Le capolista in trasferta Ascoli duro come S. Siro

Le capolista in trasferta Ascoli duro come S. Siro Le capolista in trasferta Ascoli duro come S. Siro Chissà che i calciatori non decidano di meritarsi le vacanze di Natale (domenica prossima, come è noto, tutti a casa) con un ultimo « compito in classe » ad alto livello. Le premesse ci sono: ad onta di chi continua a sostenere l'inderogabile necessità dell'apertura agli stranieri per migliorare lo spettacolo — e sono soprattutto i club milanesi, che non hanno saputo programmare — le nove giornate di campionato sin qui disputate hanno offerto otturi: scampoli di gioco, e se non fosse mancata all'appuntamento una potenziale « grande » quale la Fiorentina la battaglia sarebbe stata di tono ancora più elevato. Dopo aver precisato che un conto è la « tratta » degli stranieri (come quella dei giocatori italiani, che però lascia almeno i soldi dove sono) ed un conto è una futura liberalizzazione degli scambi dei lavoratori europei del calcio (che consentirebbe, si spera, a tutti i sodalizi di entrare in lizza volendolo), si può sottolineare che il nuovo corso del nostro football è tale che una squadra lanciatisslma come il Torino ha fondate ragioni di non stare tranquilla ricevendo un Como che in trasferta sinora ha segnato una volta sola. Ragioni fondate, non le solite battute scaramantiche di ogni vigilia sulla • forza ■ della squadra ospite. Il Como gioca un bel football, mentre sino a cinque anni fa squadre di questo tipo andavano in giro pensando solo alle barricate. Ouesto per sottolineare che i giovani validi ci sono, basta vederli per tempo (non è colpa della Juve se, a quanto sembra, ha già « visto » il comasco Fontolan prima delle milanesi). Stona un poco, al cospetto dell'applicazione di un gruppo di giovani tecnici ed al lavoro serio di numerose società magari considerate « minori », Il baccano sollevato in settimana da qualche parte, come se le parole potessero surrogare quanto si fa e si vede la domenica sul campo. All'Inter, che pure aveva tutti i motivi per concentrarsi al massimo in previsione dell'arrivo del Napoli, ci so no stati giorni di accese polemiche l'ultima delle quali scatenata dal segretario Mann! che ha detto, più o meno, » meglio Zaccarelll di Mazzola ». Al povero Beppone Chiappella vogliono far andar per traverso II panettone in anticipo, ma al Mllan però non scherzano e la decisione di Rivera di andare In panchina a Firenze non è fatta per rasserenare l'ambiente, che ha toccato il fondo con l'imposizione ai giocatori di una specie di « silenzio stampa », ovvero con la stampa. Ma i giornalisti non vogliono rapire nessuno, desidererebbero soltanto fare dei discorsi sensati. La cosa raramente è possibile per certe abitudini degli « addetti ai lavori » del calcio, sempre votati ai discorsi vaghi e raramente disposti ad andare sul concreto. Cosi, e Parola ci scusi, non abbiamo capito chi « ha voluto male » alla Juve dopo il derby. E' auspicabile che, anziché sollevare polveroni, giocatori, tecnici e dirigenti si prendano le loro responsabilità fondendo i loro discorsi di nomi, cognomi, «testate» (di giornali), e di riferimenti a situazioni precise. C'è da sperare che dalle parole si riesca a passare ai fatti, nel senso giusto s'intende. Farebbe piacere a molti, meno che al Napoli, una riscossa dell'Inter. Per non sembrare anti-partenopei per ragioni campanilistiche, diciamo che sarebbe auspicabile un ritorno dei nerazzurri su uno standard di gioco accettabile, senza allusioni al risultato. La partita di San Si¬ ro è comunque senza dubbio una svolta per gli atleti di Vinicio, ma lo è ancora di più per la formazione di Chiappella che deve quasi preoccuparsi di fare punti pensando alla ...zona retrocessione. Vinicio come sempre punta sulla forza del collettivo, ma l'ansia con la quale tutto l'ambiente si è battuto per il recupero di Savoldi dimostra che senza il cannoniere il mandolino napoletano suona una musica diversa. La trasferta della Juventus è magari meno » classica » di quella dei colleghi capilista, ma non è meno facile. Anzi. L'Inter è in preda a sconquassi interni che non garantiscono sull'efficacia dei rendimento in campo, mentre l'Ascoli è reduce da un pareggio proprio sui terreno di Fuorigrotta, ma soprattutto vanta una compattezza di squadra che è metà della sua forza. I bianconeri hanno dimostrato domenica scorsa contro l'Inter di essere in ripresa. Radice aspetta, senza illusioni ina con la determinazione di chi vuole non tutto (ovvero il sorpasso) ma almeno una fetta del panettone di Natale. Tre squadre in testa a quindici punti, stasera, ecco una ipotesi non priva di logica. Forse la sottoscriverebbero tutte e tre, per rimandare il proseguimento della lotta al 76. Bruno Perucca

Persone citate: Bruno Perucca, Chiappella, Fontolan, Mann, Parola, Rivera, Savoldi

Luoghi citati: Firenze