Grimondi far inseguimento? di Maurizio Caravella

Grimondi far inseguimento? Ai "mondiali,, del 1976 Grimondi far inseguimento? Forse seguirà l'esempio di De Vlaeminck (Dal nostro inviato speciale) Milano, 16 dicembre. Erano tempi d'oro, per l'Italia, nel ciclismo su pista; nello sprint conquistavamo medaglie in serie con Maspes e Gaiardoni, nell'inseguimento con Messina e poi con Faggin. Cominciò il calo ed ora siamo in piena crisi, come hanno confermato gli ultimi mondiali. La pista non dà più da vivere, almeno in Italia: le riunioni sono sempre meno numerose, I guadagni sempre più scarsi. C'è stata, in questi ultimi anni, una vera e propria emorragia: [Seghetto ha concluso la carriera correndo su strada, Il belga Sercu ne sta seguendo l'esempio, Borghetti per arrotondare lo stipendio alleva polli. In paesi lontani (il Giappone, ad esempio), si scommette sui corridori ed ì velodromi sono quasi sempre pieni. Da noi, invece, chi organizza delle gare su pista punta alla roulette: può andar bene, ma può anche andar male. Mancano i primattori, le ■ vedettes », senza le quali il pubblico non arriva. Maspes. nuovo commissario tecnico dei pistards professionisti, ha pensato che l'unico modo per rilanciare il ciclismo su pista sia quello di convincere I corridori più forti a prendere la strada dei velodromi. Intendiamo¬ ci: per convincerli bisogna pagarli, ma la Federazione può farlo. Quest'anno i mondiali su pista, che si svolgeranno a Monteronì, si disputeranno dopo quelli su strada, programmati sul circuito di Ostuni. E' l'occasione migliore perché qualcuno dei « grandi sconfitti » cerchi una pronta rivincita; ed è anche l'occasione per il vincitore di cercar di conquistare, a distanza di pochi giorni, una seconda maglia iridata. Tentare non costa nulla, In fondo. La nostra Federazione si è mossa in tempo, ha fatto proposte (non sappiamo quanto allettanti) ad alcuni tra i più forti corridori nostrani, tra cui Gimondi e Moser. Gimondi, col quale abbiamo parlato ieri a Milano in occasione della cerimonia per la consegna del « Timone d'oro », ha detto in proposito: ■ Sì, ho avuto delle offerte e l'Idea mi sembra interessante, per il bene del ciclismo su pista. Non so ancora se, dopo la prova su strada, parteciperò a quella d'inseguimento, perché bisognerà vedere quale sarà, a quell'epoca, Il mio grado di forma: andare in pista per rischiare figuracce non mi sembra II caso. Però non è affatto un'ipotesi da scartare a priori ». La spinta decisiva (anche per Moser) a questo punto dovrebbe essere proprio la Federazione a darla. Dobbiamo, anche In questo campo, prendere esemplo dagli stranieri, che delle figuracce non hanno certo paura. Roger De Vlaeminck, com'è noto, ha annunciato che nel '76 prenderà parte al Giro d'Italia, al Tour e cercherà di conquistare addirittura tre maglie Iridate: quella di ciclocross, quella su strada e quella dell'inseguimento (e forse tenterà anche di togliere a Merckx il record dell'ora, con una bici « specialissima » che Gios sta costruendo). Per Gimondi, e soprattutto per Moser, è II momento di avere coraggio. Maurizio Caravella Felice Gimondi

Luoghi citati: Giappone, Italia, Messina, Milano, Ostuni