Montedison: reazioni contro la chiusura
Montedison: reazioni contro la chiusura Documenti di Regione e partiti Montedison: reazioni contro la chiusura Documenti contro la decisione della Monteflbre-Montedison di chiudere gli stabilimenti a Verbania e Vercelli sono stati diffusi ieri sera da Regione e partiti. La giunta della Regione Piemonte si è riunita d'urgenza e In un comunicato « respinge con fermezza la decisione unilaterale della Montedison ed esprime la propria piena solidarietà con le popolazioni e i lavoratori colpiti ». Il governo viene poi richiamato « alle sue gravi e dirette responsabilità che gli derivano dalla determinante partecipazione al capitale del Gruppo ». Il comunicato chiede poi « la revoca immediata dei provvedimenti assunti e la ripresa della produzione in tutti gli stabilimenti del Piemonte ». La giunta della Regione Piemonte « sosterrà con ogni mezzo le lotte dei lavoratori e delle popolazioni colpite e rivolge un caldo appello a tutti i cittadini del Piemonte perché manifestino concretamente la loro solidarietà con questa lotta ». Per martedì 23 dicembre alle 15 la giunta ha convocato presidenti e delegazioni regionali della Lombardia, Liguria, Emilia Romagna, Veneto, Toscana, Sardegna, Abruzzi, Campania, sedi di stabilimenti Montedison: verrà discussa «la politica nazionale Montedison in rapporto ai gravi avvenimenti» e scelta una linea unitaria d'azione. I comitati regionali piemontesi del psi e del pei rilevano che « la decisione della Montedison costituisce un atto di provocazione, tanto più grave — dice un comunicato — in quanto è stato compiuto senza alcun preavviso alle organizzazioni sindacali e mentre erano in corso trattative tra le parti in sede governativa». Secondo psi e pei, l'atteggiamento dei dirigenti Montedison « può essere spiegato soltanto come un tentativo di ricatto nei confronti del governo, dei lavoratori e dell'opinione pubblica, al fine di strappare allo Stato nuovi, colossali finanziamenti per realizzare processi di ristrutturazione industriale senza alcun controllo democratico e destinati a ridurre ulteriormente l'occupazione nelle aziende di Gruppo ».
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