Presidente e direttore Sip hanno falsificato i bilanci per gli aumenti dei telefoni?
Presidente e direttore Sip hanno falsificato i bilanci per gli aumenti dei telefoni? Indiziati di reato dalla magistratura Presidente e direttore Sip hanno falsificato i bilanci per gli aumenti dei telefoni? Roma, 18 dicembre. Si allarga l'inchiesta giudiziaria sulla società telefonica Sip. Questa mattina il sostituto procuratore della Repubblica Giorgio Santacroce ha indiziato per «concorso in concussione» il presidente della Sip, Carlo Perrone e il direttore generale dell'azienda, Emani Nordio. Il reato configura l'abuso di potere da parte di chi amministra il pubblico danaro e il motivo per cui l'addebito viene mosso ai due funzionari riguarda l'aver fissato «supertariffe» per i cosiddetti «servizi speciali» dei telefoni. La magistratura, il 28 novembre scorso, aveva annullato l'aggravio deciso dalla Sip sulle tariffe per questi «servizi speciali», riportando quindi gli addebiti per gli utenti da tre (o cinque secondo i casi) scatti, ad uno solo. Ora il magistrato ha riconosciuto nei dirigenti della Sip altrettanti pubblici ufficiali e ha ritenuto per questo motivo di doverli indiziare di concussione. A questa contestazione rivolta all'ingegner Perrone e al dottor Nordio, se ne sono aggiunte oggi altre più gravi. Accanto alla questione delle «tariffe speciali» la procura romana si sta occupando di un altro procedimento penale a carico della Sip. Secondo il dottor Santacroce, l'azienda telefonica, al fine di ottenere gli aumenti delle tariffe e il cosiddetto «minimo garantito» dei 200 scatti (con il decreto del 28 marzo scorso), fornì al governo dati falsi sui propri bilanci. Per questo motivo, il sostituto procuratore Santacroce ha indiziato Perrone e Nordio per «interessi privati e abuso in atti d'ufficio e per falso in bilancio». Il magistrato ha anche emesso un ordine di esibizione rivolto al Cip (Comitato interministeriale prezzi), alla Sip e al ministero delle Poste per ottenere tutta la documentazione in base alla quale fu possibile arrivare agli aumenti delle tariffe decisi con il decreto del 28 marzo. La pubblica accusa tenta, insomma, di ripercorrere tutto il complesso iter dell'istruttoria economica che quegli aumenti dovettero percorrere, per stabilire quando e in che misura la Sip fornì al Cip dati falsi. Due esempi: per il 1974 la Sip parlò di un deficit di 300 miliardi circa, ma poi suddivise tra i suoi azionisti 40 miliardi di utili; la Sip pagò tre miliardi di tasse facendo credere di averne versati 47. Un ultimo indizio di reato per «concorso in peculato» è stato fatto inviare ancora a Carlo Perrone ed Emani Nordio e, inoltre, al presidente della Stet Arnaldo Giannini, a quello della Seat Fausto Alcaro, per aver percepito indebitamente (per conto dell'azienda) gli introiti per la pubblicità stampata sugli elenchi telefonici. Il codice postale affida alla Sip la pubblicazione e la divulgazione degli elenchi; la società ha concesso il servizio alla Seat, una ditta collegata. Secondo l'accusa, la Sip non avrebbe versato allo Stato il 4,50 per cento degli introiti derivanti dalla pubblicità, come previsto dalla legge. Da oggi, infine, sono diminuiti da tre scatti a uno scatto telefonico, tutti i «servizi speciali» a livello locale. Cioè, oltre ai servizi ausiliari nazionali — tipo il 110, le informazioni o la chiamata taxi — ora sono considerate normali anche le comunicazioni particolari di cui si può usufruire nelle grandi città, come ad esempio «il servizio ricette di cucina» a Bologna, o «il servizio meteorologico» a Roma. s. m.
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- La Missione reduce dal Giappone ricevuta dal Capo del Governo
- L'Ambrosiana si scatena all'attacco e vince con dieci uomini contro la Juventus 2-1 (0-0)
- Quanti altri Gian Sciutto?
- Ipotesi e progetti per la scienza dell'avvenire
- Un libro per ricordare quell'inverno sul Don
- Savona vuole un monumento per gli alpini caduti in Russia
- Un uomo e una donna uccisi nello stesso modo Ritrovati l'uno a frana e l'altra a Revigliasco
- L'astuto armeno Anastasio Mikoyan il solo dirigente scampato a tutte le bufere
- Dramma nella gara con la Jave
- I reduci: «Non dimenticate i dispersi»
- Ucciso insegnante di ginnastica
- Furono in tre a uccidere Pasolini?
- «CORREVO DA MIO MARITO PERO' NON SAPEVO SE ERA VIVO»
- L'on. Amendola nuovamente ferito in un'aggressione tra Montecatini e Pistoia
- STAMPA SERA
- Auto salta la corsia Muoiono 2 fratelli
- Rubano un'auto per rincasare 4 arrestati
- Due morti e 5 feriti per un frontale
- 21 aerei nemici abbattuti nei periodo di otto giorni
- Le sorli del patrimonio artistico italiano dopo le perdite dell'alluvione di Firenze
- Giovani missini sparano 3 colpi in testa a un padre di otto figli
- S'uccide con l'auto contro un rimorchio l'industriale del tessile Zegna Baruffa
- "Varsavia deve arrendersi"
- Ucciso insegnante di ginnastica
- Annientato da Monzon abbandona la boxe
- Furono in tre a uccidere Pasolini?
- L'orrenda visione nella sala della Banca
- Il giovane uxoricida e nascosto nei boschi che circondano Druent?
- «CORREVO DA MIO MARITO PERO' NON SAPEVO SE ERA VIVO»
- Grace Kelly ha pagalo
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy