Noi non faremo gli scolaretti

Noi non faremo gli scolaretti A Soci pensando al Torino Noi non faremo gli scolaretti Lo dice Nereo Rocco, ma aggiunge: "L'università del calcio si è trasferita all'ombra della Mole" Nel Milan in Urss, Biasiolo, Sabadini e Vincenzi (Dal nostro inviato speciale) Soci, 8 dicembre. Un lungo, Interminabile viaggio per II Mllan dopo le fatiche del derby. Partita dall'Italia in mattinata, soltanto verso le 18 la comitiva italiana è giunta sul Mar Nero, dopo aver fatto conoscenza col freddo glaciale di Odessa, dove si è avuto il controllo doganale. Poi II balzo conclusivo dall'Ucraina ai confini con la Georgia, dove il clima ricorda per la sua dolcezza quello ligure. Soci è una delle più lunghe città del mondo, sparsa com'è lungo 145 chilometri di costa: migliaia di alberghi e di case di cura ne fanno un centro di grosso richiamo per i sovietici. L'accoglienza è stata simpatica: a ricevere gli italiani c'era anche l'allenatore dello Spartak Mosca, l'ex fuoriclasse Neto, che non ha avuto difficoltà a dare la sua formazione, spiegandola in ogni minimo particolare. Poi un altro viaggio verso l'albergo, ad una quarantina di chilometri, lungo strade costeggiate di burroni. Resi allegri dai due punti raccolti nel derby, i rossoneri hanno accettato di buonumore anche questo lunedì lavorativo, soddisfatti forse del sostanzioso premio loro promesso da Rivera. Gianni è rimasto a casa. S'allenerà e si curerà a Milanello, dovrebbe rientrare contro II Torino. La sfida con I granata è già nell'aria: durante il viaggio. Rocco ed i giocatori hanno parlato soltanto del Torino. L'unico malumore registrato nel Milan riguarda la televisione. Gli aggettivi poco qualificanti usati da Frajese hanno mandato in bestia i dirigenti del Milan. « Visto cosa ha fatto Boniperti per metterli in riga? — ha esclamato Rocco —. Sarebbe ora che anche il Mllan si facesse sentire con una bella lettera e che i giocatori venissero esentati dal presentarsi alla "domenica sportiva". Impareranno a trattare le società come meritano ». Trapattonl ha fatto II punto della situazione: ha portato con sé forze fresche in modo da concedere una tregua ai più affaticati: «Dobbiamo conservare energie per la gara di domenica. E' Importante mantenere l'attuale carica. Biasiolo, Sabadini e Vincenzi giocheranno a Soci e non è detto che poi debbano restare fuori. Non possiamo nascondere, naturalmente, che giochiamo in Russia pensando però al Torino. Ho visto la squadra granata alla televisione, è un complesso concreto ». A proposito della egemonia del calcio torinese, è intervenuto Rocco con questo discorso: « Attualmente l'università del calcio si è trasferita all'ombra della Mole. Noi abbiamo passato un primo esame con la Juventus: è andata bene più a loro che a noi, tutti sanno come. Con il « professor » Torino non siamo disposti a fare la parte dello scolaretto sprovveduto. Loro, una volta tanto, sono In alto, noi più in basso. Ma il calcio è bello perché si fa presto a cambiare posizione. Il derby di Milano ha dimostrato che la squadra riesce ancora a salvare la società, anche se dovrebbe succedere il contrarlo. L'importante è restare a galla e attendere il momento favorevole. Togliete un punto alla Juventus, datelo a noi con quello che abbiamo perso a Napoli e a Bologna, e avrete una situazione più veritiera ». Un'importante novità, intanto, si profila sul piano societario. L'ingegner Remo Sacco, ex presidente dell'Alessandria, si appresta ad affiancare il petroliere Armani per salvare Rivera e restituire al finanziere Ambrosio, sul punto di rientrare in America, il miliardo e cento milioni che ha prestato per rilevare le azioni dì Buticchl. RIvera ha avuto diversi contatti con Sacco e l'accordo sembra raggiunto: darà una mano a Rivera anche per pagare i pesanti interessi (mezzo milione di lire al giorno) con Ambrosio e le banche. Giorgio Gandolfi