Le indagini: probabilmente i banditi volevano rapire un bimbo dall'asilo

Le indagini: probabilmente i banditi volevano rapire un bimbo dall'asilo Dopo la sparatoria contro gli agenti al Centro residenziale Europa Le indagini: probabilmente i banditi volevano rapire un bimbo dall'asilo L'analisi del loro contegno prima dell'arrivo della polizia avvalora questa ipotesi - Le condizioni dei feriti: ancora in pericolo di vita due agenti e il ragazzo di quindici anni colpito da una pallottola vagante - Gli inquirenti: "Seguiamo tutte le piste: mafia, estremisti, piccoli delinquenti" Sono ancora sconosciuti i quattro banditi (due giovani e due ragazze) che giovedì pomeriggio al Centro residenziale Europa, in via Guidobono, hanno ferito a colpi di pistola tre agenti della squadra mobile e un passante di 16 anni. In trentasei ore d'indagini gli inquirenti non sono riusciti a raccogliere un elemento certo che consenta loro di seguire una pista precisa. Gli interrogativi sono sempre gli stessi: « Si tratta di criminali comuni o di politici? Volevano fare una rapina o sequestrare un bambino della scuola materna? ». Ancora: « Volevano fare un attentato o dare una lezione ad uno dei tanti commercianti, industriali e dirigenti che abitano nella zona? ». Sembra caduta definitivamente l'ipotesi che fra 1 quattro ci fosse Renato Curdo, il capo delle « Brigate rosse ». Dice un funzionarlo di polizia: « E' molto improbabile che Curdo sia così sprovveduto da circolare con gli stessi baffi che aveva al momento dell'arresto, e in base ai quali qualcuno lo avrebbe riconosciuto ora. Sa benissimo che milioni di italiani sono in grado di riconoscerlo, avendo visto la sua immagine alla televisione e sui giornali decine di volte ». Sono sempre gravi le condizioni degli agenti Carlo Cimino, 23 anni, Nicola Gaudino, 21 anni, e dello studente Roberto Ferro. Migliorate invece quelle del capopattuglia della « volante 14 », Salvatore Mozzino, 29 anni, ferito alla gamba e al braccio destro. Ieri alle Mollnette Carlo Cimino è stato sottoposto a delicatissimo intervento chirurgico da parte dell'equipe del prof. Fasano. Il proiettile gli è entrato nella fronte ed è uscito dallo zigomo destro, provocando una grave lesione all'occhio. « Forse lo perderà », si dice fra i colleghi. Precisa il prof. Fasano: « La pallottola gli ha provocato una lacerazione del lobo frontale del cervello e due ematomi, uno dei quali prodotto dalla trattura della base cranica che ha leso l'orbita, compresso il bulbo oculare e il nervo ottico. L'intervento è stato latto per eliminare gli ematomi ed estrarre numerosi /rammenti ossei conficcati nella materia cerebrale. E' prematuro fare delle previsioni. Speriamo che, anche se non perfettamente, possa ancora vedere. Potremmo essere precisi nei prossimi giorni, dopo un altro consulto specialistico ». Sottoposti anche ad intervento chirurgico Nicola Gaudino, colpito all'addome, e Roberto Ferro, un colpo alla schiena e uno alla gamba destra. La prognosi rimane riservata e sono ancora in pericolo di vita, ma il decorso postoperatorio lascia sperare in un miglioramento. Si stanno riprendendo lentamente. Sul fronte delle indagini, come abbiamo detto, si sono mossi passi incerti. Ieri gli agenti del gabinetto regionale di polizia scientifica sono ritornati sul luogo della sparatoria per compiere altri rilievi. Sono stati trovati ancora due bossoli di 7,65 che sono stati subito sottoposti ad esami. Da queste perizie gli inquirenti attendono risposta agli interrogativi sul tipo e sul numero di armi che hanno sparato. Attraverso gli esami di laboratorio si cerca anche di accertare se esistono connessioni con alcuni episodi avvenuti negli ultimi tempi, durante i quali è stato fatto uso di armi. E' una ricerca lunga e ci vorranno ancora parecchi giorni. Ieri i carabinieri hanno mandato a Roma un sottufficiale. E' partito nel pomeriggio su un aereo di linea, con l'incarico di compiere accertamenti negli archivi dell'ufficio Criminalità. Forse sulla «124» blu sono state trovate impronte digitali che gli investigatori vogliono confrontare. La « scientifica .j ha anche sta- butto che i colpi sparati sono 22. Diciotto cai 7,65 gli altri cai. 9. Gli ultimi sono quelli esplosi dal capopattuglia Mozzino che benché ferito ha tentato di fermare i banditi che scappavano a piedi verso via Cimatine. Un'altra novità è costituita dalla scoperta di una «850» trovata abbandonata, ieri mattina, ad un centinaio di metri dalla scuola materna. E' stata rubata anch'essa sette giorni fa e le targhe, di carta e scritte con un pennarello, sono slmili a quelle della «124» dei banditi. Gli inquirenti non hanno dubbi: «E' la seconda vettura della banda. Non sappiamo se era di riserva oppure se doveva fungere da auto civetta». Alla guida comunque doveva esserci un quinto uomo. Lo conferma la testimon: che giovedì alle 16 ha telefonato al centro radio della Questura per segna¬ lare la 124 sospetta. « L'ho vista martedì alle 13 per la prima volta. A bordo c'erano due coppli. Si è fermata vicino alla scuola materna ed è andata via alle 18,30. L'ho rivista mercoledì alle li, a bordo sempre le stesse persone. E sempr; davanti all'asilo. Oggi llzmttpagiovedì, è arrivata alle 15 ma | dc'era una persona in più. Un uo- j cmo che è sceso e si è allonta- vnato ». Lo sconosciuto si sareb- bbe portato vicino alla «850». Mol- I lo probabilmente ha assistito da lontano alla sparatoria. La descri- zione che la donna ha fatto del movimenti dei banditi, completata dalle dichiarazioni di altri testimoni, hanno consentito alla polizia e ai carabinieri, dopo una analisi accurata e un confronto dille deposizioni, di giungere alla conclusione che la banda intrnde va probabilmente rapire uno dei bimbi che frequentano la scuola, Si sono raccolti anche i primi , elementi sui connotati dei mal | viventi. Il ritratto dei quattro che attendevano appoggiati al muro della scuola l'« hanno fornito alla polizia alcuni passanti: « Le due donne — hanno detto — sono brune, sui vent'anni e di media statura. Portavano pantaloni scuri. (Una doveva portare occhiali da vista perché sulla auto ne sono stati trovati un paio, n.d.r.). Gli uomini erano anch'essi giovani sui 20-30 anni. Uno ha i buffi, è bruno, molto robusto di costituzione. Ha un viso inconfondibile, rotondo». Nel sospetto cne si trattasse di Curdo la polizia ha fatto vedere le foto del brigatista al testimoni. Tutti hanno escluso ima qualsiasi rassomiglianza, salvo un ragazzo che invece se ne è detto certo. Gli Inquirenti ritengono che il giovane sia stato influenzato dalle Immagini di Curcio comparse in televisione. Ieri in questura c'è stato un vertice fra tutti i funzionari, per stabilire alla luce delle prime indagini l'ipotesi più attendibile. Dapprima gli investigatori davano quasi per certa la matrice politica dell'episodio, oggi si fa strada anche quella d:l reato comune. E le bottiglie colme di benzina, arma tipica degli estremisti? Secondo i funzionari della «mobile» potevano servire soltanto a bruciare le auto dopo il rapimento. A sostegno dell'ipotesi del sequestro di un bambino della scuola materna, si cita la scoperta sull'auto di un cappuccio blu senza buchi e di due lacci di cuoio lunghi un metro adatti pzr legare mani e piedi. « Sono gli arnesi necessari — dicono in | questura — per impedire di muo j versl e dt vedere. La partecipa I zìone di iue donne confermereb | oe che^ Inattenzione^ dei ^ 6„nndi" era caduta su un bambino: chi <" *on™ J",Ò„J?Ì I mare un °amoino spaventato? ». La polizia si chiede anche chi era la vittimi designata: « Non ci sono figli di persone importanti nell'asilo — dice un funzionario — ma qualcuno può essere appetibile per un'estorsione-lampo, di pochi milioni. Potrebbe essere un nuovo aspetto della criminalità. Sequestrano qualcuno, chiedono alcuni milioni e lo rilasciano due tre giorni dopo ». Rimane un ultimo interrogati- I vo. Chi sono? Delinquenti co j munì o politici? Dicono gli in | qulrenti: « I confini sono labili. Ci sono banditi che si danno una colorazione politica, ci sono gruppi di estremisti, nati per sovvertire le istituzioni dello Stato e che adesso compiono rapine per finanziarsi. In ogni caso chi ha sparato non voleva essere preso, a nessun costo. Evidentemente ha grossi conti con la giustizia ». Servizio di EMANUELE MONTA' EZIO MASCARINO L'agente Carlo Cimino forse perderà un occhio - La scientifica esamina la "124" dei banditi, sull'asfalto una pozza di sangue - Lo "Sten", col caricatore, pronto a far fuoco

Persone citate: Carlo Cimino, Curcio, Fasano, Nicola Gaudino, Renato Curdo, Roberto Ferro, Salvatore Mozzino

Luoghi citati: Europa, Roma