Aborto: si tratta di Gianfranco Franci

Aborto: si tratta Aborto: si tratta Roma, 12 dicembre. Le commissioni Giustizia e Sanità della Camera hanno nominato stasera i due nuovi relatori della legge sull'aborto dopo le dimissioni date ieri dai due socialisti Claudio Signorile e Giovanni Musotto. Adottando una soluzione «semitecnica», per la prima commissione è stato nominato lo stesso presidente Misasi (de); per la seconda il vicepresidente Venturoli (pei). Signorile e Musotto si dimisero dall'incarico, che avevano portato avanti con grande passione, dopo che uno schieramento «anomalo» formato da democristiani, comunisti e missini aveva respinto l'emendamento proposto da psi, psdi, pli e pri, tendente a liberalizzare l'aborto dando piena libertà di scelta alla donna. Le due commissioni torneranno a riunirsi martedì per continuare le votazioni interrotte ieri sera in seguito alle dimissioni dei relatori. Saranno approvati l'articolo 3, che indica i casi in cui la interruzione volontaria della gravidanza sarà consentita dopo i primi novanta giorni (quando la gravidanza o il parto o il dopo-parto comportino un pericolo per la vita della donna o quando ulteriori accertamenti sanitari, fra cui quelli relativi a gravi malformazioni o anomalie del nascituro, minaccino la salute fìsica o psichica della donna) l'articolo 4, che stabilisce che l'aborto sia praticato presso un ente ospedaliero o in una casa di cura autorizzata dalla Regione, per giungere infine ad affrontare un altro grosso scoglio della legge, la procedura fissata dall'articolo 5 per ottenere l'autorizzazione ad abortire. E' appunto per cercare di ottenere sostanziali convergenze almeno su questo aspetto del delicato problema che si è registrata, anche oggi, una fitta serie di contatti, di incontri, di riunioni tra i rappresentanti dei vari gruppi maggiormente impegnati in questa battaglia. Il testo elaborato dal comitato ristretto, approvato da democristiani e comunisti contro il parere di tutti gli altri gruppi laici, stabilisce che sia il medico dell'ospedale a compiere « le necessarie verifiche ed accertamenti ». attribuendogli quindi compiti che esulano dalla sua professione ed eliminando qualsiasi forma di libera scelta da parte della donna. Le polemiche sorte sono note e dinanzi alle pressioni ed alle critiche dei socialisti, dei socialdemocratici, dei repubblicani e dei liberali, dei movimenti femminili e di opinione, gli stessi comunisti hanno rivisto la loro posizione, proponendo che la donna dichiarasse, sotto la sua responsabilità, le condizioni in cui si trova, lasciando al medico la valutazione della loro incidenza sulla salute. Su questa impostazione si erano detti d'accordo anche i democristiani, ma alla fine entrambi i gruppi più forti dello schieramento parlamentare si sono dichiarati disponibili a prendere in considerazione altri emendamenti. Si è inserita così una mediazione dei repubblicani e stamani c'è stato un lungo incontrato tra esponenti del psi, del psdi, del pli e del pri per mettere a punto proposte che allarghino al massimo la sfera di responsabilità e di scelta della donna. La più importante affida l'accertamento delle condizioni che legittimano l'aborto, oltre che al medico ospedaliero, ad un qualsiasi altro medico della struttura pubblica (dal medico condotto al medico della mutua) o a medici specialisti o generici inscritti in un apposito elenco redatto dal medico provinciale. Per l'accertamento delle condizioni economiche, sociali o familiari dovrebbe valere la « autocertificazione » della donna. Inoltre, ferma restando l'abrogazione di tutte le vecchie norme, la legge resterebbe in vigore per tre-cinque anni per modificarla eventualmente sulla base dell'esperienza. I socialisti si sono riservati una risposta definitiva per martedì; i comunisti, nei contatti avuti con gli altri gruppi laici, hanno dato il loro assenso, mentre i democristiani hanno lasciato intendere di non essere contrari. Gianfranco Franci (A pag. 2: Aborto, rendum ammissibile). refe-

Persone citate: Claudio Signorile, Giovanni Musotto, Misasi, Musotto, Signorile, Venturoli

Luoghi citati: Roma