La "rivoluzione,, per la donna è ancora lontana

La "rivoluzione,, per la donna è ancora lontana L'anno mondiale femminile La "rivoluzione,, per la donna è ancora lontana Quando nella scorsa primavera, a Città del Messico durante la Conferenza mondiale per la donna, si cominciò a parlare del Canale di Panama e di sionismo, per diverse sedute, molti delegati capirono che, nonostante il grande apparato, reso più solenne dal folklore dei costumi delle delegazioni venute da tutti i Paesi del mondo, non si sarebbe approdato a nulla di concreto Anziché affrontare i nodi politici che interessavano la condizione femminile, si è cercalo di distogliere l'attenzione da quelle aree dove la donna è ancora sottomessa all'uomo, in condizioni di sudditanza se non di vera schiavitù. L'opportunismo politico ha fatto perdere una grande occasione: l'unità e solidarietà del sesso femminile contro lo strapotere maschile. Pensate in quanti Paesi la donna non ha raggiunto tutti i diritti civili, ed il maschio, oltre a vari privilegi, dispone a piacere di tutto. Al Messico si e concluso con le solite enunciazioni di principi e raccomandazioni; tornarono con delusioni profonde le partecipanti più sensibili. Capo delegazione del nostro Paese era l'on. Tina Ansclmi, unica donna al governo, parlamentare di Castelfranco Veneto, che mi esprime ancora oggi l'amarezza per i quindici giorni di Conferenza sciupati. «Era tutto preordinato, pilotato tanto bene, che si parlò di tutto... ma molto poco della situazione femminile». Anche Madame Giroud, segretaria francese alla condizione femminile, che ha dimostrato in alcune occasioni una certa vivacità, ha seguito l'orientamento generale (maschile) che non era certo quello di far esplodere la scintilla della rivoluzione per i diritti della donna, ma di cercare di non irritare tanti e tanti Paesi che non hanno ancora iniziato la revisione di questi problemi. L'anno internazionale dedicalo alla donna sta per finire. E' stato voluto dai Paesi rappresentati ulI'Onu ed e servito ad alcuni, come al nostro, a portare avanti il discorso per l'integrazione sociale della donna nel mondo del lavoro, per puntualizzare problemi più inlimi che riguardano la sfera sessuale, la famiglia, eccetera. Nel 1975 sono stale varate leggi importanti: il diritto di famiglia (circa vent'anni di lotte) e l'altra dei consultori familiari che si occuperanno della contraccezione, della sterilità, di informazioni sessuali, eccetera. L'onorevole Tina Anselmi, che è anche presidente del Comitato italiano per l'anno internazionale della donna, si considera soddisfatta per quanto è stato fatto nel nostro Paese, anche se non tutti i traguardi sono stati raggiunti. L'obiettivo più ambito ma ancora lontano, è quello di vedere la donna alla pari col maschio nel mondo politico e con dignità reale in una società rinnovata. Le femministe, del movimento per la liberazione della donna del nostro Paese, hanno affrontato con vivacità un tema, quello dell'aborto; lo vogliono libero, gratuito, facile, indipendente. Non si comprende perche non si voglia e non si reclami con la slessa forza l'educazione alla contraccezione, premessa per la creazione di una coscienza sessuale che potrà essere utile a tutte quelle scelte che interessano il corpo, ma ancor più la sensibilità e lo spirito femminile. Speravamo di assistere, proprio quest'anno, ad una maggiore solidarietà per l'affermazione di una nuova società, basata sull'abolizione della gerarchia dei ruoli sessuali. Nel gennaio prossimo, a Roma, una conferenza chiuderà ufficialmente l'anno della donna; l'onorevole Anselmi è molto riservala sui futuri obicttivi che verranno indicati. Noi ci permettiamo di segnalarne alcuni nel caso fossero stati sottovalutati: si abbia il coraggio di nominare, finalmente anche da noi, una donna ministro, a dimostrazione della riconoscenza e della solidarietà maschile. Si affronti il problema della ragazza madre; lo si affronti alla svedese, :ioè con comprensione e con generosità. Chi ha coraggio di portare avanti una gravidanza «imprevista o indesiderata» merita rispetto ed aiuto. Non si tema di incoraggiare vizio e promiscuità; è un discorso che abbiamo sentilo troppe volte nel passato ed è servito solo a mascherare la nostra indifferenza ed ipocrisia. Si affronti il problema delle prostitute (sono donne anche loro), non solo dal lato sanitario e poliziesco; questa è un'ottica superata, si deve affrontare lo studio del fenomeno a monte e si deve tener conio di queste persone sotto il profilo sociale (figli, malattie, vecchiaia, eccetera). Qualcuno dice che la Francia ha deluso in questo settore per le tante promesse non mantenute; che dire allora da noi dove nessuno ha avuto il coraggio di sfiorare nemmeno l'argomento? Gianni Caletti

Persone citate: Anselmi, Giroud, Tina Anselmi

Luoghi citati: Castelfranco Veneto, Città Del Messico, Francia, Messico, Panama, Roma