Storia d'un passaggio a livello che ha messo in crisi un paese

Storia d'un passaggio a livello che ha messo in crisi un paese L'assurda situazione in un piccolo centro del Novarese Storia d'un passaggio a livello che ha messo in crisi un paese Sozzago, 800 abitanti, da vent'anni è in guerra con le ferrovie dello Stato - Il passaggio, quasi sempre chiuso, danneggia tutti - Basterebbe soltanto un cavalcavia {Dal nostro inviato speciale) Novara, 22 dicembre. L'ultimatum scade fra pochi giorni: «Se entro la fine del 1975 non avremo assicurazione che sarà realizzato un cavalcavia attueremo il blocco ad oltranza della linea ferroviaria Torino-Milano». Sozzago, 800 abitanti, paese agricolo a 12 chilometri da Novara, da vent'anni è in guerra con le Ferrovie dello Stato e con gli enti pubblici. E' una storia d'isolamento e lunghe attese, di speranze deluse, di mancanza d'infrastrutture che condannano un comune allo spopolamento progressivo. «Tutto per colpa di un passaggio a livello che praticamete proibisce agli abitanti di uscire dal paese — dice il sindaco dementino Zanetti —. Basterebbe un cavalcavia per risolvere il problema ma nonostante le promesse niente è stato fatto. Adesso la popolazione è esasperata e vuole occupare la sede ferroviaria per protesta». E' stato formato un «comitato d'azione»: il blocco della ferrovia potrebbe avvenire da un momento all'altro, in prossimità delle feste natalizie o alla vigilia di Capodanno. Il consiglio comunale si è riunito d'urgenza ed il sindaco, al termine della seduta, ha inviato un esposto al ministro dei Trasporti, alla direzione compartimentale delle Ferrovie, al presidente della Provincia e ad altri enti. Il testo dice fra l'altro: «Chiediamo un pronto intervento atto a migliorare il servizio in quanto da tempo la cittadinanza è in fermento a causa delle ore di lavoro che, nella situazione di crisi che attualmente esiste nel paese, gli abitanti son costretti a perdere. Da parte nostra non è più possibile convincerli alla calma. Se non saranno adottate soluzioni concrete i cittadini minacciano di attuare il blocco della linea ferroviaria». L'esposto reca la data del 3 dicembre. «Fino ad oggi — dice il sindaco — nessuno mi ha risposto. Gli unici ad interessarsi sono stati i carabinieri ì quali probabilmente dovranno redigere un rapporto. L'assenteismo delle autorità centrali esacerba gli animi e la popolazione è sul piede di guerra». La strada provinciale che collega Sozzago al capoluogo è una stretta e tortuosa arteria fra le risaie. Ad un certo punto, a pochi chilometri dal paese, incrocia la linea Torino-Milano. Il passaggio a livello è azionato manualmente da un casellante e le sbarre rimangono abbassate, a volte, per ore. «La situazione è insostenibile — dice il vicesindaco Giuseppe De Console —. Secondo un nostro calcolo 19 ore su 24 il passaggio a livello rimane chiuso. Sulla TorinoMilano transitano, nei due sensi, circa 200 convogli al giorno ma a questi si devono aggiungere quelli straordinari ed i merci». La strada è l'unica che da Sozzago conduce a Novara. Degli ottocento abitanti, la popolazione attiva (oltre 400) è «pendolare». «Per effettuare 12 chilometri in auto o pullman — dice il consigliere Carlo Conter — spesso impieghiamo un'ora e mezzo. Alle 6,30 del mattino siamo già di fronte alle sbarre abbassate per arrivare sul posto di lavoro alle 8». Molti rinunciano a queste logoranti attese e si sobbarcano un giro vizioso attraverso altri paesi, aggirando l'ostacolo. Altri preferiscono cambiare residenza e trasferirsi in città. Qualche anno fa l'esasperazione dei cittadini è sfociata in episodi di intolleranza: un automobilista, stanco di aspettare, ha aggredito il casellante e la vicenda è finita in tribunale. «Il problema — aggiunge dementino Zanetti — è stato affrontato a fondo cinque anni or sono. L'amministrazione provinciale, con il contributo parziale delle Ferrovie dello Stato e del comune di Sozzago, si è impegnata a realizzare un cavalcavìa. Un'opera che dovrebbe costare attorno ai 400 milioni. Era già stato approvato il pregetto ed effettuato l'appalto dei lavori ma di concreto non abbiamo visto nulla». In realtà il progetto deve essere riveduto dalla Provincia per una perizia suppletiva ma la lunga crisi politica dell'Ente ha provocato uno slittamento. Il consigliere provinciale Luigi Radice, che si è occupato del problema, assicura la realizzazione dell'opera: «Il cavalcavia di Sozzago è ai primissimi posti della graduatoria degli interventi. Sarà approvato nel prossimo ordine del giorno». Ma da ieri la Provincia è di nuovo in crisi, mancano Giunta e Presidente. Il problema del paese è rimandato al '76. Gian Franco Quaglia Sozzago. Il vicesindaco De Console e il sindaco Zanatti

Persone citate: Gian Franco, Giuseppe De Console, Luigi Radice, Zanetti