Il leader comunista Carrillo chiederà di tornare a Madrid

Il leader comunista Carrillo chiederà di tornare a Madrid Dichiarazione del capo del pc clandestino Il leader comunista Carrillo chiederà di tornare a Madrid Madrid, 23 dicembre. « Appena tornerò a Parigi, la prima cosa che farò sarà quella di recarmi al consolato spagnolo e chiedere il mio passaporto. Spero che la dichiarazione di José Maria Areilza non sia stata solo parole al vento. Se avrò il passaporto prenderò il primo aereo per la Spagna e cercherò di passare a Madrid il Capodanno ». Così ha detto a L'Avana Santiago Carrillo, segretario del pc spagnolo clandestino. Il leader dell'opposizione ha risposto in tal modo all'affermazione del ministro degli Esteri spagnolo Areilza che davanti alle Cortes aveva dichiarato che Carrillo « ha diritto, come ogni spagnolo, al passaporto », per cui « non può essergli negato » nel momento in cui dovesse chiederlo. La dichiarazione di Santia¬ go Carrillo è pubblicata oggi dal « Nuevo Diario » di Madrid, in una cronaca del suo corrispondente da Cuba. Car- rillo l'ha rilasciata nel corso di una conferenza stampa tenuta in un albergo « dove 48 ore prima aveva parlato Alvaro Cunhal, ma con una presenza di giornalisti molto inferiore ». Nel riferirsi al ministro degli Esteri spagnolo. Carrillo ha detto: « E' uno dei pochi politici (spagnoli) attivi che abbia una reale conoscenza di ciò che è l'Europa ». In Spagna intanto sembra accentuarsi la distanza tra i sostenitori di un programma di riforme (di cui ormai Areilza sembra il personaggio più esposto) e quelli più legati al regime (proprio ieri il ministro dell'Interno Fraja Iribarne ha riconfermato la messa « al bando dei comunisti »). Mentre il governo sembra ancora indeciso su queste diverse posizioni, prosegue in tutte le province la campagna in favore dell'amnistia politica. Ai cinquecento docenti delle Università di Madrid che ieri avevano sottoscritto una richiesta per l'amnistia si sono aggiunte nuove iniziative. Oggi una cinquantina di soci dell'« Ateneo di Madrid », una delle più antiche istituzioni culturali della capitale, hanno inviato una petizione in tal senso al re di Spagna. Anche il rettore dell'Università di Deusto (Bilbao) ha inviato a Juan Carlos una lettera sollecitando l'amnistia come « mezzo più nobile ed efficace per porre fine alle tensioni e iniziare un periodo di pace tanto desiderato quanto difficile, nel paese basco ». A Tarrasa (cintura industriale di Barcellona) nel corso di una manifestazione popolare per ricevere un exprigioniero politico che ha beneficiato dell'indulto, circa trecento persone hanno percorso la piazza e le strade ilei centro della località, chiedendo a viva voce l'amnistia. L'Unione Militare Democratica ha convocato a Madrid la sua prima conferenza stampa, molto ristretta «per motivi di sicurezza». Erano presenti tre rappresentanti della « Umd », probabilmente tre ufficiali, quattro giornalisti spagnoli e tre giornalisti stranieri. Gli ufficiali e sottufficiali della «Umd» chiedono l'« amnistia generale per i prigionieri politici, funzionari sotto processo ed esuli politici», estesa anche «agli ufficiali attualmente sotto processo, accusati di appartenere alla nostra organizzazione». « Si tratta — dice un manifesto presentato nel corso della conferenza — di colleghi di riconosciuto prestigio professionale, accusati del "delitto" di amare la propria Patria e di volere che gli ideali della democrazia e i diritti dell'uomo siano resi effettivi nella realtà sociale del nostro Paese ». A Siviglia (una delle zone più colpite dalla disoccupazione) stamane una cinquantina di operai metallurgici, licenziati dalla loro impresa, hanno occupato una chiesa alla periferia, per protestare contro questa misura. L'occupazione della chiesa si è svolta in modo pacifico, dopo la celebrazione della Messa alla presenza degli occupanti. Una delegazione degli operai si è rivolta al governatore civile della provincia per chiedergli di trovare una rapida soluzione al loro problema. (Ansa) Santiago Carrillo