Salta (a sorpresa) il film boliviano

Salta (a sorpresa) il film boliviano CRONACA TELEVISIVA Salta (a sorpresa) il film boliviano "Sangue di condor", opera dura e polemica, espulso dal video per un incontro di pugilato Ieri sera, sorpresa all'ultima ora. Il film boliviano Sangue di condor, di Jorge Sanjincs, annunciato in apertura di secondo canale, è stato tolto dal programma. Al suo posto è avanzato il balletto L'amore stregone e subito dopo è andata in onda la ripresa da Parigi dell'incontro di pugilato Monzon-Tonna. Non ci meravigliamo. Era già strano, era già un atto di audacia aver inserito un film come Sangue di condor, opera dura, aspra, polemica, di cui s'è parlato in questo giornale in occasione della presentazione a Torino. Il film prende spunto da un tentativo di sterilizzazione delle donne effettuato, con mentalità colonizzatrice, da un centro americano in Bolivia: di qui una rivolta con sanguinose conseguenze. Ma il discorso non è soltanto su un episodio, ma investe la drammatica situazione politica e sociale boliviana e di tutto il Sud America. La tv aveva avuto la prudenza di collocare il film, caratterizzato da una cupa amarezza e da una rabbia esplosiva, in concomitanza con il debutto sul canale nazionale di una rivista come quella di Vianello e della Mondami, verso cui, per pigrizia e abitudine comprensibili, la gran massa del pubblico viene irresistibilmente attirata; un'operazione che sapeva quindi sempre di alibi culturale. Ma adesso, ecco la comoda giustificazione, buona per espellere premurosamente Sangue di condor: il pugilato. La ripresa da Parigi poteva essere piazzata sul canale nazionale, dopo la rivista. No, si è preferito sconquassare l'intero « secondo » ed essere costretti, guarda la combinazione, a sacrificare proprio il film. L'annunciatrice si è limitata a comunicare che Sangue di condor sarà trasmesso in altra data, senza specificazione. Dobbiamo dire che se fosse rimasto al suo posto, il film boliviano avrebbe avuto una concorrenza ben modesta. Il ritorno del varietà Tante scuse che adesso si intitola (Di nuovo) tante scuse è avvenuto all'insegna della stanchezza. Può darsi che le prossime puntate ci riserbino qualche sorpresa, ma ieri lo spettacolo era un fiacco ricalco di quello dell'anno scorso: i bisticci (finti) tra i due coniugi, i battibecchi (finti) con il capo-claque, gli scontri (finti) con il suggeritore, le discussioni (finte) tra il protagonista e il quartetto, e tra il protagonista e l'invisibile regista. Insistiamo sul concetto dell'artificio perchè la trovatimi è troppo pesante, scoperta, ripetitiva. Niente da dire sulla scioltezza e sulla bravura di Sandra Mondami e Raimondo Vianello: ma la monotonia e l'esilità del testo (salviamo soltanto la caricatura di «Tribuna elettorale», unico sketch veramente valido e spiritoso dell'intera trasmissione; e, in parte, la parodia delle « canzoni al telefono ») li ha obbligati ad un chiacchiericcio continuo, un po' estenuante. Quanto ai cantanti, fissi od ospiti, ci siamo ricordati della disputa in corso tra registi televisivi sull'abuso dei primi piani, e ci siamo convinti ancora una volta che, salvo casi rarissimi, il primo piano è controproducente. Un passo indietro, all'altra sera, per dare un'informazione a chi ha scelto Stasera G 7 (che aveva un ampio servizio sull'organizzazione e la attività della mafia calabrese) contro la commedia Maggiore Barbara di G. B. Shaw che stava sul « secondo ». Chi ha scelto Stasera G7 ha fatto bene. La commedia — o perché è inopinatamente invecchiata, o perchè l'allestimento non era per niente a fuoco — è risultata non godibile, ami smorta e polverosa, e priva di interesse c soprattutto di divertimento. Dov'era la sua comicità satirica e corrosiva? E dove la sua carica (per i tempi, inizio secolo) rivoluzionaria? Gli attori snocciolavano correttamente ma senza molta partecipazione prediche e aforismi, e il pubblico sonnecchiava irriverentemente sulla barba di Shaw. u. bz.

Persone citate: Jorge Sanjincs, Monzon, Raimondo Vianello, Sandra Mondami, Shaw, Tonna, Vianello

Luoghi citati: Bolivia, Parigi, Sud America, Torino