Comunicato della Casa che fa finta di lasciare le gare

Comunicato della Casa che fa finta di lasciare le gare Comunicato della Casa che fa finta di lasciare le gare Agostini torna (da privato) con la MV La Meccanica Vergherà Agusta ha comunicato ai piloti Phil Read e Gianfranco Borierà la decisione di non partecipare alle corse del 1976. Tale decisione è stata presa principalmente in funzione della grave crisi attualmente in atto nel mercato motociciistico. Interpellata da Giacomo Agostini, la Meccanica Vergherà ha dichiarato la propria disponibilità a concedere in uso le pròpre moto da 500 ce e 350 ce e l'assistenza tecnica alla costituenda Casa corse di Agostini. Le trattative sono in corso. Nella Involuzione in cui è precipitato Il motociclismo slamo arrivati sino in tondo. Il comunicato che leggete qui sopra va interpretato non per quel che dice, ma per ciò che sottintende. La MV finge di ritirarsi dalle corse nella scia della Yamaha e della Suzuki, si disfa di Gian Franco Bonera, riprende Agostini riparando ad un errore commesso tre anni fa, senza perdere completamente la faccia. C'è tutto: l'approfittare di una situazione di disagio altrui, il rubare un'Idea che era d'altri, il riliuto delle proprie responsabilità, la considerazione nulla dell'individuo corridore. Analizziamo con calma. La MV le ha buscate sode due anni fa, eppure ha vinto con Phil Read un titolo mondiale non meritato: non ha capito la lezione e quest'anno ha ripreso le botte e perso il titolo. Tirando le somme, alla MV hanno compreso di aver fatto un errore enorme nel far andare vìa Agostini e hanno studiato II modo per riprenderselo, disposti a passar sopra ad altri (Read e Bonera nel caso specifico), così come avevano calpestato « Ago » prima del clamoroso divorzio. La Yamaha ha difficoltà reali: vende un milione di moto di cui la metà in America, e scopre che nel volgere di un anno dovrà ristrutturare tutta la propria produzione passando dal due tempi al quattro tempi per osservare le norme antinquinamento. Ad Agostini, Il campione cha ha portato per la prima volta il titolo più prestigioso In Giappone, si riserva la considerazione massima e si cerca la soluzione del « team » privato al quale le moto vengono fornite gratuitamente. Mino deve soltanto trovarsi uno sponsor per guadagnare lui e pagare I meccanici. La MV tenta un avvicinamento Indiretto, facendo pubblicare da giornalisti compiacenti elogi del proprio motore boxer e notizie di contatti già avvenuti. Read, che fiuta l'aria cattiva, si mette In contatto con la Suzuki Inglese che prosegue l'attività con i migliori motori della casa. Il nuovo passo avanti è di oggi e Mino conferma tutto quanto, lasciando soltanto un margine minimo di incertezza che servirà ad alzare II prezzo e a lasciare nominalmente in corsa anche I giapponesi. Lui non ha nulla da rimproverarsi, anzi può sogghignare per questa ennesima vittoria ottenuta non in pista ma con il conte Agusta. Gli chiedo perché non tiene Bonera con sé. Replica con schietto cinismo: prendo duecento milioni dalla Philip Morris, bastano appena per me. Poi, dal momen¬ to che capisce la brutta posizione della Casa, è lui a ricordare che nel '61 Hocking scese in pista con una MV privata tale quale potrebbe essere la sua. Tanto per stravincere Mino vuole avere la 350 riesumata e riattata e la libertà di concludere con Yamaha o Suzuki per la 750 ce. Bonera, che è bravo, generoso e forse troppo buono, rimane con niente. L'Aermacchi H. D., che con Villa non aveva più buoni rapporti (bel comportamento anche quello, con un campione che ha vinto due titoli mondiali) aveva cercato di ingaggiare II campione MV, ma senza esito. Adesso se Gian Franco si presenta, fa la figura del questuante e ricava gli spiccioli. Lo ha avvertito della decisione della Casa il collega Bartoletti con una telefonata. Ha replicato come ad un colpo da k.o., ha detto che vuol correre ad ogni costo, non sa con cosa, ma che lo farà. « Non siamo morti di fame », ha detto con rabbia feroce. Ha perfettamente ragione: a proposito di conti, lui solo è un vero signore. g. vigl.

Luoghi citati: America, Giappone