Bimba di 3 anni uccisa in auto in un agguato contro suo padre

Bimba di 3 anni uccisa in auto in un agguato contro suo padre Guerra di cosche a Reggio Calabria Bimba di 3 anni uccisa in auto in un agguato contro suo padre (Dal nostro corrispondente) Reggio Cai., 13 dicembre. Una bimba di tre anni uccisa, la madre in fin di vita, il padre illeso. Questo è il bilancio di un nuovo agguato a colpi di lupara e pistola compiuto poco prima delle 23 di ieri, alla periferia di Reggio, nella frazione San Giovanni di Sambatello, ai piedi dell'entroterra aspromontano. La bimba, Giuseppina Utano, dormiva accovacciata sul sedile posteriore della «Innocenti A 112» guidata dalla madre, Domenica Pangallo, 20 anni. Accanto al posto di gui¬ da c'era il padre, Sebastiano Utano, 25 anni, sorvegliato speciale, ex autista e «luogotenente» di don Mico Tripodo, il «padrino» della mafia calabrese, attualmente in carcere a Torino. La piccina, raggiunta alla testa da due proiettili, è morta durante il trasporto al policlinico di Messina. La giovane madre, che è al sesto mese di gravidanza, è in fin di vita nel reparto rianimazione degli Ospedali Riuniti di Reggio: ha riportato ferite alla testa e in altre parti del corpo. Sebastiano Utano, che subito dopo l'attentato era sparito dalla circolazione, si è presentato stamane ai carabinieri affermando di essere scappato per paura che gli assassini lo seguissero per finirlo. Non c'è dubbio che l'agguato è stato teso per eliminare l'Utano. L'uomo era appena uscito dall'ospedale di Scilla, dove era stato sottoposto a una serie di esami clinici, e la moglie lo stava riaccompagnando a casa. Erano quasi arrivati nella frazione San Giovanni di Sambatello dove abitano, quando la Pangallo è stata costretta a frenare perché c'era un'auto messa per traverso sulla carreggiata. Il racconto di Sebastiano Utano ai carabinieri: «La nostra vettura è stata circondata da due o tre persone mascherate che imbracciavano fucili a canne mozze e forse anche una pistola. Hanno cominciato a sparare. Mia moglie ed io ci siamo piegati verso il pavimento. Ho sentito la mia bambina lanciare un urlo, ma non potevo fare niente per proteggerla. Quando i banditi si sono allontanati, ho visto che Giuseppina era in una pozza di sangue, morta. Anche mia moglie era rimasta ferita alla testa e alle braccia. Però ha ancora avuto la forza di guidare l'auto fino in paese dove siamo stati soccorsi ». Secondo gli inquirenti, l'episodio è da inquadrare nel contesto della guerra scoppiata da più di un anno tra le due più potenti cosche mafiose che operano nel Reggino, quella di don Mico Tripodo e quella che fa capo ai fratelli De Stefano. Il bilancio finora è di cinque morti e diversi feriti. Altro particolare significativo: la «A 112» guidata dalla Pangallo, abbandonata nella piazza di Sambatello con la carrozzeria crivellata dai proiettili, è misteriosamente sparita durante la notte. e. 1.

Luoghi citati: Messina, Reggio, Reggio Cai, Reggio Calabria, Torino