Disturbato nella notte spara e uccide l'operaio che monta l'antenna della tv

Disturbato nella notte spara e uccide l'operaio che monta l'antenna della tv Assurdo delitto nel quartiere di Sestri Ponente a Genova Disturbato nella notte spara e uccide l'operaio che monta l'antenna della tv Subito dopo esplode altre rivoltellate contro gli amici della vittima; poi fugge - L'ucciso (sposato e con una bimba) aveva 23 anni - Forse lo sparatore è nascosto a Ventimiglia (Bai nostro corrispondente) Genova, 20 dicembre. Infastidito dal chiasso che proveniva da un appartamento di dirimpetto, dove tre inquilini stavano sistemando un'antenna televisiva, l'operaio Matteo Conte, 45 anni, calabrese, ha preso la sua pistola e ha sparato contro i «disturbatori», uccidendo il ventitre snne Giacomo Camoirano. Conte, che dopo il delitto s'è dato alla fuga ed è ricercato da polizia e carabinieri, è sposato e padre di tre figli di 18, 11 e 7 anni. La vittima lascia la moglie e una bambina di tre anni. Il delitto è avvenuto ieri sera poco dopo le 23,30 Camoirano, insieme all'amico Gian Francesco Patrone, venticinquenne, s'è recato dopo cena a casa di un conoscente, Giuseppe Luppi, di 40 anni, in via Buxio 4 a Sestri Ponente, quartiere della periferia occidentale di Genova. Da alcune settimane Luppi aveva preso in affitto un appartamentino e aveva chiesto agli amici di aiutarlo a rimetterlo in sesto. Camoirano e Patrone, quasi tutte le sere, andavano a dipingere le pareti, a sistemare l'impianto elettrico, a tappezzare. I tre lavoravano fino a tardi probabilmente disturbando col rumore dei martelli e dei trapani, i vicini di casa: Matteo Conte s'era più volte lamentato. Per questo è scoppiata la tragedia. I tre amici lavoravano a piazzare l'antenna della tv sul terrazzino dell'appartamento di Luppi. Camoirano la spostava a seconda delle indicazioni degli altri due che controllavano lo schermo. I tre devono aver parlato a voce alta, forse hanno anche gridato. Matteo Conte, che abita nel- 10 stabile di fronte all'alloggio di Luppi, ma ad un piano superiore, s'è affacciato alla finestra con la pistola in pugno. Senza parlare ha fatto fuoco: il primo proiettile ha colpito Camoirano alla spalla sinistra. La pallottola gli ha trapassato il cuore. 11 giovane, che era appoggiato con le spalle alla ringhiera del terrazzino, è caduto in un cortiletto interno. Gli amici sono usciti e Conte ha sparato altre due volte, mancandoli. Sono seguiti momenti di allarme e di trambusto (via Buxio è un vicolo stretto sul quale s'affacciano pochi palazzi) finché è sopraggiunta la polizia ed un'autoambulan¬ za. Gli infermieri hanno raccolto Camoirano che respirava ancora; il giovane operaio, però, è morto prima di giungere al Pronto soccorso dell'ospedale di San Martino. E' cominciata la caccia all'uomo. Agenti e carabinieri hanno bussato a tutti gli alloggi dello stabile perchè avevano identificato l'angolazione dalla traiettoria del proiettile. Ma lo sparatore era scomparso. La moglie di Conte, Carmela Scarsella, di 36 anni, ha negato che il marito abbia sparato; poi, messa alle strette, ha ammesso che il marito ha fatto fuoco con la sua pistola automatica calibro 7,65, infastidito dal chiasso di Camoirano, Luppi e Patrone. Sono stati trovati infatti due bossoli di quel calibro nel cortiletto sottostante la finestra di Conte. Gli inquirenti sono convinti che l'omicida si nasconda presso qualche famiglia calabrese del « clan » di Sestri Ponente oppure a Ventimiglia dove i Conte hanno molti parenti. p. 1. Genova. Matteo Conte, a sinistra, che ha ucciso con un colpo di pistola Giacomo Camoirano (tel. Nazzaro e Ansa)

Luoghi citati: Genova, Sestri Ponente, Ventimiglia