I tennisti si autoclassificano

I tennisti si autoclassificano Mentre il et. Nistri medita sulle graduatorie annuali I tennisti si autoclassificano L'associazione nazionale dei professionisti ha elaborato un complesso sistema matematico In gioco anche un computer - Barazzutti preferito a Bertolucci come numero 2 dopo Panatta (Dal nostro inviato speciale) Reggio Emilia. 13 dicembre. Lorenzo Nistri, commissario unico della Federtennis, si arrovella disegnando le terribili fauci dello » Squalo » o lo sguardo peccaminoso di « Gola profonda » da affermato cartellonista cinematografico. Pensa alla compilazione delle classifiche annuali dei giocatori di tennis di prima categoria (per le altre non si trova un terzo che voglia collaborare con Giorgio Biasci ed il milanese Mori chiamati a surrogare la dimissionaria commissione tecnica). Nistri medita e, intanto, l'associazione tennisti professionisti si è già data una struttura Industriale. La Federtennis non l'ha ancora riconosciuta come effettiva entità, Panatta e Bertolucci non vi hanno aderito ma tutti gli altri fanno fronte comune. Le idee non mancano seguendo la falsariga dell'associazione giocatori internazionali presieduta da Arthur Ashe ed il cammino, pur fra mille difficoltà, è in discesa avendo a che fare con dirigenti che escono da circoli del tennis che più che a sport vero si sono sempre dedicati o ai giochi più o meno d'azzardo o al tennis da « commenda ». Così, mentre Nistri continua ad essere travagliato dal dilemma di Amleto: • Bertolucci o Barazzutti dopo Panatta? -, loro hanno già deciso senza tema di smentite o eventuali complessi di colpa a favore di Corrado. « E' una scelta — spiega Sergio Palmieri, il più giovane della dinastia e presidente dell'organismo che non ha remore soggettive. — Abbiamo scelto una valutazione scientifica che cerca di tenere conto di ogni fattore nel migliore dei modi. Siamo sicuri di avere agito II più correttamente possibile ». Fabrizio Matteoli, 22 anni, romano, studente di architettura, prima categoria, più dotato di muscoli che di vera arte tennistica, spiega il meccanismo a base di ascisse e ordinate. Se non sei stato promosso con trenta e lode in analisi è difficile capire la bontà del metodo che indubbiamente c'è. Ma a tagliare la testa al toro c'è che dopo avere stabilito il metodo è stato già affittato un computer per l'elaborazione istantanea dei vari dati necessari a stabilire « ipso facto » la classifica di ogni singolo giocatore terminata la disputa d'un torneo In qualsiasi parte del mondo. Tutto questo tenendo conto dell'importanza del torneo in base al monte premi, al turno di gara superato ed al coefficiente di qualità dell'avversarlo da cui si è superati o che si è battuto. Sembra roba da fantascienza per una organizzazione a livelli pressoché dilettantistici come la nostra Federtennis che però si deve occupare dell'impiego di giocatori che come Panatta figurano senz'altro al vertice dei primi quindici giocatori al mondo e che incassano somme superiori ai 100 milioni all'anno. E' strano che tutto questo sia stato recepito da dei giovani [Palmieri ha appena 30 anni, così come l'eminenza grigia dell'associazione Franco Bartoni, il teorico delle classifiche nazionali Matteoli ha da poco superato la ventina) mentre venga ignorato dai dirigenti federali sempre alle prese con giochi di potere che debbono solo tenere conto del numero di voti in mano ai grandi elettori. Importante per il tennis italiano è solo quello di sapere sfruttare il momento di popolarità e di successo raggiunto dalla condizione spettacolosa di Adriano Panatta. Un « masters » davvero sfortu¬ nato con l'infortunio occorso a Paolone Bertolucci (distorsione dei legamenti tibio-tarsici della caviglia destra con gesso per dieci giorni almeno) e con Zugarelli non ancora a posto dopo il fermo impostogli dal tennis-elbow, un Infortunio capitatogli nel torneo estivo di Grado a metà agosto e che ancora non è stato assorbito nel migliore dei modi e che rischia di farci trovare senza squadra quando a gennaio Inlzierà la Coppa del Re dato che Panatta e Bertolucci hanno risposto negativamente alla proposta della Federtennis. Nella prima delle due semifinali Corrado Barazzutti è stato severamente impegnato da Pancho Di Matteo, che ha così riscattato l'infelice prestazione dei quarti contro Bertolucci fino all'infortunio di Paolone che gli ha aperto la strada al turno successivo. Barazzutti si è affermato per 6-4, 6-4. Rino Cacioppo No al G. P. del Sul Africa Il Gran Premio del Sud Africa, valevole per n campionato del mondo di formula uno, non verrà disputato: gli organizzatori hanno motivato il provvedimento con la svalutazioni- della valuta sudafricana, col considerevole aumento dei costi di trasporto.

Luoghi citati: Africa, Grado, Reggio Emilia, Sud Africa