Torna a casa con il dono di Natalo o trova la bambina morta e la moglie svenata di Giuliano Marchesini

Torna a casa con il dono di Natalo o trova la bambina morta e la moglie svenata Allucinante e misterioso episodio accaduto a Bolzano Torna a casa con il dono di Natalo o trova la bambina morta e la moglie svenata La donna, 25 anni, guarirà in una settimana - La piccina (6 mesi) è deceduta per cause naturali oppure è stata uccisa dalla madre? - Un biglietto: "Eravamo felici, ma ora a che serve?" (Dal nostro inviato speciale) Bolzano, 23 dicembre. «Eravamo tanto felici, ma ora a che serve? ». Stefano Scholzhorn, un commesso di 30 anni, stringeva tra le mani il biglietto con queste parole scritte convulsamente. Aveva appena scoperto la tragedia avvenuta nella sua stanza da letto: sua moglie, Margarethe Valtingoier, venticinquenne, s'era tagliata una vena dei polso destro; la figlioletta di sei mesi, Doris, giaceva accanto a lei, il volto di cera. La bimba era morta da pochi minuti. La madre si salverà, ma pesa su di lei un terribile indizio: può darsi che abbia ucciso la piccola, forse soffocandola con un cuscino, qualche istante prima di tentare di togliersi la vita. Gli inquirenti devono avere raccolto a suo carico elementi di una certa consistenza: l'hanno de- nunciata per omicidio volon-i tario. Un dramma che, comunque, resta per il momento senza una spiegazione. Stefano Scholzhorn abita in via San Vigilio, nel rione di Oltrisarco. S'è sposato due anni fa, aveva conosciuto Margarethe Valtingoier a Renon, un paese poco sopra Bolzano: lei veniva da una famiglia di agricoltori, appariva una donna semplice, piuttosto mite. Una moglie che Stefano Scholzhorn s'era scelto senza esitazioni. In questi due anni di matrimonio, quest'uomo s'è sempre mostrato molto legato alla famiglia. Lavora in un negozio di elettrodomestici, nel centro di Bolzano. Scrupoloso, metodico, tornava a casa puntualissimo, la sera: in attesa della cena, spesso giocava con la bambina, la prendeva tra le braccia e la sollevava in alto trionfante. Anche ieri sera Stefano Scholzhern voleva essere puntuale. Era stata una giornata molto faticosa: il negozio gremito di clienti, per gli acquisti di Natale, tanta gente da accontentare. S'è avviato svelto verso casa. Teneva sottobraccio una scatola: c'era dentro una radiolina portatile, un regalo comperato per sua moglie. Lei gli aveva detto che una radiolina le avrebbe «fatto compagnia», mentre sbrigava le faccende di casa. Stefano Scholzhorn giunge un po' affannato davanti alla porta dell'alloggio. E appena entra, dà una voce come al solito: «Margarethe!» Questa volta non viene risposta, c'è un silenzio inquietante. L'uomo cerca di tranquillizzarsi, pensa che forse Margarethe è troppo indaffarata. S'affaccia sulla soglia della cucina, ma il locale è deserto e il fornello è spento. Allora va a spalancare la porta della camera da letto, e gli sfugge un grido. Sua moglie, lo sguardo vuoto, Scholzhorn voleva essere pundestro penzoloni cola il sangue in una bacinella deposta sul pavimento: la donna s'è recisa una vena del polso con un piccolo coltello. Vicino è distesa la piccola Doris, spenta. Ai piedi del letto, c'è il biglietto scritto da Margarethe. Stravolto, Stefano Scholzhorn allunga una mano, lo prende e dà un'occhiata a quella frase raggelante. Poi si precipita sul pianerottolo, le sue grida fanno accorrere i vicini: «Venite presto, è successo qualcosa, mia moglie sta morendo». Margarethe Valtingoier accoglie con un gemito coloro che irrompono nella camera, poi s'accascia. Viene richiesto l'intervento di un'ambulanza, intanto i vicini portano fuori la donna. E Stefano Scholzhorn rimane impietrito nel salotto. «Non posso crederci», balbetta. Sul tavolo sono allineati tre pacchetti: regali di Natale che la moglie aveva preparato per lui, per la bimba e per sé. Un medico compie un primo esame del cadavere della piccola. Perché questa tragedia? E' molto difficile dirlo, per il momento. Non è escluso che la bimba sia rimasta vittima di una disgrazia, forse soffocata da un rigurgito, e che la disperazione abbia condotto la madre al tentativo di suicidio. Ma ci sono anche i sospetti, che gravano su questa donna. Gli inquirenti, in base a certi indizi sui quali si mantiene il riserbo, decidono per la denuncia. Margarethe Valtingoier è piantonata in una stanza dell'ospedale, guarirà in una settimana. Per adesso è impossibile sottoporla ad un regolare interrogatorio. La donna sembra assente. Ma con un medico, infine, si lascia andare a qualche confidenza. Parla un poco della sua vita, di quando era ragazza, di quando s'è sposata ed ha avuto la sua casa. «Volevo tanto bene a mio marito», ripete. Poi le frasi si fanno confuse, come in un delirio. I vicini di casa dicono che Margarethe Valtingoier negli ultimi tempi appariva stanca, depressa. «Doveva essere ammalata — osserva una signora che abita al quinto piano del palazzo di via San Vigilio —, nei giorni scorsi l'ho vista sofferente». Probabilmente, un crollo nervoso. Chissà se Margarethe Valtingoier, incalzata da inspiegabili tormenti, ha compiuto un passo verso la follia? Giuliano Marchesini Margarethe Valtingoier

Persone citate: Margarethe Valtingoier, Stefano Scholzhorn

Luoghi citati: Bolzano, Renon