Vasto contrabbando di farmaci per vitelli
Vasto contrabbando di farmaci per vitelli NOTE DI AGRICOLTURA Vasto contrabbando di farmaci per vitelli Solo in Piemonte il giro d'affari ammonterebbe a un miliardo Pericoli per i consumatori a causa dell'uso incontrollato degli antibiotici sui bovini - Scarsi controlli anche sugli estrogeni Dalla Francia non arrivano soltanto battaglioni di vitelli, che mettono in crisi i nostri allevatori senza portare alcun beneficio ai consumatori: adesso giungono anche, di contrabbando, camion di farmaci per uso zootecnico. Rappresentanti di Case farmaceutiche straniere — soprattutto francesi, ma anche qualcuna svizzera e tedesca — prendono contatto con gli allevatori, per offrire antibiotici contro le malattie dei bovini. Gli agricoltori sono indotti ad acquistarli perché meno cari di quelli nazionali e perché vengono offerte delle formule particolari, inesistenti in Italia: si tratterebbe di cocktails di antibiotici, potentissimi, molto facili e comodi da somministrare. Lo scandalo è stato denunciato durante riunioni di agricoltori associati a cooperative dell'Unci. Il direttore dell'Unione, Giovanni Garavello, spiega che le diverse composizioni degli antibiotici sono possibili per la differente legislazione sanitaria francese; e aggiunge che, secondo valutazioni approssimative, il giro d'affari tocca solo in Piemonte il miliardo di lire. A parte l'illegalità del commercio, e il conseguente grave danno per il fisco, c'è pericolo che questi medicinali contengano sostanze nocive alla salute dell'uomo, o comunque non ammesse dalle nostre leggi: tali prodotti, naturalmente, sfuggono a qualunque controllo sanitario. Questo è un pericolo per i consumatori. Ma anche gli agricoltori, che possono venire attratti dal prezzo più basso, vengono a volte truffati, perché il medicinale viene quasi sempre consegnato in botticini senza etichetta, e c'è stato più d'un caso in cui il contenuto non era polvere antibiotica, ma una sostanza inerte. Naturalmente chi ha accettato l'illegalità non potrà denunciare il reato di truffa, quindi non resta che tacere. Un altro grave problema zootecnico-sanitario è stato discusso recentemente a Torino in un convegno dell'Unci (Unione nazionale cooperative italiane): si tratta delle malattie bronchiali o gastrointestinali da cui sono affetti molti vitelli da ingrasso prò | venienti dall'estero; queste ' malattie spesso si trasmetto1 no agli animali nostrani e ogni tanto scoppiano delle piccole epidemie; o meglio scoppierebbero se non ci fossero gli antibiotici, che devono venire somministrati ai vitelli in quantità sempre maggiori (e il discorso si lega con il contrabbando dei medicinali). Fin qui niente di male, se gli antibiotici fossero usati sotto la guida di un veterinario e se i controlli sugli animali che devono essere abbattuti fossero frequenti e regolari. Nei casi di cura continuativa l'animale ha nelle sue carni una carica antibiotica tale che per eliminarla bisognerebbe sospendere la cura almeno otto giorni prima della macellazione. E, naturalmente, questo avviene solo se l'allevatore è responsabile e cosciente dei pericoli che possono derivarne per il consumatore. Purtroppo capita spesso che il trattamento non venga interrotto e la carne, che in questo caso dovrebbe essere destinata alla « bassa macellazione » (compresa cioè carne che dev'essere obbligatoriamente cotta prima di essere consumata), viene invece venduta in macelleria come merce di prima qualità. Per evitare tutto ciò sarebbe necessario fare l'esame batteriologico preventivo delle carni di ogni animale macellato, mediante prelievo del veterinario, e l'esame da parte dell'Istituto zooprofilattico. C'è poi il problema degli estrogeni, che hanno in passato provocato scandali anche di vaste proporzioni. Anche in seguito alle denunce della stampa, sei anni fa è stato emesso un decreto che proibiva agli allevatori di somministrare agli animali sostanze ad uso ormonale, quali estrogeni, androgeni, progestoni e simili. Per far rispettare questa norma, sono necessari continui controlli, come il prelievo dell'urina e di vari organi (reni, muscoli del collo, prostata, ghiandole varie) di animali macellati. Ma nell'attuale situazione di forte carenza di personale c'è l'impossibilità di eseguire tutti questi controlli, quindi soprattutto i grandi allevamenti industriali e i grandi stabilimenti di macellazione raramente sono controllati in modo sufficiente. Livio Burato
Persone citate: Giovanni Garavello, Livio Burato, Pericoli
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