
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