Nastase, re del Masters di Stoccolma ammette: "Asine è il più forte del mondo,*

Nastase, re del Masters di Stoccolma ammette: "Asine è il più forte del mondo,* Nastase, re del Masters di Stoccolma ammette: "Asine è il più forte del mondo,* Il tennista romeno ha dimostrato a Stoccolma di essere sempre un grandissimo giocatore Baruffe a parte, è un uomo simpatico e intelligente - Di Panatta dice: "Può ancora migliorare" (Dal nostro inviato speciale) Stoccolma, 8 dicembre. « Ora debbo affermarmi solo a Wimbleon — dice Nastase dopo Il quarto successo nel Master — poi ho vìnto tutto, da Roma a Parigi, a Forest Hills. Il prossimo anno giocherò II torneo • Intercittà » americano nella squadra della Haway e non potrò disputare i tornei europei di Roma e Parigi. Ma a Wimbledon conto di arrivare ben preparato e con la stessa concentrazione che mi ha permesso di raggiungere il successo qui a Stoccolma ». « Mi dispiace soprattutto di non poter giocare gli internazionali d'Italia a Roma — prosegue Nastase —, ero // fedelissimo di questa manifestazione che mi ha lanciato in campo Internazionale. Mi dispiace anche se il pubblico romano non è stato molto sportivo con me lo scorso anno. Prima della partita con Ramirez ho atteso 45 minuti negli spogliatoi l'arrivo dell'avversario rodendomi il fegato. Poi, in campo non riuscivo più a giocare ed ho abbandonato. Non meritavo quei fischi. Se una squadra di calcio si presenta in ritardo perde la partita, perché non deve essere cosi anche nel tennis? ». Molti criticano Nastase. Si dice: non rispetta le consuetudini tennistiche di fair play nei confronti dell'avversario; spesso si lascia trascinare in sfottò e polemiche a ragion veduta, quando il rivale sta prendendo il sopravvento. Però, spesso le reazioni di Nastase, un po' matte, non sono ragionate, sono qualcosa di più forte di lui, che possono finire addirittura per mandarlo fuori concentrazione. Quella concentrazione che Nastase afferma di avere saputo trovare qui a Stoccolma per la seconda volta nella sua carriera di tennista. Ma quando si concentra e la condizione di gioco l'assiste, llle Nastase è l'ultimo poeta della racchetta. Un giocatore in grado di rivaleggiare in bravura con i più grandi assi del passato, da Rosewald a Lever. Nel 1974 a Mestre, nella finale euro¬ pea di Coppa Davis, nel match contro l'Italia il romeno con un Panatta in ottime condizioni riuscì ad infilare ben 15 gammes consecutivi (6/0, 6/0, 3/0) prima di concedere un gioco all'azzurro. A Stoccolma Nastase, dopo la baruffa con Ashe, ha giocato sempre su quei livelli e forse anche meglio. Questione di tocco, d'intuito, di scatto, di scelta tattica. Completa l'attacco dove, dopo aver preparato con palle lunghe e tagliate la propria discesa, ha sempre saputo concludere al volo con piazzatissime volées, è stato formidabile in difesa sfoderando passanti che hanno trafitto Borg, e dire che lo svedesino ha compiuto notevoli progressi proprio in questo gioco, anche se difetta sempre nelle volées basse. Eppure, nella classifica di fine anno, quest'autentico asso della racchetta non figurerà al primissimi posti. Ha giocato moltissimo nell'ultima stagione, ma non ha vinto molto. ■ Ashe — ammette Nastase — dev'essere senza dub- D.'o il primo, poi Borg e quindi Connors, Vilas, poi io od Orantes, quindi Panatta, che ha compiuto più progressi di tutti e può ancora migliorare: deve solo acquistare confidenza con le grandi vittorie. Dopo Adriano vedo Ramirez, Codes. Tanner ». Anche Borg non ha dubbi sul nome del primo nelle graduatorie mondiali. » Arthur Ashe ». Nastase vince il Master, Ashe è il numero uno mondiale. E' segno che il vero tennis è ancora quello dei giocatori che fanno della sensibilità di tocco e della classe pura I loro migliori requisiti. Pancho Contreras, capitano della nazionale messicana di Coppa Davis, che fra poco dovrà affrontare gli Stati Uniti ed ex giocatore di successo degli Anni Cinquanta, diceva qui a Stoccolma, dopo aver accompagnato lo sfocato Ramirez: « // tennis sta subendo una notevole evoluzione. Il gioco diventa sempre più meccanico. Grandi botte tirate con le stesse caratteristiche, una notevole preparazione atletica e poi la necessità di "rompere" l'avversario con colpi violenti, rifuggendo dalla varietà del gioco. SI vedono sempre meno smorzate, pochi lob, molti non scendono più a rete nemmeno nelle superficl Indoor. Per noi, esteti della vecchia generazione, è un tennis non molto bello, ma sulla sua validità non ci saper-dubbi. Guardate Connors, Vilas, Borg. Più o meno giocano nella stessa maniera. Anche Panatta, che non conoscevo ed ho visto qui per la prima volta, ha dei colpi molto potenti e deve solo acquisire una maggiore tenuta fisica. Poi, avendo più classe pura, può anche vincere più spesso di quanto non faccia ora ». E' la stagione che si chiude. La finale di Coppa Davis a Stoccolma e in campo nazionale, da venerdì a domenica prossima II « Master autarchico » con le migliori otto racchette Italiane a Reggio Emilia, per il Gran Prix W.I.P. Dato che Panatta diserterà poi gli assoluti Indoor di Savlgnano, I veri campionati Italiani Invernali saranno proprio questi. Rino Cacioppo