Prete e sindaco in guerra per la scuola sulla collina di Edoardo Ballone
Prete e sindaco in guerra per la scuola sulla collina Monferrato: polemiche per un'aula malsana Prete e sindaco in guerra per la scuola sulla collina (Dal nostro inviato speciale) Vignale Moni'., 22 dicembre. Se pioveva, dal tetto filtrava l'acqua; se tirava vento, gelide folate attaccavano gli scolari; ogni tanto un topolino usciva da un buco del muro e passeggiava per l'aula; poi c'era una stufetta attorno a cui sedevano gli otto bimbi e dalla quale si sprigionava un tenue tepore che non superava mai i dieci gradi. Fino alla vigilia di queste vacanze natalizie, così la pluriclasse della frazione San Lorenzo di Vignale affrontava le lezioni quotidiane. Adesso, dopo lunghe polemiche e scontri di sapore paesano, si è arrivati alla conclusione della storia: gli otto alunni (dai 6 ai 10 anni) della scuola di San Lorenzo saranno trasferiti in una villa della frazione, di proprietà della signora Valentina Zavattaro, vedova Luparia. Ma non era quello che voleva il sindaco di Vignale, professor Vittorio Spada. Il primo cittadino, eletto in una lista indipendente e laica, aveva infatti disposto che la mìniscolaresca abbandonasse il palazzotto insalubre di San Lorenzo per trasferirsi nelle elementari di Vignale, con termosifone e senza topi. Uno scuolabus messo a disposizione dal vicino comune di Frassinelle avrebbe trasportato in pochi minuti i piccoli della frazione nelle aule di Vignale. «L'ufficiale sanitario aveva definito l'ambiente non idoneo alle vigenti leggi igieniche — spiega il sindaco Spada — per questo motivo la giunta aveva deciso di sfrattare gli scolari facendoli trasferire nella scuola di Vignale. Della questione ne parlammo anche con le cinque famiglie di San Lorenzo che avevano i figli in quella scuola e tutti furono d'accordo». Il sindaco, insomma, voleva i ragazzini a Vignale per sciogliere la pluriclasse e facilitare il loro apprendimento scolastico. La vecchia scuola sarebbe stata risanata e messa a disposizione del centinaio di sanlorenzini, come casa di cultura. Un netto rifiuto, invece, da parte del municipio per la «soluzione Zavattaro», ossia il trasferimento degli otto bimbi nella villa. «Perché pagare un affitto quando abbiamo qui a Vignale una scuola efficiente?» puntualizza il sindaco. Ma non tutte le ciambelle escono col buco ed a Vignale il pasticciere ha fatto cilecca. L'opposizione che si opponeva al trasferimento della scuola ha vinto: gli otto bimbi lasceranno l'aula «non idonea» ma studieranno a San Lorenzo, nella villa della vedova. Ma perché questa piccola guerra tra i colli monferrini? Pare, si sussurra in municiI pio, che ci sia lo zampino della politica. La frazione San I Lorenzo, per tradizione «indiI pendentista» da Vignale, è una I comunità di ricchi contadini I che da anni inseguono l'idea di un sindaco tutto loro. Que-1 sfanno pareva la tornata buona, ma il loro candidato, nella lista democristiana, è stato sconfitto dal laico Spada. «No. Lo escludo. Non siamo di fronte ad una vendetta dettata da rancori» sottolinea don Acuto, parroco di Vignale e ispiratore, secondo voci di osteria, del boicottaggio alle decisioni scolastiche del sindaco. «Io ho chiesto al sindaco di dilazionare l'ordinanza dello sfratto e di far alloggiare nel frattempo i piccoli nelle stanze della vedova». Così dice don Acuto in canonica mentre la madre lo osserva preoccupata come se il figlio fosse finito in un affare troppo grosso per queste latitudini. «Anch'io trovo assurdo l'atteggiamento del sindaco — sbotta Camilla Bergaglio Martinelli, insegnante e moglie dell'ufficiale sanitario — i bimbi devono stare a San Lorenzo e studiare dove sono nati». La frazione dista soltanto due chilometri da Vignale. Pettegolezzi di paese parlano di «polemiche» in casa Martinelli perché l'ufficiale sanitario, marito della signora Camilla, avrebbe esagerato nel dichiarare la scuola non idonea. Ma si sa, le picco- le cose delle piccole comunità s'ingigantiscono sulle bocche paesane. E per concludere c'è la signorina Luisa Pozzi, maestrina in San Lorenzo. Lei non parteggia per nessuno, vuol soltanto insegnare a quel drappello di ragazzini, non importa se nella villa della munifica vedova o nella scuo¬ la contestata di Vignale. Ora il provveditorato di Alessandria ha deciso: la pluriclasse si trasferisce da Valentina Zavattaro e resterà lì chissà fino a quando. Il sindaco laico è stato sconfitto e la maestra Pozzi potrà finalmente fare lezione senza folate di vento in aula o ghiaccioli dal tetto. Edoardo Ballone Vignale Monferrato. Luisa Pozzi con alcune allieve della pluriclasse di S. Lorenzo
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