I lettori discutono

I lettori discutono I lettori discutono l coniugi separati contro volontà e il cumulo tasse Oggetto: La minirilorma Visentini, in particolare il cumulo dei redditi. Art. 1: «Nei confronti dei coniugi non legalmente ed effettivamente separati l'imposta si applica sul reddito complessivo formato dai redditi propri di ciascuno ». Nessuna considerazione particolare! Ma per i coniugi materialmente separati per colpa e volontà dello Stato come la mettiamo? Vengo al caso particolare: vivo e lavoro a Torino, sono coniugato dal giugno 1973, affitto un alloggio con una spesa mensile di lire 100 mila circa, ho una figlia di 17 mesi, mia moglie, insegnante elementare, è in servizio a Caserta (Campania), non avendo ottenuto il trasferimento. Conseguenze: costituzione di due nuclei familiari, con un aggravio di spese non indifferente e, comunque, dimostrabili: doppia spesa di affìtto, spese di viaggio ogni 15 giorni (partenza da Torino alle 20,40 del venerdì, partenza da Napoli col rapido delle 14,42 della domenica successiva), maggiori spese telefoniche, maggiori spese di affitto, maggiori spese di pulizia (per una camicia in lavanderia si pagano 350-400 lire), ecc.: e ciò considerando solo il danno economico, tralasciando quello morale profondamente più grave. Conclusioni: rinuncia all'insegnamento, dopo 12 anni, da parte di mia moglie; personalmente l'ho pensato, ma lavoro presso una azienda privata in continua difficoltà (retribuzioni pagate a volte scaglionate), sen- za garanzia di stabilità, e conseguentemente non oso chiedere a mia moglie di abbandonare l'insegnamento (e ciò a prescindere da qualsiasi altra considerazione di carattere giuridico!). Spero di essere stato conciso ed esauriente nell'esporre un problema che certamente riguarda un notevole numero di coniugi e del quale, purtroppo, non ho trovato mai accenno sui quotidiani che leggo. Per evitare una vera ingiustizia sociale, il legislatore avrebbe potuto e dovuto, dietro esibizione di documenti reali ed incontestabili, esentare i coniugi che si trovano in condizioni similari alla mia dal presentare la dichiarazione Irpef con i redditi accumulati, obbligando, comunque, ciascun coniuge a presentare la dichiai azione dei propri redditi. Domenico Lanni, Torino Alberi mortali presso Torino Gli incidenti mortali occorsi allo studente Vittorio Zangelmi e pochi giorni appresso all'ingegner Guido Vaciago esigono perentoriamente una decisione per quanto riguarda i tristemente famosi platani del rettifilo Airasca-Riva. Quale frequente utente da decenni della Torino-StupinigiPinerolo non posso che condividere l'opinione di quanti sostengono la necessità di abbattere le piante che delimitano la strada, la cui pericolosità non è solo da attribuirsi alla velocità degli automobilisti, ma soprattutto alla nebbia, al gelo, alla luce ed ombra, alla ridotta carreggiata, a possibili malori dei conducenti dei mezzi. Come sulle nuove strade sono imposte ampie zone laterali di franchigia, è altrettanto doveroso piovvedere in merito su quelle vecchie quando il traffico che vi circola diventa imponente: quella è una via al lavoro per migliaia di pendolari giornalieri e non, è una via di lavoro per ingenti quantità di merci della ampia zona industriale, commerciale e turistica del Pinerolese e sue vallate, è una via di turismo internazionale per il collegamento con valichi alpini. Né vale il ragionamento ecologico, quando il pericolo immanente non ha confronti con i modesti vantaggi della funzione ecologica di qualche centinaio di platani, che in ogni caso possono essere piantati exnovo in tutte le carrarecce della zona. In Italia abbiamo migliaia di ettari da rimboscare per cui possiamo senza problemi di coscienza ecologica far sparire gli alberi lungo le strade, a salvaguardia di vite umane, il cui valore è sempre incommensurabile. Dott. ing. G. F. Vitelli, Torino Sull'assenteismo In occasione della manifestazione sindacale svoltasi a Napoli, alla quale è stata dedicata una speciale trasmissione dalla nostra televisione, ho osservato che uno dei " triumviri " del sindacato unitario, non ricordo esattamente se fu Lama o Storti o Vanni, affermò esplicitamente che la battaglia dei sindacati ha per momento qualificante la richiesta al governo del blocco dei licenziamenti. Personalmente, condividerei appieno la validità della tesi se quel "momento qualificante" significasse anche il blocco dell'assenteismo, il blocco dei ponti e il blocco della disajfezione al lavoro, che sono, poi, le cause di rilievo generatrici dei licenziamenti. Dott. Piero Lava, Savona

Persone citate: Domenico Lanni, G. F. Vitelli, Lama, Piero Lava, Storti, Vaciago, Visentini