A gennaio altre misure per 5 settori in difficoltà di Emilio Pucci

A gennaio altre misure per 5 settori in difficoltà Dopo i provvedimenti per l'industria e il Sud A gennaio altre misure per 5 settori in difficoltà Riguardano edilizia, trasporti, energia, agricoltura, esportazioni - Il quadro particolareggiato degl'interventi che il governo approverà dopo le feste - Il psi e i sindacati criticano lo "stralcio" votato prima di Natale Roma. 26 dicembre. Il piano economico a medio termine non è che ai primi passi. I due disegni di legge sulla riconversione industriale e sul Mezzogiorno (con stanziamenti per complessivi 25 mila miliardi di lire), approvati dal Consiglio dei ministri la vigilia di Natale, passano ora all'esame definitivo del Parlamento, jje Camere, però, riprenderanno l'attività solo a metà gennaio: di conseguenza, dovrà trascorrere ancora qualche mese prima di poter rendere operativi questi provvedimenti che, giudicati urgenti già nel settembre scorso, dovrebbero avviare l'ambizioso programma di rilancio economico. Se poi i dibattiti al Senato e alla Camera dovessero risultar! eccessivamente laboriosi, l'attesa diverrebbe ancora più. lunga. I sindacati e diversi esponenti politici (socialisti in prima fila) al momento si mostrano particolarmente scettici sulla buona riuscita del piano economico. Le misure per l'industria e il Meridione, sostengono, appaiono incerte nelle finalità — «dovranno subire delle radicali modifiche », ha detto il responsabile economico del psi, Giannotta — e soprattutto rappresentano solo uno «stralcio» dell'intero programma governativo. Perché si possa parlare di reale «svolta» economica, aggiungono i critici, è urgente predisporre anche gli interventi a sostegno degli altri settori in crisi: edilizia, agricoltura, energia, trasporti, esportazioni. Sono, in sostanza, i comparti già presi in considerazione dalla bozza originaria del progetto a medio termine. Il governo, però, ha preferito procedere per gradi, dando la precedenza agli obiettivi base (ristrutturazione industriale e Mezzogiorno). Esaurito questo compito, i ministri potranno definire le misure per gli altri punti del piano. Questo lavoro sarà fatto contemporaneamente alla discussione in Parlamento dei primi due provvedimenti. In alcuni casi (edilizia, trasporti, esportazioni) il governo si limiterà a ritoccare finanziariamente interventi decisi in precedenza; per i rimanenti settori (energia, agricoltura) verranno predisposti appositi disegni di legge; il tutto, sempre con il fine di promuovere uno sviluppo economico regolare e senza ulteriori sconvolgimenti. Questo il quadro particolareggiato degli interventi governativi nei cinque campi accennati: Energia — Il Comitato per la programmazione (Cipe) ha già approvato nelle linee generali il piano energetico nazionale che, in dieci anni, dovrebbe raddoppiare la produzione elettrica del Paese, adeguandola così alla domanda. Punti principali del piano sono: la costruzione entro il 1985 di 20 centrali nucleari (si ridurranno così sensibilmente le importazioni di petrolio a tutto beneficio della bilancia dei pagamenti); il completamento del programma di centrali termiche tradizionali; il coordinamento della politica energetica. Tutto questo programma comporta un investimento di circa 8500 miliardi, di cui 2000 a carico dello Stato; i rimanenti 6500 verranno dal ricorso al mercato finanziario e dal graduale aumento delle tariffe (50-60 per cento in cinque anni). Il governo nei prossimi giorni disporrà una serie di disegni di legge da presentare alle Camere, mentre il Comitato interministeriale prezzi metterà allo studio i rincari delle bollette Enel. Agricoltura — Il relativo disegno di legge, quasi ultimato, punta soprattutto sull'irrigazione e sulla zootecnia per potenziare il settore. La spesa complessiva prevista è di 3500 miliardi di lire per i prossimi quattro anni. In particolare, per l'irrigazione verranno spesi 350 miliardi l'anno, di cui 260 per opere irrigue. 5 per studi, 20 per opere viarie, 8 per elettrificazione, 2 per studi agronomici, 30 per impianti industriali e 20 per attrezzature commerciali. Per la zootecnia, verranno studiate una serie di norme procedurali dirette a favorire piani di sviluppo regionali (con particolare cura all'agricoltura di montagna). Edilizia — Le misure predisposte nei mesi scorsi si stan¬ no rivelando soddisfacenti (i cantieri hanno ripreso a lavorare ad un ritmo più regolare) e le somme messe a disposizione (3500 miliardi) dovrebbero bastare fino al 1977. Per il biennio successivo, il governo prevede uno stanziamento aggiuntivo di 2000 miliardi. L'impegno prioritario resterà sempre quello di accrescere considerevolmente il peso dell'edilizia pubblica e popolare sul totale del costruito. Una posizione di riguardo anche per le opere di restauro. A questi obiettivi, del resto, si adegua anche la legge urbanistica, approvata dal Consiglio dei ministri nel novembre scorso. Trasporti — Ferrovie: vi è un orientamento per prolungare al 1980 il piano poliennale, per un importo di altri 2000 miliardi. Servizi urbani: piena fiducia al «piano autobus» che prevede l'acquisto, in cinque anni, di 30 mila nuovi automezzi; il problema è ora quello di reintegrare i fondi, perché con le somme attualmente a disposizione si possono acquistare soltanto 10 mila autobus. Esportazioni — Le agevolazioni per il finanziamento di crediti a breve (la metà del prestito ottenuto ad un interesse del 7,50 per cento), sono state prolungate di quattro mesi, vale a dire fino al 30 aprile 1976. Nella prossima primavera, il governo dovrebbe presentare un programma triennale di rifinanziamento del Mediocredito centrale (almeno 300 miliardi) in modo che l'attività nel settore possa procedere con continuità, senza confusione e nulla lasciando al caso. Emilio Pucci

Persone citate: Giannotta

Luoghi citati: Roma