PRIME VISIONI SULLO SCHERMO

PRIME VISIONI SULLO SCHERMO PRIME VISIONI SULLO SCHERMO Un poliziesco per gioco "Il gatto, il topo, la paura e l'amore" di Lelouch con la Morgan « Il gatto, il topo, la paura e l'amore», di Claude Lelouch, con Michèle Morgan, Serge Reggiani, Jean-Pierre Aumont, Valérie Lagrange. Produzione francese a colori. Al cinema Doria. (s. r.) E' un giallo e anche no, è un gioco. Perfino ambizioso, perché il regista Lelouch crede che dall'ottimo mestiere possa venire qualche volta, per accumulazione o per distrazione, anche una testimonianza sulle cose, sulla misteriosa semplicità dei piccoli fatti. Un costruttore edile parigino viene trovato morto nello studio della sua villa. Sembra un suicidio, ma mancano dei quadri preziosi. Inoltre la moglie, che naturalmente all'ora del presumibile delitto stava al cinema, aveva dei buoni motivi per ammazzare il marito, comprese una forte assicurazione e una eccezionale eredità. Il problema è trovare le prove per incriminarla. Non è facile, e poi non c'è tanta fretta. Il commissario Serge Reggiani, bravo e blandamente disonesto, è attratto dalla cara signora, che ha i contorni soavi e un poco sbiaditi di Michèle Morgan. E' convinto che la donna sia colpevole, ma non fa nulla per accentarlo. Poi per un affare di soldi intascati (non suoi) viene messo in pensione anticipata e continua le indagini da solo. La risoluzione dell'enigma è quella di un giallo normale con tutte le pedine al posto giusto. A Lelouch non interessava troppo la conclusione, quanto il giuoco della ricerca, e quel pedinamento affettuoso degli attori nei loro gesti abituali (fra i quali primeggia, forse ironicamente, il mangiare) che costruisce i ritratti delle persone e le condizioni, i ricatti della città e dell'esistenza cittadina. Abbiamo detto che le ambi¬ zioni dietro il giuoco ci sono e che Lelouch cerca perfino di rifare il verso a qualche maestro più bravo di lui. Ma il giuoco in sé è divertente, gli attori bravi e doverosamente gigioneschi, le riprese talvolta spericolate. Tutto ben confezionato in un'aria e in una musica parigina e lelouchiana; un generoso quadretto giallo.

Persone citate: Claude Lelouch, Jean-pierre Aumont, Lelouch, Michèle Morgan, Serge Reggiani, Valérie Lagrange